Yucca | Yucca schidigera Roezl ex Ortgies
La Jucca del Mojave (Yucca schidigera Roezl ex Ortgies) è una specie succulenta arbustiva appartenente alla famiglia delle Asparagacee.
Il termine Yucca proviene dallo spagnolo yuca o juca, attestato già nel 1500, a sua volta da una lingua amerinda (forse dall’arawak, dove però indicava la cassava). L’epiteto specifico schidigera viene da schidia scheggia e da gero portare: che porta una scheggia di legno, alludendo alle fibre grossolane marginali sul bordo della lamina fogliare.
La Yucca schidigera è una pianta originaria e tipica del deserto del Mojave della zona sud-occidentale del Nord America. La pianta è presente nel deserto del Chihuahuan, nel deserto di Sonora della California sudorientale, della Bassa California, del Nuovo Messico, del Nevada meridionale e dell’Arizona.
Il suo habitat tipico è quello dei pendii rocciosi del deserto e delle pianure desertiche tra 300–1.200 m di altitudine, raramente fino a 2.500 m, dove cresce in pieno sole e in terreni con un ottimo drenaggio. Questa pianta cresce spesso insieme alla Yucca baccata, che si trova nello stesso areale ed a volte si trovano individui ibridi delle due specie.
La Yucca schidigera ha un apparato radicale molto espanso in larghezza che le permette di recuperare anche poche gocce di acqua, riuscendo così a soddisfare le sue modeste esigenze idriche; è un piccolo arbusto sempreverde che cresce fino a 5 metri di altezza, con una densa corona di foglie a baionetta disposte a spirale sulla sommità di un cospicuo tronco basale.
La corteccia è di colore grigio-marrone, essendo ricoperta di foglie morte marroni vicino alla sommità, diventando irregolarmente ruvida e squamosa a increspata più vicino al suolo.
Le foglie sono lunghe 30–150 centimetri e larghe 4–11 cm alla base, di forma concavo-convessa, spesse, molto rigide e di colore da verde a blu-verde al giallo.
I fiori sono bianchi, a volte con una sfumatura viola, lunghi 3–5 cm, raramente fino a 7,5 cm, a forma di campana e segmentati in sei parti; vengono portati in un grappolo compatto e bulboso alto 60–120 cm che si forma nella parte superiore dello stelo.
Il frutto è una bacca allungata, lunga fino a 11,5 cm.
La Yucca schidigera è una pianta utilizzata da tempo remoto, dai nativi americani, come fonte di alimento, uso medicinale e per l’utilizzo di parti della pianta.
Nell’uso commestibile si usano i giovani steli fioriti, tritati e cotti come gli asparagi o cotti al forno come le patate dolci.
I frutti si consumano crudi o cotti al forno, poi essiccati e macinati in polvere, quindi utilizzati nelle zuppe, ecc. o trasformati in una bevanda. Con i frutti si possono fare anche gelatine.
I fiori si consumano crudi o cotti; crudi sono squisiti ma si possono anche essiccare, frantumare e usare come condimento o per preparare gelatine.
Nell’uso medicinale si utilizzano le radici che sono antinfiammatorie, antitumorali ed antivirali, in quanto sono ricche di saponine e composti medicinali attivi. Le radici, raccolte quando la pianta non è in fiore, vengono utilizzate per fare una bevanda salutare. È stato dimostrato che abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, abbassa la pressione sanguigna e riduce i sintomi dell’artrosi come dolore, gonfiore e rigidità.
Assunte per via orale, vengono utilizzate nel trattamento di artrosi, ipertensione, emicrania, colite, disturbi di stomaco, ipercolesterolemia, diabete, cattiva circolazione e disturbi del fegato e della cistifellea.
Applicate localmente, vengono usate per trattare piaghe, malattie della pelle, infiammazioni, emorragie, distorsioni, arti rotti, dolori articolari, calvizie e forfora.
Molti composti della yucca, inoltre, sono stati usati nella sintesi di nuovi farmaci.
Tra gli altri usi si ricorda che le foglie, o una fibra ricavata da esse, sono state utilizzate per fare corde, cesti e stuoie; inoltre le fibre più forti sono state usate per fare scarpe e sandali.
Le foglie sono state usate per fare pennelli per la pittura del corpo e per dipingere vasi, ecc.
Il succo della pianta ha un’ampia varietà di usi. In agricoltura viene utilizzato come base nei fertilizzanti liquidi dove la sua capacità di ridurre la tensione superficiale dell’acqua di irrigazione favorisce notevolmente la penetrazione nei terreni pesanti; aiuta in misura marcata la flocculazione del suolo; funge da agente di trasporto per i prodotti chimici vegetali. Lo stesso estratto di yucca è ricco di elementi vitali minori tra cui boro, ferro, magnesio, manganese, rame e zinco.
Pare che il succo sia ampiamente usato come stabilizzante dell’anidride carbonica nel controllo degli incendi e la saponina della yucca è considerata una buona base per saponi, shampoo, polveri detergenti e dentifrici e polveri.
Dal punto di vista ecologico questa pianta, dopo il fuoco, produce numerosi germogli e si assiste così alla rigenerazione delle piantine. Nel tempo, le specie invasive che sono state introdotte nell’ecosistema, come le graminacee, sono diventate più tolleranti al fuoco, aumentando la frequenza degli incendi e alterando il regime di fuoco esistente in passato.
Si ricorda, altresì, che, come detto prima, alcune falene raccolgono il polline dai fiori e lo depositano sullo stigma di un fiore, nell’ovaio del quale depongono le uova; le larve mangiano la capsula del frutto mentre cresce, ma lasciano alcuni semi per svilupparsi in frutti.
Il gambo rigido del fiore della yucca, dopo la maturazione, viene utilizzato come sostituto degli steli o dei tronchi di eucalipto per fare i didgeridoo (strumenti a fiato ad ancia labiale degli aborigeni). Sono usati anche come deodoranti naturali e nei deodoranti per animali domestici. o per ridurre l’odore di rifiuti della maggior parte degli animali domestici.