Viburno | Viburnum Prunifolium
Viburnum L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia Caprifoliaceae (Adoxaceae secon-do la classificazione APG), originario dell’Europa, America e Asia. Sono alberi alti fino a 10 m ed arbusti che possono raggiungere i 5 m di altezza, a fogliame caduco o persistente, hanno il fogliame molto decorativo e una caratteristica e abbondante fioritura, con fiori solitamente di colore bianco, profumati e riuniti in corimbi o cime ombrelliformi, cui segue in autunno una vistosa fruttificazione. Dopo la fioritura si sviluppa il frutto, una drupa molto decorativa di colore nero bluastro che rimane a lungo sulla pianta e che risulta apprezzata dagli uccelli.
L’etimologia del suo nome è incerta ma potrebbe derivare dal latino “viere” che significa “legare-intrecciare”, riferito alla flessibilità dei suoi rami, che venivano utilizzati per la realizzazione di cesti. Oppure dal termine “vovorna” ovvero “dei luoghi selvatici”.
Viene adoperata come pianta ornamentale nei parchi e giardini, boschetti o coltivato in vaso sui terrazzi.
Il Viburnum prunifolium è utilizzato anche a scopo terapeutico per le proprietà della resina estratta dalla corteccia del tronco e della radice che ha azione sedativa, antisparmodica ed emostatica, specialmente a livello dell’utero. Nella medicina popolare, il viburno viene infatti impiegato nel trattamento dei dolori mestruali, dell’amenorrea, delle turbe climateriche e del vomito in gravidanza per le sue proprietà sedative, antispastiche.
Il decotto di foglie viene utilizzato come lozione per scurire i capelli.
Costituenti chimici sono: resine; glucosidi iridoidi (salicina); idrochinone (arbutina); cumarine (scopoletina); tannini; acidi organici (formico, valerianico, salicilico); alcaloidi.