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Valore e ruolo delle Api per l’uomo e l’ambiente

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Introduzione

Le api sono insetti fondamentali per l’ecosistema e l’agricoltura. Sono conosciute principalmente per la produzione di miele e per il ruolo cruciale che svolgono nell’impollinazione delle piante. Questo documento esplorerà vari aspetti delle api, inclusa la loro tassonomia, organizzazione sociale, caratteristiche delle api mellifere, tipi di miele, proprietà del miele e il loro valore per l’ambiente e l’uomo.

Tassonomia delle Api

Classificazione

Le api appartengono all’ordine degli Imenotteri, che include anche formiche e vespe. La classificazione tassonomica delle api è la seguente:

  • Regno: Animalia
  • Phylum: Arthropoda
  • Classe: Insecta
  • Ordine: Hymenoptera
  • Famiglia: Apidae
  • Genere: Apis

Principali Specie di Api

Le tipologie di api sono molteplici ed esistono diverse razze in tutto il mondo. Al genere Apis appartengono quattro specie: Apis mellifera: Conosciuta come ape europea o ape domestica, è la specie più diffusa per la produzione di miele.

  • Apis cerana: L’ape asiatica, comune in Asia.
  • Apis dorsata: L’ape gigante, diffusa nel sud-est asiatico.
  • Apis florea: L’ape nana, anch’essa diffusa in Asia.

In Italia le principali razze di api sono:

  • le Buckfast, una razza ibrida che risale all’inizio del XX secolo. Si tratta di api energiche, di dimensioni più grandi rispetto ad altre specie, e abbastanza resistenti a varie malattie, il che ne fa una buona opzione per allevatori e apicoltori alle prime armi;
  • le Ligustiche, caratterizzate da una colorazione gialla ed hanno un carattere mite ma attivo: si tratta di grandi produttrici di miele, ideali per l’allevamento in ambiente caldo o mediterraneo;
  • le Carnica, più aggressiva rispetto alle precedenti ma offre grandi quantità di miele con scarsissimi sintomi da malattia;
  • le Cordovan. originaria dell’Argentina, ha un carattere meno aggressivo rispetto ad altre razze, anche se soffre spesso durante i periodi freddi.

Organizzazione Sociale delle Api

Struttura della Colonia

Le api sono insetti sociali che vivono in colonie organizzate. Una colonia tipica comprende tre caste principali:

  • Regina: L’unica femmina fertile della colonia, responsabile della deposizione delle uova.
  • Operaie: Api femmine sterili che svolgono varie attività, tra cui la raccolta del nettare, la cura della covata e la difesa della colonia.
  • Fuchi: Maschi il cui unico compito è accoppiarsi con una regina vergine.

Ciclo di Vita

Le api passano attraverso quattro stadi di sviluppo: uovo, larva, pupa e adulto. La durata di ciascuno stadio varia tra le caste:

  • Regina: Circa 16 giorni
  • Operaie: Circa 21 giorni
  • Fuchi: Circa 24 giorni

Comunicazione

Le api sono insetti altamente sociali ed hanno sviluppato un linguaggio per comunicare tra loro basato su odori (feromoni), danze e assaggi.

“La danza delle api” serve per comunicare la posizione dei fiori ricchi di polline o nettare che scoprono durante i loro voli ricognitivi. Le informazioni trasmesse sono molto precise, indicano qualità e quantità di nettare presente nonché la direzione e distanza precisa dall’alveare.

Le api bottinatrici eseguono diversi tipi di danza, ad esempio:

  • La “danza circolare” viene utilizzata dalle esploratrici quando le fonti nettarifere sono in prossimità dell’arnia;
  • La “danza dell’addome o a otto” viene utilizzata dalle esploratrici quando le fonti nettarifere sono più distanti dell’alveare. Il tratto rettilineo viene percorso in modo da formare con la verticale del favo un angolo uguale a quello determinato dalla posizione del bottino e del sole rispetto alla casetta

L’ape che ha scoperto il sito, inoltre, per dare maggiori informazioni sul tipo di nettare, ne rigurgita una piccola quantità che viene assaggiato dalle compagne; esse raccolgono anche informazioni sull’odore dei fiori attraverso il profumo che è rimasto sul corpo della bottinatrice durante l’esecuzione e prendono il volo per trovare i fiori con lo stesso odore dell’ape messaggera.

All’interno dell’alveare la comunicazione avviene principalmente attraverso odori impercettibili all’uomo che gli animali producono da speciali ghiandole; questi odori denominati feromoni o ferormoni sono dei veri e propri messaggi chimici e hanno svariate proprietà.

La principale “fabbrica chimica” dell’alveare è l’ape regina che produce 32 tipi di feromoni diversi, alcuni di questi inibitori, uno ad esempio impedisce alle api operaie di deporre uova, altri di richiamo sessuale, altri ancora segnalano la presenza della stessa e tengono unite la famiglia.

Anche allo stadio di larva producono ferormoni che servono a richiamare le nutrici, un feromone di allarme avverte la colonia quando le guardiane aggrediscono un intruso, i fuchi ne producono uno per stimolare l’attività delle operaie.

Organizzazione dell’alveare

Le api costruiscono le loro abitazioni sugli alberi, solitamente sotto i rami o negli incavi che si formano sui tronchi. Le arnie sono, invece, dei ricoveri artificiali create dagli apicoltori. Queste sono delle cassette di legno composte da varie parti e realizzate con più di una tecnica che agevolano l’uomo nella raccolta dei prodotti delle api.

Gli alveari sono costituiti da favi. Un favo è un insieme di piccole celle esagonali che vanno a formare quelle generalmente conosciamo come struttura a nido d’ape. Un favo contiene migliaia di celle, costruite con la cera che le api producono con ghiandole che hanno sull’addome. Le celle sono culla per le larve e dispensa di miele e polline. Hanno diverse dimensioni a seconda della larva che vi cresce. Le più piccole sono quelle delle api operaie, un po’ più grandi quelle per i maschi e più grandi ancora e posizionate fuori dal favo, quelle delle api regina. Le celle sono chiuse da sottili strati di cera, che servono a proteggere il loro contenuto, chiamati opercoli. Grazie a questa struttura l’avere risulta molto solido e in grado di resistere agli agenti atmosferici anche per anni.

Organizzazione sociale delle api

L’alveare è un ambiente così numeroso e ricco che può funzionare solo se ben strutturato.

All’interno dell’alveare convivono pacificamente tre caste delle api: l’ape regina, le api operaie e i fuchi. La loro è una convivenza pacifica anche se, a prima vista, non si direbbe. Da un punto di vista numerico, infatti, la loro differenza è significativa tanto da rendere le categorie quasi sproporzionate. Ma la loro forza sta nell’assoluta cooperazione e nell’equilibrio alla base del loro “lavoro”. Vediamo nel dettaglio le loro caratteristiche.

L’Ape regina

L’ape regina – proprio come suggerisce il suo nome – è sovrana all’interno alveare. In una colonia composta da migliaia di api, la regina è la madre, perché è l’unica ape ad essere fertile. Generalmente potrebbero infatti esistere due o più regine in un qualsiasi regno? No. Ecco, tale regola o prassi vale anche per i nostri piccoli e preziosi impollinatori. Nonostante sia la regina di tutto l’alveare, però, essa non sta proprio al comando, anche perché la sua unica funzione è quella di deporre le uova (in periodo piuttosto fertile può arrivare a deporre fino a 2.000 uova al giorno!).

La sola regina emette un feromone in grado di influenzare l’intera colonia inibendo gli apparati riproduttori delle api operaie, ma il potere che hanno queste ultime su di essa è parecchio importante. Se non fosse per le sue ancelle non avrebbe alcun tipo di nutrimento per cui perderebbe le forze e morirebbe. La sua struttura corporea si distingue dalle operaie perché ha l’addome più grande; ma aldilà di questa differenza, la domanda che più frequentemente ci si potrebbe porre è la seguente: l’ape regina nasce con questo “titolo” o diventa regina nel corso della vita? Ecco la risposta: la “nuova” regina, inserita per sostituire una vecchia regina malata o per dare vita ad una nuova colonia, nasce da un uovo fecondato identico a quello da cui nascono le operaie, ma la differenza sta nel fatto che l’uovo viene deposto in una cella grande e isolata, posizionata a fianco dei favi. Nel corso della sua vita la regina viene poi sottoposta ad una speciale nutrizione (la pappa reale) che le permette di sviluppare l’apparato riproduttivo.

L’ape regina riesce a vivere fino a 4 o 5 anni, in casi eccezionali raggiunge anche i 7. Se però la sua capacità riproduttiva dovesse venire meno, la regina sarà sollecitata a sciamare lasciando il posto a qualcuna più giovane. Ma può anche succedere che ci si trovi in presenza di una regina in grado di deporre uova, ma non di fecondarle. La regina, in questo caso denominata “fucaiola”, darebbe vita quindi solo a fuchi determinando la morte dell’intero alveare perché le operaie non avrebbero uova fecondate da cui allevare una nuova regina (a meno che non intervenga l’apicoltore). Anche in questo caso, la regina verrebbe sostituita.

Le Api operaie

Le api operaie si differenziano dalla regina per diversi motivi: all’interno della famiglia sono moltissime (diverse migliaia), sono tutte femmine sterili e svolgono numerosi compiti. Sono tutte sorelle o, quantomeno, sorellastre (la madre è la stessa ma il padre è diverso). Le operaie impiegano 3 settimane per nascere quando l’ape regina feconda le uova. Nel corso dei giorni riescono a raggiungere una struttura corporea così versatile da compiere praticamente tutti i lavori utili e necessari a garantire una buona sopravvivenza dell’alveare. Esse costituiscono una casta grande, ma compatta e monomorfa, formata da api tutte uguale tra di loro con dei caratteri morfofisiologici assolutamente identici. Hanno una vista sviluppata per localizzare i fiori a distanza e una lingua lunga che gli permette di succhiare nettare e polline e conservarli. Ma non è tutto. La peluria delle zampe posteriori gli consente di accumulare granelli di polline. Tali tratti sono il risultato sia del tipo di nutrimento che ingeriscono nei primissimi giorni di vita durante lo stadio larvale, sia grazie ai feromoni emessi dall’ape regina. Durante l’estate, nei mesi di maggiore attività, le operaie vivono poco più di un mese (circa 40 giorni d’estate); mentre in inverno, riparate all’interno dell’alveare, sopravvivono per diversi mesi (fino a un massimo di 120 giorni).

A loro volta, la casta delle api operaie si suddivide in sotto-categorie in base ai vari stadi di età. Per cui abbiamo:

  • le api architetto o produttrici di cera: chiamate così perché con i loro corpi formano una sorta di struttura che servirà da guida portante per la costruzione di un nuovo favo
  • le api bottinatrici: hanno l’incarico di svolazzare da fiore in fiore per raccogliere tutto il necessario per la sopravvivenza dell’alveare, come acqua, nettare e polline
  • le api guardiane: coloro adibite alla sicurezza dell’alveare impedendo ad eventuali intrusi di entrare
  • le api immagazzinatrici: successivamente alla ricezione del cibo dalle “sorelle” bottinatrici, provvedono ad immagazzinarlo nei favi
  • le api nutritrici: producono pappa reale direttamente dalle loro ghiandole
  • le api pulitrici: quelle che puliscono i favi e tengono in ordine tutto l’alveare
  • le api ventilatrici: sono quelle che ventilano sopra i favi permettendo l’evaporazione dell’umidità e favorendo, così, la maturazione del miele (poi, dopo 21 giorni, diventano bottinatrici)

I fuchi

I fuchi sono i maschi dell’ape domestica. Numericamente sono nettamente inferiori alle api operaie. Il loro corpo è più robusto rispetto alle api femmine, hanno addome e occhi più grandi, più peluria, ali più sensibili, ma sono prive di aculeo (pungiglione per la raccolta del polline) e la lingua (o ligula) è più corta.

Non vivono all’interno dell’alveare ma svolazzano di tanto in tanto in cerca di nutrimento. Il loro scopo è quello di fecondare la regina. Ma più che scopo si può definire una vera e propria missione di vita, a tal punto che, dopo la fase del corteggiamento della regina, il loro organo riproduttore rimane incastrato in essa, si stacca, loro cadono e muoiono. I fuchi vivono pochi mesi, all’incirca una stagione.

In conclusione, si può affermare che affinché un alveare goda di ottima salute, è necessario un equilibrio fra tutte le caste delle api. Tutti i membri, sia gli abitanti (ape regina e operaie) che i passanti (fuchi), devono collaborare e cooperare tra di loro per il benessere della colonia e per garantirgli un futuro virtuoso.

Le Api Mellifere

La quasi totalità della produzione di miele è dovuta ad una sola specie, la Apis Mellifera.

L’Apis mellifera, o ape mellifera europea, è la specie più comunemente allevata per la produzione di miele. È diffusa in tutto il mondo a causa della sua capacità di adattarsi a diversi climi e ambienti.

Questo non significa che il miele sia tutto uguale, infatti il suo sapore cambia in base al fiore da cui esse preleveranno il polline e ogni ape operaia in media visita circa 100 fiori per viaggio, un miele fatto prevalentemente dal nettare di una singola pianta sarà detto monoflorale, come per esempio il Manuka neozelandese.

Produzione di Miele

Si è considerato che per fare 1 kg di miele una sola ape dovrebbe visitare 80 milioni di fiori, un numero che può essere raggiunto solo collaborando insieme alle altre 20, 60 o a volte persino 90 mila api che in media abitano in un singolo alveare, per una produzione di miele che può andare dai 20 ai 40 chili a seconda dei molti fattori che influenzano la stagione.

Le api mellifere raccolgono nettare dai fiori, che viene trasformato in miele attraverso un processo di evaporazione e aggiunta di enzimi. Il miele è immagazzinato nei favi per servire come riserva alimentare.

Varietà di Miele

Il miele può variare notevolmente in sapore, colore e consistenza a seconda delle piante da cui proviene il nettare. Alcuni tipi comuni di miele includono:

  • Miele di Acacia: Leggero e delicato, con un sapore dolce e un colore chiaro; tra i diversi tipi di miele è senza dubbio quello più conosciuto ed apprezzato in Italia. E’ un miele caratteristico che presenta colore chiaro, stato fisico liquido, odore e sapore leggeri e delicati, tutte qualità che non si trovano riunite in nessun altra produzione nazionale e sono evidentemente molto apprezzate dal consumatore. A livello organolettico si presenta generalmente liquido; può eventualmente presentarsi torbido per la formazione di cristalli, senza tuttavia raggiungere una cristallizzazione completa. Il colore è sempre molto chiaro, da quasi incolore a paglierino. L’odore è leggero, ricorda quello dei fiori o appena fruttato. Il sapore è decisamente dolce, con leggerissima acidità. L’aroma è molto delicato, tipicamente vanigliato, confettato, poco persistente e privo di retrogusto.
  • Miele di agrumi: Proviene dagli agrumeti italiani, ha un sapore di dolce fruttato molto intenso, il colore varia dal bianco candido al paglierino chiaro, all’olfatto presenta un odore intenso che ricorda il profumo fragrante dei fiori di zagara. Si presenta generalmente finemente cristallizzato per questo motivo si presta alle prime colazioni e come dolcificante per i dolci.
  • Miele di bosco: Raccolto in estate, nei boschi della pianura, si caratterizza per il suo alto contenuto in sali minerali, ha un profumo intenso e caratteristico si presenta generalmente liquido con colore scuro quasi nero. Il sapore non è eccessivamente dolce, ricorda vagamente la confettura l’aroma di media intensità. Il miele si presenta molto denso si spalma molto bene sul pane ed è adatto a chi ama i gusti robusti.
  • Miele di Castagno: Scuro, con un sapore robusto e leggermente amaro, il miele di castagno ha caratteristiche e proprietà particolari. E’ di colore scuro, odore pungente, sapore fortemente amaro e, forse proprio per questo, il prodotto si colloca con favore presso una fascia sempre più ampia di persone che ne apprezzano le caratteristiche particolari. La cristallizzazione è assente (liquido) o molto rallentata. Il sapore è intenso, caratteristico, di sottobosco, con un fondo amaro, a volte prevalente sul resto.
  • Miele di Eucalipto: Forte e aromatico, spesso utilizzato per le sue proprietà medicinali, viene raccolto sui filari di eucalipto in piena estate; si presenta finemente cristallizzato con un colore variamente beige. Il profumo è molto marcato caratteristico ed intenso, al gusto si presenta normalmente dolce e ricorda vagamente il lattosio. L’eucalipto si presta molto come dolcificante al posto dello zucchero; accompagna molto bene le tisane.
  • Miele di Lavanda: Dolce e fragrante, con un sapore distintivo di lavanda.
  • Miele di menta: Ha un sapore deciso e poco dolce. Il suo profumo lo rende molto adatto a dolcificare tè e tisane a base di erbe e può essere utilizzato in tutte quelle ricette che prevedono l’abbinamento del miele alle foglie di menta per esaltarne profumo e sapore, come la grappa alla menta e miele, o l’elisir di menta con il miele fino al pecorino cotto tagliato a fette, cotto sulla griglia e servito con un trito di menta e un cucchiaio di miele di menta ben caldo.
  • Miele millefiori: è il più estivo dei mieli, di colore vivamente intenso, cristallizza spontaneamente ed è il più vario in contenuto pollinico. Viene raccolto su fioriture spontanee in zone incontaminate. Di sapore dolce con aroma pieno e variegato. Ottimo spalmato sul pane e appagante se consumato da solo. Trova anche un gradito utilizzo un cucchiaio nel passato di mele cotte amalgamando con qualche goccia di limone.
  • Miele di Tiglio: Chiaro e aromatico, con un sapore floreale, viene raccolto in estate; è normalmente cristallizzato. Il colore è chiaro, con tonalità giallo brillante. L’odore e l’aroma sono molto tipici: l’odore ricorda il profumo dei fiori solo nei mieli più puri e più freschi: più spesso la similitudine può essere fatta con l’infuso di fiori di tiglio. L’aroma, alla maggior parte delle persone, ricorda quello della menta, l’odore “di farmacia”, oppure il sapore delle noci fresche: è molto persistente. E’ un miele pastoso e ambrato.
  • Melata di abete: E’ raccolta nei boschi di abete, ha un colore molto scuro tendente al verdognolo, si presenta generalmente liquida, in genere molto vischioso. Presenta un odore di media intensità, balsamico di legno, di resina; il sapore è meno dolce degli altri mieli con un aroma di media intensità molto persistente. Per queste caratteristiche è considerato il re dei mieli se ne consiglia il consumo diretto, per assaporarne il gusto e la piacevolezza.
  • Miele Elvish: è il più costoso al mondo perché viene prodotto in piccolissime quantità in un luogo specifico: si tratta di una caverna profonda 1800 metri che si trova nel nord est della Turchia, nella valle del Saricayr. Il miele prodotto in questa caverna è stato scoperto per caso da un apicoltore, Gunay Gunduz. L’apicoltore, che aveva visto alcune delle sua api viaggiare dentro e fuori una caverna, aveva esplorato l’antro. Con sua grande sorpresa, aveva trovato grandi quantità di miele sui muri della caverna. Questo miele particolare era rimasto sulle pareti per ben 7 anni, invecchiando senza perdere alcuna delle sue proprietà nutritive. Ciò che rende questo miele degli elfi così particolare è anche il modo in cui viene creato dalle api. Non ci sono alveari, ma viene fatto direttamente all’interno della grotta, e poi lasciato a invecchiare. Le api sono libere di prendere il polline dalle piante spontanee e medicinali che crescono attorno alla grotta, e non c’è bisogno di alcuna cura particolare. Questo processo, insomma, rende il miele Elvish davvero costoso, e anche particolarmente utile per scopi medicinali. Il miele degli elfi è infatti usato anche a scopi curativi, merito delle sue proprietà.

Proprietà del Miele e ndicazioni Terapeutiche

Il miele è apprezzato non solo per il suo sapore ma anche per le sue proprietà benefiche:

  • Antibatterico e antinfiammatorio: Il miele ha proprietà antibatteriche naturali e può aiutare a ridurre l’infiammazione; è un valido rimedio contro tosse, mal di gola e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori. Il miele può essere applicato su tagli e abrasioni per favorire la guarigione delle ferite
  • Energetico: Ricco di zuccheri naturali, il miele fornisce una rapida fonte di energia.
  • Antiossidante: Contiene antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi.
  • Lenitivo: Utile per lenire la gola irritata e la tosse; secondo diversi studi è in grado di stimolare la memoria e la concentrazione e sembra essere capace anche di alleviare ansia e stress.
  • Trattamenti per la pelle: Maschere e scrub a base di miele idratano e nutrono la pelle; viene utilizzato per eliminare le impurità della pelle e per dare luminosità ai capelli.

Importanza Ecologica

Le api recano importanti benefici e servizi ecologici per la società. Le api sono fondamentali per l’impollinazione di molte piante da fiore, inclusi numerosi colture agricole. Questo processo è essenziale per la riproduzione delle piante e per la produzione di frutti e semi. L’impollinazione delle api contribuisce significativamente alla produzione agricola. Colture come mele, mandorle, fragole, zucchine e molte altre dipendono dall’impollinazione delle api. Senza di esse, la resa e la qualità dei raccolti diminuirebbero drasticamente.

Con l’impollinazione le api svolgono pertanto una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento della biodiversità. Una diminuzione delle api può quindi rappresentare una importante minaccia per gli ecosistemi naturali in cui esse vivono. L’agricoltura, d’altro canto, ha un enorme interesse a mantenere le api quali efficaci agenti impollinatori. La Food and Agriculture Organization – FAO ha informato la comunità internazionale dell’allarmante riduzione a livello mondiale di insetti impollinatori, tra cui Apis mellifera, le api da miele.  Circa l’84% delle specie di piante e l’80% della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura dall’impollinazione ad opera delle api ed altri insetti pronubi. Pertanto, il valore economico del servizio di impollinazione offerto dalle api risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto. Nel corso degli ultimi anni in Italia si sono registrate perdite di api tra cento e mille volte maggiori di quanto osservato normalmente. La moria delle api costituisce un problema sempre più grave in molte regioni italiane, a causa di una combinazione di fattori,  tra i quali la maggiore vulnerabilità nei confronti di patogeni (protozoi, virus, batteri e funghi) e parassiti (quali Varroa destructor, Aethinia tumida, Vespa vetulina e altri artropodi, incluse altre specie alloctone), i cambiamenti climatici e la variazione della destinazione d’uso dei terreni in periodi di penuria di fonti alimentari e di aree di bottinamento per le api. Infine, una progressiva diminuzione delle piante mellifere e l’uso massiccio di prodotti fitosanitari e di tecniche agricole poco sostenibili rappresentano ulteriori fattori responsabili della scomparsa delle api.

Contributo Economico

Le api mellifere hanno un enorme impatto economico. La produzione di miele, cera d’api, propoli e altri prodotti apistici rappresenta un’importante fonte di reddito per molti agricoltori e apicoltori. Inoltre, l’impollinazione delle api supporta l’industria agricola, contribuendo alla sicurezza alimentare globale.

Sfide e Minacce

Le api affrontano numerose minacce che ne compromettono la sopravvivenza, tra cui:

  • Pesticidi: L’uso di pesticidi agricoli può essere letale per le api.
  • Parassiti e Malattie: Acari come la Varroa destructor e malattie come la nosemiasi sono gravi minacce per le colonie di api.
  • Perdita di Habitat: La distruzione degli habitat naturali riduce le risorse alimentari disponibili per le api.
  • Cambiamenti Climatici: Le alterazioni climatiche influenzano la disponibilità di fiori e il ciclo di vita delle api.

Conservazione e Protezione

La conservazione delle api è cruciale per la sostenibilità degli ecosistemi e dell’agricoltura. Misure di protezione includono:

  • Riduzione dell’uso di Pesticidi: Adottare pratiche agricole sostenibili che minimizzano l’uso di pesticidi.
  • Creazione di Habitat: Piantare fiori selvatici e creare habitat per le api nei giardini e nelle aree urbane.
  • Supporto agli Apicoltori: Promuovere pratiche di apicoltura sostenibile e fornire supporto agli apicoltori per la gestione delle malattie.

Conclusioni

Le api sono essenziali per l’ecosistema e per l’uomo. La loro capacità di impollinare le piante è fondamentale per la produzione alimentare e la biodiversità. La diversità dei mieli e le proprietà benefiche del miele arricchiscono la nostra dieta e offrono numerosi vantaggi per la salute. Tuttavia, le api affrontano molte minacce che richiedono un impegno globale per la loro protezione e conservazione. Riconoscere e valorizzare il ruolo delle api è essenziale per garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura e per l’ambiente.

Redazione amaperbene.it

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