Una mela al giorno toglie il medico di torno
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Lo sanno tutti, ma non si tratta solo saggezza popolare, né tantomeno di un tanto per dire. Diversi studi scientifici confermano ormai gli effetti salutistici delle mele.
I benefici vengono in genere attribuiti a sostanze appartenenti alla famiglia dei polifenoli per le loro interessanti e note attività antiossidanti.
Sia trial sull’uomo che studi su animali hanno dimostrato che consumare mele migliora il metabolismo lipidico (la digestione dei grassi), contrasta i dismetabolismi specie degli zuccheri e migliora la resistenza all’insulina. Si aggiunge a questo anche un netto miglioramento del profilo lipidico ematico (meno colesterolo e trigliceridi, tanto per capirci), della salute dell’apparato gastro-intestinale e, in generale, dell’equilibrio antiossidante dell’organismo.
Ma non tutti i frutti sono eguali. Uno studio condotto presso il Dipartimento di Farmacia nei Laboratori di Chimica degli Alimenti del professore Alberto Ritieni, ha preso in esame due delle più note varietà a livello nazionale (Golden Delicious e Red Delicious) e due cultivar locali Campane (Limoncella e Annurca)[1]. Il confronto ha dimostrato come il contenuto polifenolico e quindi il valore dell’attività antiossidante variano notevolmente da una varietà all’altra; la cultivar Limoncella ha mostrato possedere il contenuto più elevato di polifenoli ed una eccellente attività antiossidante sia considerando la sola polpa che il frutto intero.
Una ulteriore criticità è rappresentata dalla significativa percentuale di polifenoli presenti nella mela che non è assorbita nell’intestino tenue e che insieme ai polisaccaridi non digeribili raggiunge il colon dove interagisce con il microbiota intestinale. I dati della digestione simulata in vitro nei su citati Laboratori di chimica degli alimenti hanno evidenziato una maggiore bioaccessibilità dei polifenoli presenti nella cultivar Limoncella ovvero la potenziale attività salutistica della mela si traduce in un reale effetto protettivo.
La ricerca ha confermato che è al livello del colon, dove la simulazione ha previsto l’uso di specifiche proteasi e polisaccaridasi specifiche, che si rompono le interazioni tra la fibra e i polifenoli alimentari e nella Limoncella le minori interazioni spiegano la maggiore attività antiossidante misurata.
L’attività antiossidante dei polifenoli recuperati nel colon mostra valori dell’82,31%, del 70,05% e del 65,5%, rispettivamente per il frutto intero, la polpa e la buccia, più elevati nella Limoncella rispetto alle altre varietà. La Limoncella contiene 1,9 grammi pro chilo di polifenoli totali, ovvero flavanoli e procianidine contro gli 1,05 grammi pro chilo nella Red, gli 1,7 grammi pro chilo dell’Annurca e gli 1,14 grammi pro chilo della Golden. La Limoncella a livello di colon fa assorbire i polifenoli il 25% in più rispetto all’Annurca, il doppio della Golden e il triplo rispetto alle Red. Pertanto la Limoncella ha una attività antiossidante complessiva superiore dal 15 al 44% rispetto alle altre tre varietà di mele confrontate.
[1] Graziani G, Gaspari A, Di Vaio C, Cirillo A, Liana Ronca C, Grosso M, Ritieni A: Assessment of In Vitro Bioaccessibility of Polyphenols from Annurca, Limoncella, Red Delicious, and Golden Delicious Apples Using a Sequential Enzymatic Digestion Model. Antioxidants (Basel). 2021 Mar 30;10(4):541. doi: 10.3390/antiox10040541.