Tulsi – Ocimum tenuiflorum
La pianta tulsi è conosciuta anche con il nome di basilico sacro o santo per le sue innumerevoli proprietà benefiche per il nostro organismo.
Il suo nome scientifico è Ocinum sanctum o anche Ocimum tenuiflorum e appartiene alla famiglia delle Labiateae come il basilico e la menta.
Originaria dell’Africa sud-tropicale, è diffusa in Cina, Sud-est asiatico e India naturalizzata nell’Europa meridionale, Australia e Sud America, è un’erba aromatica ricca di principi attivi tanto che è soprannominata “la regina delle erbe” e sin dall’antichità in India è normalmente coltivata come pianta sacra e utilizzata nella medicina tradizionale ayurvedica.
Per il suo caratteristico e marcato profumo, il basilico è utilizzato largamente nella cucina mediterranea e del Sud-est asiatico.
Etimologia
Il nome deriva dal greco βασιλεύς (basileus) “re”, e – in latino – basilicum, “reale”, per la grande rilevanza conferita a questa erba. Altre interpretazioni etimologiche legano il nome al basilisco, che si pensava generato, come gli scorpioni ed altri animali velenosi, da questa pianta.
Descrizione
La tulsi è una pianta erbacea annuale eretta, con fusto a base quadrangolare, alta dai 30 cm fino a 1 m, di colore che varia dal verde fino al viola pubescente; si sviluppa in forma cespugliosa. Le sue foglie sono di colore verde ma possono in alcune varietà sfumare verso il viola, mentre la forma è ovoidale simile al basilico ma con consistenza della foglia più spessa e sono pelose. Il fiore è picciolato, con picciolo lungo come il calice, è disposto in verticilli su una infiorescenza. La corolla è piccola dal bianco al rosa-violaceo, formati da due labbri. Il labbro basso del calice è rivolto verso il basso. Gli stami posteriori sono basalmente pubescenti. Le antere hanno teche uguali.
Il frutto è distinto in 4 logge distinte, racchiuso a tubo da un sepalo persistente. Le logge sono nere, ovoidali, sono larghe 1 mm e lunghe 1,5. A contatto con l’acqua il seme non diventa appiccicoso. All’interno della loggia il seme è libero.
Si moltiplica principalmente per seme.
Il profumo delle foglie ricorda quello del limone, della liquerizia e persino della menta. A seconda delle varietà i fiori e l’aspetto della pianta variano leggermente. Esistono infatti ben tre varietà di tulsi:
- la prima dai fiori di colore viola chiaro e foglie che vanno dal verde al violaceo chiamata Krisna tulsi,
- la seconda ha invece foglie verde lucente senza venature viola (Ocimum gratissimum) e viene chiamata Shri o Ram tulsi e
- la terza ha invece foglie verdi con fiori bianchi chiamata Vana tulsi che cresce spesso selvatico ai margini della foresta.
Questi nomi derivano dalle divinità Indu proprio perché la patria di origine della tulsi è l’India. Comunque questa pianta cresce in genere nelle aree sub-tropicali come l’Asia e l’Africa anche se come abbiamo detto l’India è la sua culla di origine.
L’Ocimum sanctum, detto anche Tulasī in sanscrito e Tulsi in hindi, è un simbolo importante nelle tradizioni della religione Hindu; è considerato una pianta sacra che identifica Lakshmi, la sposa di Visnù, simbolo dell’armonia, della bellezza e dea della fertilità. Poiché secondo tradizione il Tulsi apre le porte del cielo, sul petto delle persone morenti se ne pone una foglia e dopo la morte si lava loro il capo con una soluzione composta di semi di lino e basilico santo. Viene per questo anche coltivato in giardini e vasi in casa.
Principi attivi
L’olio essenziale estratto dalle foglie ha una composizione molto variabile, dipendente dalla stagione, dal luogo di coltivazione e dallo sviluppo e raccolto della pianta. I suoi principali componenti sono l’eugenolo, l’acido ursolico e l’acido rosmarinico; in misura minore contiene b-cariofillene e acido oleanolico. Nei semi si trovano acido linoleico e acido linolenico. Da un punto di vista nutrizionale fornisce vitamina A, C e K; sali minerali quali calcio, potassio, magnesio, ferro, zinco e clorofilla. Non contiene caffeina né altri stimolanti.
Proprietà della tulsi
La tulsi è ricca di principi attivi come oli essenziali e antiossidanti che le donano proprietà antistress naturale, antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti, espettoranti, cardiotoniche e digestive.
La principale attività della tulsi è di essere un rimedio adattogeno che aiuta ad affrontare al meglio i momenti di stress sia fisici che psico-emotivi. In particolare assumere l’infuso di foglie di tulsi aiuta contro gli stati di ansia, l’insonnia e riduce notevolmente l’emicrania; la sua azione in questo caso è legata ad un effetto leggermente sedativo che calma e distende l’animo e il corpo della persona che ne beve la tisana.
La tulsi riesce a contrastare l’insorgenza del raffreddore, della tosse e della febbre o comunque aiuta la loro risoluzione. La presenza degli oli essenziali aiuta a rinforzare anche le difese immunitarie e, grazie alle proprietà antibatteriche, antifungine, antinfiammatorie ed espettoranti la tulsi diventa un ottimo rimedio in caso di malattie stagionali.
La tulsi ha un’azione purificante del sangue ed è anche capace di regolare gli zuccheri e il colesterolo cattivo nel circolo sanguigno. Diventa quindi un buon rimedio in caso di diabete o di problemi di ipercolesterolemia. La tisana di tulsi può essere usata anche per fare gargarismi per sanare la bocca e mantenere un buon alito. Inoltre l’uso di risciacqui a base di questa tisana riescono a combattere i problemi all’apparato boccale come carie, tartaro e placche. Infine gli impacchi di tulsi aiutano la guarigione della congiuntivite e, se utilizzati sulla pelle, servono per eliminare l’acne e per lenire in caso di punture da insetti.
Nei casi di problemi digestivi grazie alla presenza degli oli essenziali la tulsi è anche un valido digestivo e carminativo. Infatti allevia i problemi di mal digestione e facilita l’eliminazione dei gas intestinali. Ottimo quindi nei casi di dolori addominali, crampi e flatulenza derivanti da una cattiva digestione. Inoltre la tulsi è un cardiotonico ed aiuta a ridurre la pressione arteriosa. Queste proprietà agiscono ovviamente in modo positivo su tutto l’apparato cardiocircolatorio. Infine grazie alla cospicua presenza di vitamina K ha anche la proprietà di evitare la coagulazione del sangue favorendo quindi un flusso sanguigno proteggendo il cuore dall’affaticamento. La vitamina K inoltre viene usata per la mineralizzazione dell’apparato scheletrico e serve per preservare la memoria e mantenere attivo il nostro cervello.
Infine, la tulsi, grazie alle sue proprietà antiossidanti, è indicata per contrastare i radicali liberi e quindi proteggere dai danni dell’invecchiamento; per ultimo, abbassa il rischio di contrarre tumori ed in particolare quelli che coinvolgono i polmoni, il fegato, la pelle e il cavo orale.
Usi
Dall’aroma forte e caratteristico, viene utilizzato da secoli nella medicina ayurvedica la quale gli assegna numerose proprietà, tra le quali quelle adattogene, antistress, antinfiammatorie, cardiotoniche antiossidanti, espettoranti, digestive, antibatteriche e quelle a supporto del sistema immunitario. È stato utilizzato nel trattamento di asma bronchiale, encefalite virale, ipertensione derivante da stress, disturbi dell’umore e del sistema immunitario, ulcera gastrica, artrite e sindrome da affaticamento cronico. Viene impiegato anche contro alcune patologie cutanee tra cui l’acne e le punture di insetti e aiuta inoltre a ridurre la quantità di zuccheri e di colesterolo nel sangue. I semi vengono consigliati nella eiaculazione precoce e per l’aumento della spermatogenesi..
In India il basilico sacro fa parte da secoli della medicina tradizionale; tra i primi Paesi occidentali dove è stato ufficialmente accettato dalle autorità e posto in vendita vi sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada e la Francia.
Nella cucina thailandese viene chiamato kaphrao, da non confondere con il basilico thai, chiamato horapha, che è la varietà thyrsiflora di Ocimum basilicum conosciuta anche col nome inglese di Thai basil. Tra i piatti più diffusi in Thailandia vi è il phad kaphrao, frittura al salto di pollo o maiale con l’aggiunta di basilico sacro. Per conservare il sapore e le proprietà del basilico sacro, si raccomanda di aggiungerlo subito dopo aver spento il fuoco.
In India, oltre che per le sue proprietà curative, il basilico sacro viene consumato anche come pianta aromatica e come rinfrescante. Uno dei modi di assunzione più comuni delle sue foglie è quello di aggiungerne alcune nel tè. Vengono anche aggiunte in altre bevande, nelle insalate, nel riso in fase di cottura ecc.
Controindicazioni
Il basilico sacro è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento. Non dovrebbe essere somministrato a fini terapeutici ai neonati e a bambini nei primissimi anni d’infanzia. A seguito di studi effettuati negli anni settanta su animali, sono stati riscontrati possibili effetti negativi del basilico sulla fertilità. Potrebbe causare un abbassamento degli zuccheri nel sangue, quindi non dovrebbe essere assunto da chi ha problemi di ipoglicemia. Dovrebbe essere assunto con moderazione da chi è affetto da diabete e non andrebbe usato contemporaneamente a insulina o altri farmaci antidiabetici.