Tè Rosso | Aspalathus linearis
Aspalathus linearis (Burm.f.) R. Dahlgren, nota anche col nome afrikaans di rooibos è una pianta appartenente alla famiglia Fabaceae; le sue foglie sono utilizzate per preparare un’infusione chiamata rooibos, Red Bush o anche tè rosso africano. Le foglie, dopo la raccolta, sono tritate, fatte fermentare e asciugare. La bevanda si prepara per infusione, con tempi leggermente più lunghi rispetto al tè. In Sudafrica si usa berlo con latte e zucchero, mentre altrove si beve senza. Si trova in commercio anche aromatizzato. Ha un leggero gusto che ricorda la nocciola e la malva, con un sapore dolce, anche senza l’aggiunta di zucchero. Il colore è rosso brunastro.
Aspalathus linearis è nota con il nome afrikaans di Rooibos che significa “cespuglio rosso” riferito proprio al colore rosso della bevanda. In Sudafrica si beve con latte e zucchero, ma in diversi paesi si beve senza.
La pianta cresce esclusivamente nella regione del Cederberg in Sudafrica. E’ un’erba polimorfica (che quando cresce spontanea può assumere caratteristiche diverse a seconda del luogo). Possono raggiungere un’altezza che va dai 30 cm ai 2 metri. Le varietà che vengono usate per la produzione del tè rosso hanno un’altezza media di 1,5 metri, I fiori sono piccoli, gialli e fioriscono in tarda primavera; da ogni fiore poi nasce un legume.
Le foglie sono prive di caffeina e contengono molte sostanze antiossidanti, vitamina C e minerali, tra cui magnesio, calcio, fosforo, ferro, fluoro, potassio. Il principio attivo più importante per le applicazioni salutistiche del rooibos sembra essere l’aspalantina, un tipo di flavonoide in forma glucosidica. Le sue concentrazioni sono superiori nelle foglie non fermentate (10% circa), mentre calano sensibilmente con i processi fermentativi (0,10%). Oltre, all’aspalantina altri principi attivi di interesse salutistico sono la notofagina e l’aspalalina (entrambi strutturalmente correlati all’aspalantina), diversi altri flavonoidi (rutina, isoquercitina, vitexina, isovitexina) e acidi fenolici (acido caffeico, acido ferulico).
Come molte altre preparazioni erboristiche usate nella medicina popolare, gli utilizzi terapeutici e i presunti benefici per la salute derivanti dal consumo di tè rosso africano si basano soprattutto su aspetti folcloristici, piuttosto che su reali evidenze scientifiche. Ad ogni modo si citano le virtù antiossidanti e l’effetto benefico in caso di insonnia, cardiopatie, ipertensione, agitazione, asma, dermatiti, mal di testa, intossicazione epatica e lieve depressione; capacità di normalizzare i lipidi ematici e prevenire la perossidazione lipidica (utile contro l’aterosclerosi).
Da studi compativi è emerso che l’attività antiossidante del tè rosso africano appare significativamente inferiore rispetto a quella esibita dal tè verde, anche quando quest’ultimo viene assunto a dosi inferiori.
In cosmetica, si mostra un buon ingrediente cosmetico dall’azione anti-age e disarrossante sulla pelle grazie al contenuto in antiossidanti; inoltre può donare più lucentezza ai capelli sfibrati e spenti (effettuando degli impacchi con l’infuso).