Spaccapietra | Ceterach officinarium Lam. et DC
Con il nome comune di “spaccapietra“, solitamente, si vuole indicare una felce appartenente al genere Asplenium specie ceterach, anche nota con il sinonimo di Ceterach officinarum Willd.
Chiamata anche cedracca o erba ruggine, la spaccapietra viene da sempre considerata nella medicina popolare come un rimedio molto utile contro piccoli calcoli renali e disturbi infiammatori delle vie urinarie.
Esiste però anche un altro tipo di pianta denominata “spaccapietra”: si tratta del Phyllanthus niruri o, più semplicemente, fillanto. Anche in questo caso, si ritiene che la pianta possa essere utile nel trattamento dei piccoli calcoli renali.
La cedracca è una pianta tipica dell’Europa centrale che raggiunge un’altezza di 6–20 cm. La foglia è di forma lineare o lanceolata, opaca, al taglio simile a una piuma con 9-12 tratti ad angolo ottuso semicircolari od ovali, ognuno ricoperto da rimanenti scaglie con una disposizione che ricorda quella dei laterizi sul tetto di una casa.
La specie è comune in Eurasia, nelle regioni a clima mite, in stazioni secche e calde. Si incontra generalmente su rocce e muri a secco.
Nel Medioevo la cedracca veniva utilizzata come medicinale contro le malattie della milza.
La droga della pianta è rappresentata dalle parti aeree; fra i costituenti chimici presenti ci sono: alcaloidi, flavonoidi; lignani (fra cui la fillantina); triterpeni; tannini; sali minerali; mucillagini; acido caffeico; acido clorogenico.
La cedracca viene consigliata dalla medicina popolare come rimedio diuretico contro i calcoli renali, in particolare, contro i calcoli di ossalato di calcio. L’efficacia degli estratti di questa pianta nel trattamento della suddetta tipologia di calcoli è piuttosto condivisa; non sorprende quindi, come gli estratti di cedracca rientrino nella composizione di numerosissimi integratori alimentari utilizzati per favorire il benessere delle vie urinarie. Tuttavia, poco si sa del meccanismo d’azione con cui tali estratti sono capaci di contrastare la formazione di calcoli renali. Sembra che l’estratto acquoso di cedracca possa esercitare importanti effetti antiossidanti e sia in grado di interferire con la crescita e l’aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio monoidrato.
Oltre a ciò, l’estratto acquoso si è rivelato efficace nell’indurre modificazioni nelle dimensioni e nella forma dei cristalli di ossalato di calcio monoidrato, riducendone la grandezza, assottigliandoli e rendendoli più concavi e arrotondati in maniera dose-dipendente. I cristalli di ossalato di calcio monoidrato con questo tipo di modificazioni aderirebbero meno alle cellule tubulari renali e verrebbero eliminati con maggior facilità attraverso le urine.
Oltre all’impiego tradizionale contro i calcoli renali, le tisane preparate con le parti aeree della spaccapietra vengono usate come rimedio contro le infiammazioni epatiche, mentre il decotto trova impiego come rimedio espettorante; inoltre quest’erba ha la capacità di ridurre le infiammazioni e gli spasmi; calma il dolore; riduce la febbre (sconsigliato però nei bambini con meno di 5 anni); è leggermente lassativa; riduce la pressione arteriosa; regola i livelli di zucchero e di colesterolo nel sangue; migliora la digestione.
Si precisa, però, che prima di assumere la cedracca, i suoi estratti o i prodotti che li contengono per eliminare i calcoli renali, è sempre opportuno consultare il proprio medico al fine di identificare la presenza di eventuali controindicazioni all’uso di simili prodotti e allo scopo di effettuare un’accurata diagnosi, individuando di conseguenza il trattamento più idoneo per il paziente.
In fitoterapia viene proposta quale efficace rimedio disgregante i calcoli dell’apparato urinario (spaccapietra), come da tradizione mediterranea, sotto forma di varie preparazioni farmaceutiche anche in miscela con altre piante medicinali. Oltre alla proprietà di “spaccare” i calcoli,