Sorbo rosso | Sorbus aucuparia
Il sorbo degli uccellatori è un albero della famiglia delle Rosacee. Si sviluppa sia sotto forma di alberi che di arbusti che producono frutti simili tra loro.
Si tratta di uno degli alberi da frutto più antichi, originario dell’Europa meridionale, dell’Asia minore e dell’Africa settentrio-nale. Anche in Italia è diffuso grazie alla presenza del clima favorevole alla sua crescita. Tuttavia, pur essendo presente sulla nostra penisola fin da tempi remoti, la sua produzione risulta essere marginale, e i suoi frutti sono ormai dimenticati sulle nostre tavole.
L’albero o arbusto perenne presenta una grossa radice a fittone che penetra in profondità nel terreno, la corteccia è di colore grigio e la chioma ramificata, i rami giovani sono pelosi e ricoperti da abbondanti lenticelle, le gemme sono coniche con 2-4 squame tomentose.
Le foglie di colore verde sono caduche e imparipennate, formate da 5-7 coppie di foglie alterne di forma oblungo-ellittica con margini dentellati e la fogliolina apicale decorrente sul corto picciolo. L’infiorescenza è corimbiforme con steli pelosi all’antesi e poi glabri, il ricettacolo è tomentoso con 5 sepali tomentosi sulla pagina esterna, la corolla di colore bianco ha 5 petali patenti con lembo cocleariforme, 16-20 stami con antere bianche, 2-5 stili liberi con base pelosa.
Il frutto è un pomo subgloboso senza lenticelle di colore rosso o rosso-arancio che contiene fino a 5 semi di colore arancione. Fiorisce in abetaie e pinete, margini dei boschi e strapiombi rocciosi da 500 a 2500 m s.l.m., da maggio a luglio. Presente in tutta Italia ad esclusione di Valle d’Aosta, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna, non più segnalato in Sicilia. Tra le oltre 200 specie, esistono varietà sia domestiche che selvatiche, in particolare:
- Sorbus aucuparia sorbo selvatico o degli uccellatori
- Sorbus domestica sorbo domestico; è la varietà preferibile per la produzione dei frutti, dette sorbe.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che significano “aspro” e “mela”; il nome specifico in latino ha lo stesso significato di quello italiano (“degli uccellatori”): essendo i frutti appetiti dalla piccola avifauna migratoria, vengono utilizzati negli appostamenti fissi per la caccia a tali prede. Veniva anche piantato attorno agli impianti per la cattura di tale fauna mediante reti.
Nella cultura popolare, le bacche essiccate di sorbo degli uccellatori erano utilizzate come repellente per streghe, lupi mannari e demoni, e come “antidoto” ai malefici e agli incantesimi.
Dalla bacca si estrae un diffuso conservante alimentare ad azione antifungina: l’acido sorbico, E200. Sempre dal sorbo è possibile ottenere il sorbitolo: poliolo dal sapore dolce usato appunto come dolcificante (sigla E420).
Viene spesso coltivato a scopo ornamentale lungo le vie, soprattutto nei centri montani.
I frutti si presentano come dei piccoli pomi di colore giallo-verde o giallo-rosso. Il periodo di maturazione può variare in base alla tipologia e oscilla tra agosto e ottobre. Quando vengono raccolti, sono decisamente immangiabili; contengono, infatti, un’elevata concentrazione di tannini astringenti presenti nella loro polpa che li rendono impossibili da gustare. Si possono quindi mangiare solo a seguito di un processo di ammezzimento che è in grado di rendere la polpa più tenera e facile da assaporare. Si tratta di un processo che porta a maturazione il frutto acerbo dopo averlo raccolto. Disposti su un cartone, ma distanziati l’uno dall’altro, vengono sistemati in un luogo buio e asciutto perché sviluppino delle trasformazioni fisico-chimiche che li rendano maggiormente appetibili. Nel caso dei sorbi, a seguito della maturazione, i tannini si trasformano gradualmente in zuccheri. Anche i cachi, le nespole e le pere sono soggette ad ammezzimento. Tale particolare caratteristica rischia di limitare notevolmente la possibilità di commercializzazione ed è per questo che fanno parte di quegli antichi frutti dimenticati come i corbezzoli, le mele cotogne e le pere volpine. Una volta maturi, le sorbe si rivelano molto gustose grazie alla loro notevole dolcezza. Vengono per questo adoperate in special modo nella preparazione di gelatine, marmellate.
Un colorante nero è ottenuto dai rami giovani.
Il legno è pregiato, duro, compatto ed elastico, e trova impiego per lavori di ebanisteria, costruzione di slitte, tornitura, intaglio; è anche impiegato per strumenti musicali (flauti) e nell’industria del mobile; come combustibile dà buona legna da ardere.