Serenoa | Serenoa repens
Serenoa (Serenoa repens = Sabal serrulata = Serenoa serrulata) è il nome di una piccola palma (palma nana americana) della famiglia delle Arecaceae che cresce negli stati affacciati sulla costa atlantica meridionale degli Stati Uniti nonché all’interno come nel sud dell’Arkansas, nel sud Europa e nell’Africa del nord.
Questa palma (che raggiunge tra i 2-4 m di altezza) produce bacche di colore rosso scuro, monoseme e di dimensioni simili ad olive; una volta mature appaiono come bacche globose di colore bluastro-nero; vengono allora fatte essiccare prima di essere sottoposte a lavorazione per estrarre le sostanze biologicamente attive utilizzate all’interno di integratori e medicinali.
Il frutto rappresenta per gli animali selvatici un’importante fonte di cibo ed è l’unico nutrimento per le larve di alcune specie di lepidotteri tra cui il Batrachedra decoctor.
Il nome del genere “Serenoa” è stato dato in omaggio al botanico statunitense Sereno Watson (1826-1892).
Principali componenti della Serenoa repens sono: olio grasso con acidi grassi liberi: acido linoleico, linolenico, palmitico, oleico, miristico, laurico, caprico e caprilico; steroidi: campestrolo, stigmasterolo, β-sitosterolo, il β-sitosterolo-3-O-glucoside; flavonoidi; polisaccaridi solubili in acqua; trigliceridi; olio essenziale; triterpeni; acido antranilico.
I principi attivi della pianta sono responsabili dell’attività antiandrogenica e antiestrogenica caratteristica, essendo in grado di stimolare a livello prostatico i recettori estrogenici e di inibire quelli progestinici, con effetti antiestrogenici e antiandrogenici per il blocco causato dall’inibizione della 5-alfa-reduttasi di tipo I e II del legame da parte del diidrotestosterone a livello dei recettori androginici.
Il diidrotestosterone (DHT) è l’ormone androgeno più potente dell’organismo e la sua attività è 4-5 volte superiore rispetto al testosterone da cui deriva. Il diidrotestosterone viene sintetizzato grazie all’azione dell’enzima 5-alfa reduttasi che rende semplice il doppio legame esistente tra il carbonio 4 ed il carbonio 5. Questa banale modifica chimica aumenta notevolmente l’affinità dell’ormone per i recettori androgeni, potenziandone, di conseguenza, l’attività. L’enzima 5-alfa reduttasi è molto concentrato nella cute, nel fegato, nel sistema nervoso centrale (dove è presente soprattutto l’isoforma di tipo 1) e nella prostata (dove si concentra l’isoforma di tipo 2). Se prodotto in eccesso, il diidrotestosterone, in virtù del suo forte potere androgeno, favorisce la comparsa di acne, accelera la caduta dei capelli e causa ipertrofia prostatica. Da qui l’utilizzo di farmaci capaci di bloccare l’enzima 5-alfa-reduttasi, di derivazione fitoterapica (come la Serenoa) o di sintesi (come la finasteride), nel trattamento di queste condizioni.
A differenza del finasteride e della dutasteride, che inibiscono solamente una od entrambe le isoforme dell’enzima 5α-reduttasi, la serenoa agisce ad un duplice livello, bloccando l’enzima da un lato ed impedendo l’interazione del DHT con il suo recettore dall’altro.
Infine, il diidrotestosterone stimola la proliferazione cellulare, causando, oltre l’ipertrofia del tessuto prostatico, la formazione di forfora e sebo in eccesso sul cuoio capelluto, fino alla miniaturizzazione del capello e alla sua caduta; di qui l’impiego della Serenoa nel contrastare l’alopecia (calvizie androginica).
La serenoa è dotata anche di effetti antifiammatori e spasmolitici sui muscoli delle vie urinarie, ricalcando, in questo senso, l’azione di un’altra categoria di farmaci utilizzati nel trattamento dell’ipertrofia della prostata e chiamati alfa-bloccanti. La contrazione dei muscoli prostatici favorisce infatti l’ostruzione dell’uretra, responsabile dei disturbi di minzione associati all’IBP.
La sommatoria di tutti questi effetti sarebbe responsabile dell’efficacia clinica della serenoa nel ridurre la sintomatologia associata all’ipertrofia prostatica, con un’azione paragonabile a quella della finasteride. La tollerabilità della droga sembrerebbe, invece, addirittura superiore. Invero, gli estratti di Serenoa repens vengono impiegati con l’obiettivo di prevenire e attenuare diverse condizioni afferenti alla sfera urologico-sessuale, tra cui, oltre l’ingrossamento della prostata (o iperplasia prostatica benigna), il dolore pelvico cronico, la diminuzione del desiderio sessuale, i disturbi della diuresi e le infiammazioni delle vie urinarie. Questo perché la Serenoa repens avrebbe le capacità di contrastare le infiammazioni a carico del tratto urinario, della vescica, dei testicoli e delle ghiandole mammarie.
Pertanto la Serenoa repens è impiegata per una grande varietà di problemi legati al sistema urinario, a cominciare dall’ipertrofia prostatica benigna, all’apparato riproduttivo, all’alopecia androgenica (“alopecia seborroica”). Va precisato tuttavia che, pur risultando piuttosto efficace nel risolvere la sintomatologia associata all’ipertrofia prostatica benigna, la droga non porta a riduzioni significative del volume prostatico. Questa osservazione ne limiterebbe anche l’efficacia nel trattamento della calvizie di origine androgenica e dell’acne. Ciò non toglie, tuttavia, che la serenoa rappresenti un valido coadiuvante nel trattamento di queste condizioni, da utilizzarsi in associazione ad altri prodotti in grado di potenziarne l’azione o di agire su fronti differenti.
Gli effetti collaterali associati all’utilizzo di serenoa sono generalmente rari e comunque lievi; essi comprendono: prurito, cefalea, ipertensione, disfunzione erettile, calo della libido e problemi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, stitichezza). È bene ad ogni modo che ci si astenga dal consumare prodotti a base di Serenoa repens in caso di ipersensibilità presunta o certa verso il principio attivo e in caso di gravidanza e allattamento. L’assunzione di Serenoa repens può causare interazioni farmacologiche in caso di concomitanti terapie a base di ormoni. Anche se la Serenoa repens viene considerata un’erba sicura, uno dei suoi composti principali, il beta-sitosterolo (che inibisce la 5-alfa-reduttasi implicata nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone), è chimicamente simile al colesterolo. Alti livelli di questa sostanza nel sangue possono aumentare la probabilità di infarto in soggetti recidivi.
Inoltre la Serenoa repens aumenta il rischio di emorragie se assunta insieme al warfarin; il suo uso incontrollato può esitare in epatite colestatica e pancreatite acuta e può indurre l’insorgenza della “floppy iris syndrome” (triade di segni intraoperatori: scarsa midriasi, iride a bandiera con tendenza al prolasso nel tunnel corneale e miosi progressiva) durante la rimozione della cataratta per la perdita del tono dell’iride.