Rucola o Ruchetta | Eruca vesicaria
La ruchetta (in usi regionali rughetta) o rucola, o anche ruca (Eruca vesicaria), è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicacee.
Il nome deriva dal latino “erùca”, cioè bruco, che forse a sua volta proviene da un antico vocabolo Rùga (spagnolo oruga), nome dato ad un bruco verde che si ciba delle specie della famiglia delle brassicacee, verosimilmente il pieride dei cavoli. Il termine specifico deriva dal latino “vesicarius”, di vescica, in riferimento probabilmente alle proprietà diuretiche di questa specie.
La rucola è originaria dell’area del bacino del Mediterraneo e dell’Asia centro-occidentale. Oggi è coltivata anche in altre parti del mondo. Cresce fino agli 800 m s.l.m., in terreni fertili e sabbiosi. Il sapore della rucola è influenzato principalmente dal tipo di terreno e dalla stagione. Tanto più il terreno è arido e la raccolta tardiva, tanto maggiore è l’intensità del sapore.
La pianta ha colore verde più o meno scuro, a seconda che si tratti di rucola coltivata o rucola selvatica. La rucola spontanea ha un sapore più deciso rispetto a quella coltivata e la foglia più dura e scura. Alta 20-80 cm, è molto aromatica e di sapore piccante, con fusti ascendenti, generalmente ramificati e spesso arrossati in alto, glabrescenti o più o meno ispidi per peli semplici. Le foglie sono picciolate, glabre, succose e carnosette, morfologicamente molto variabili, da sinuato-dentate, lirato-pennatifide a pennatosette, lunghe fino a 15 cm, le superiori progressivamente ridotte e subsessili, le basali spesso avvizzite nel momento dell’antesi. I fiori della rucola sono formati da quattro petali, con una colorazione bianco-giallastra o violacei, la cui fioritura avviene da febbraio a giugno. I frutti della rucola sono delle silique, che a loro volta contengono un numero variabile di piccoli semi edibili.
Le foglie della rucola possono essere raccolte durante tutto il periodo dell’anno, specialmente se si presentano ben sviluppate e senza fiori.
La coltivazione della rucola è molto rapida: in soli 40 giorni è possibile cogliere le foglie per preparare gustose insalate. Il gusto piccante della rucola è dato dalla mancanza di acqua (è composta per il 91% da acqua): infatti cresce in terreno arido e anche chi la coltiva non la annaffia troppo. Il periodo migliore per coltivare rucola va da marzo a settembre.
Nota fin dai tempi antichi, la rucola, dal sapore deciso e pungente, tra il piccante e il leggermente amaro (che richiama vagamente quello della senape) veniva usata anche come afrodisiaco e assunta sotto forma di decotto per combattere l’impotenza.
La rucola o ruchetta è un’erba molto apprezzata e comune nella nostra cucina, sia da sola in insalate dal gusto deciso, sia in insalate miste; inoltre si può utilizzare anche per realizzare un pesto (condimento per la pasta). Anche i semi possono essere usati, ad esempio per sostituire i semi di senape in ambito domestico, o per ricavarne un olio dal gusto gradevole. In effetti, la rucola può essere usata in sughi o come erba aromatica da abbinare alla carne, ai formaggi, da mettere in toast e piadine.
Per il suo contenuto in vitamina C è un’erba antiscorbutica, stimolante, diuretica e rubefacente, con alta concentrazione di sostanze azotate che le danno il caratteristico sapore piccante. I fiori hanno sapore simile, ma più blando, e vengono anch’essi utilizzati per guarnire le insalate.
Nella rucola è particolarmente abbondante il 4-metiltiobutil isotiocianato, o erucina, cui vengono attribuiti promettenti effetti antitumorali su alcuni tipi di cancro. L’erucina è un potente antiossidante e può agire sia reagendo direttamente con radicali liberi sia stimolando l’attivazione di potenti antiossidanti cellulari come tioredoxina reduttasi 1. La rucola esercita un deciso effetto protettivo delle cellule della mucosa gastrica.
La rucola tuttavia contiene ossalati, anche se in piccole quantità; pertanto è bene non eccedere nelle dosi se si è predisposti alla calcolosi renale.
La rucola è povera di calorie, solo 28 ogni 100 grammi. La rucola è ricca di acido folico e quindi indicata per le donne in gravidanza;
- stimola l’appetito, per cui è indicata per chi soffre di inappetenza perché contiene sostanze capaci di stimolare l’appetito;
- ha proprietà digestiva, essendo capace di stimolare la produzione di succhi gastrici;
- ha proprietà ricostituente grazie al suo apporto di minerali e vitamina C;
- svolge attività depurativa e diuretica
- contiene anche vitamina K, A, B, che insieme all’acido folico al calcio e al magnesio aiutano la salute delle ossa;
- assunta come infuso la rucola ha proprietà rilassanti ed è consigliata per favorire il buon sonno (fa parte infatti di alcune “tisane della sera”);
- grazie sempre ai minerali che contiene, la rucola aiuta il sistema immunitario rafforzandolo
- grazie alle alte dosi di vitamina A la rucola è protettiva per la pelle e per lo stomaco. Studi dimostrano che favorisce la guarigione dell’ulcera.
In generale la rucola va consumata fresca e dopo averla ben lavata perché sta a contatto diretto con il terreno. Per mantenerla in frigo è necessario lavarla e tenerla in un sacchetto di carta dopo averla ben asciugata.
Nell’isola di Ischia si prepara un liquore a base di rucola chiamato Rucolino, amaro-digestivo.
Non è opportuno eccedere nei consumi: a dosi elevate infatti la rucola produce un metabolita che può avere effetti irritanti sull’organismo. Si consiglia quindi di assumere al massimo 2 pugni di rucola cruda al giorno. Per il suo contenuto di vitamina K, se si assumono farmaci anticoagulanti (es: Coumadin®) occorre consultare il medico prima di consumare rucola.
N.B. Il 27 novembre 2020 la Commissione europea ha approvato la domanda di ammissione della Rucola della Piana del Sele nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP). La denominazione “Rucola della Piana del Sele Igp” designa ora le foglie di rucola selvatica prodotte nella provincia di Salerno.