Poligala virginiana | Polygala Senega L.
Poligala è un genere di piante spermatofite dicotiledoni, arboree, erbacee, rampicanti e perenni, appartenente alla famiglia delle Polygalacea.
Un’antica credenza riteneva che tale erba fosse capace di aumentare la secrezione del latte alle mucche; da qui il nome del genere “Polygala” = molto latte. Dioscoride, riprendendo questa credenza, affermò che anche nelle gestanti faceva venire latte in abbondanza.
Le poligale hanno in genere uno scarso valore economico, anche se alcune varietà sono coltivate a scopo ornamentale. Anticamente qualche specie veniva usata nella farmacopea ora solo in medicina popolare o erboristeria.
Costituenti chimici: saponosidi triterpenici (senegine); flavonoidi; acido salicilico; valerianato di metile; tannini; olio essenziale; resina.
La poligala viene utilizzata sotto forma di infuso, polvere o estratto fluido. La droga deve comunque essere assunta a dosaggi molto bassi, altrimenti potrebbe indurre il vomito.
La poligala, assunta internamente, è una pianta dotata di attività espettorante di tipo secretolitico, conferitale dalle saponine contenute al suo interno; tale capacità ha fatto conferire alla pianta l’approvazione ufficiale per il trattamento di affezioni catarrali delle vie aeree, quali tossi e bronchiti. Alla pianta, inoltre, sono ascritte proprietà diuretiche, lassative e antinfiammatorie.
L’azione antiflogistica sembra essere esercitata attraverso la riduzione dei livelli di interleuchina-1, interleuchina-6 e TNF-α.
Inoltre, alcuni studi hanno messo in luce le potenziali proprietà antitumorali degli estratti di radice di poligala. Pare, infatti, che i sopra citati estratti siano potenzialmente in grado di inibire sia lo sviluppo delle cellule maligne, sia i processi di angiogenesi a livello delle masse tumorali.
A ogni modo, nonostante i risultati finora ottenuti, sono necessari studi più approfonditi prima di poter approvare simili applicazioni della poligala in ambito medico, in modo tale da determinarne la reale efficacia terapeutica e l’effettiva sicurezza d’uso.
Se adeguatamente impiegata, la poligala non dovrebbe provocare effetti collaterali. Tuttavia, in seguito ad un utilizzo prolungato, potrebbe manifestarsi irritazione gastrointestinale.
Effetti collaterali: il sovradosaggio provoca irritazione della bocca, salivazione abbondante, nausea, diarrea, disturbi gastrici con coliche e vomito, dovuto ad eccitazione del centro del vomito. L’azione espettorante, alle dosi terapeutiche, può essere preceduta da accessi di tosse, dovuti all’azione irritante sulla mucosa delle vie aeree. In caso di sovradosaggio, invece, possono insorgere disturbi gastrointestinali, nausea, vomito e diarrea.
Va evitato l’uso di poligala in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti affetti da gastrite e/o ulcera peptica e in gravidanza.
Questa pianta rientra nella lista del Ministero della Salute per l’impiego non ammesso nel settore degli integratori alimentari.