Peucedano | Peucedanum officinale L.
L’imperatoria finocchio porcino o peucedano officinale (Peucedanum officinale L.) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiaceae; ha una radice verticale molto robusta e coperta, nella porzione apicale, dai residui dei piccioli delle foglie degli anni precedenti; quando la si taglia, ne geme un lattice giallo; il fusto, alto fino a 100-150 cm è abbondantemente ramificato nella porzione superiore, ha sezione rotonda o appena angolosa ed è pieno. Le foglie basali hanno un lungo picciolo che si divide in tre più piccoli, ognuno dei quali ne porta a sua volta altri tre e cosi via, da tre fino a sei volte: ne risulta una foglia suddivisa finemente in numerosi segmenti lineari con l’apice e la base acuminati; questi sono glabri, piani o leggermente incurvati al margine e hanno la nervatura centrale prominente nella pagina inferiore; le foglie superiori sono ridotte. L’infiorescenza è un’ombrella composta da 10-40 ombrellette; il fiore ha il calice diviso in cinque denti acuti, la corolla è composta da cinque petali gialli ovali con l’apice acuminato. Il frutto è composto da due acheni piano-convessi con tre costolature longitudinali nella superficie laterale e un’ala al margine. Il suo habitat è quello degli incolti aridi al di sotto della fascia montana, in rive vicino al mare, nei prati e nelle zone saline. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
Il nome generico, dal greco “péuke” (pino) e “dános” (arido) si riferisce all’ecologia di molte specie; l’epiteto specifico deriva dal latino “officina” (officina, farmacia) e si riferisce all’antico uso a scopo medicinale.
Principi attivi: olio essenziale peucedanina.
Proprietà officinali: aperitive, amaricanti, digestive, sedative, aromatizzanti, digestive, sudorifere, espettoranti, antinfiammatorie.
La radice, che contiene la droga, si raccoglie in agosto-settembre: si pulisce dalla terra, dalle radichette e dai residui dei piccioli e si taglia in pezzi di alcuni centimetri che si dividono in due per il lungo; le radici molto grosse si sezionano in dischi di un centimetro di spessore; si essicca al sole e si conserva in sacchetti di carta o tela. Quando si incide la radice in primavera, fa sgorgare una quantità considerevole di un lattice verde-giallastro, che si asciuga in una sostanza gommosa oleoresina con un forte odore aromatico e sulfureo.
La pianta, che contiene alcaloidi tossici e che può provocare reazioni fotoallergiche, in passato era stata usata per presunte proprietà medicinali soprattutto contro le affezioni dell’apparato respiratorio. La tradizione popolare attribuisce alla radice del Peucedano le proprietà di stimolare l’appetito e la secrezione dei succhi gastrici, sedare la tosse, diminuire l’espettorazione, eliminare i catarri intestinali e promuovere la mestruazione.