Periploca | Periploca graeca L.
La periploca maggiore (Periploca graeca L.) è una rara pianta ornamentale della famiglia delle Apocynaceae.
Il nome generico Periploca deriva dal greco “peri” = intorno e “plekein” = legare e fa riferimento alla capacità del fusto di avvilupparsi intorno ai tronchi degli alberi creando delle liane. L’epiteto graeca fa riferimento alla sua diffusione nella regione greco-balcanica. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
La Periploca graeca è una liana fanerofita caducifoglia con fusti cilindrici, legnosi, rampicanti, che possono raggiungere i 10 m di lunghezza, e che si avvolgono a spira attorno ai tronchi delle specie arboree. Le foglie sono ovato-oblunghe, ricoperte da una sottile peluria sulla pagina inferiore. L’infiorescenza è un corimbo che si attacca all’ascella della foglia, composto da fiori pentameri, con petali irsuti, di colore rossastro nella parte superiore, verdastro in quella inferiore. La specie è diffusa nel Mediterraneo nord-orientale; in Italia a volte coltivata a scopo ornamentale e localmente inselvatichita in diverse regioni. La distribuzione regionale è limitata ai dintorni di Trieste. Cresce in areee costiere, nelle siepi e in boschi caducifogli ombrosi ed umidi, su suoli generalmente sabbiosi. Il latice è tossico.
La corteccia della pianta è ricca di un latice che contiene “periplocina”, un alcaloide altamente tossico che in antichità era usato come topicida.
Dalla corteccia si può ricavare una droga dalle proprietà cardiotoniche, simili a quelle della digitale, ma altamente tossica, da non utilizzare in autonomia.