Pera Angelica
L’Angelica o Angelico è una varietà antica di cui esistono attestazioni scritte già all’inizio dell’Ottocento, per cui è probabile che la sua origine risalga ad epoche ancora precedenti. La coltivazione della pera Angelica era piuttosto diffusa in Italia negli anni d’oro della produzione di pere – ovvero gli anni ’60 – specialmente in Emilia-Romagna, Veneto e Marche; con il tempo, questa tipologia di pera è stata progressivamente abbandonata in favore di altre qualità di maggiore fortuna commerciale e oggi essa è coltivata soltanto in alcune specifiche zone del nostro Paese. È soprattutto nelle Marche che si è osservata una vera e propria riscoperta della pera Angelica, che infatti oggi è qui prodotta con il nome di pera Angelica di Serrungarina, dal nome del borgo medievale nel cuore della Valle del Metauro le cui campagne ospitano piante di questa varietà anche di età superiore ai 70 anni. La coltivazione di nicchia delle pere Angelica è presente anche in Emilia-Romagna, dove un’azienda agricola cesenate ha registrato il marchio pera Angelica di Romagna producendone in media 3500 quintali all’anno su un’estensione di 14 ettari.
Altri nomi della pera Angelica, con cui è conosciuta nelle varie zone d’Italia, sono pera Santa Lucia (diffuso prevalentemente al nord, anche se si tratta in realtà di una varietà di dimensioni più piccole), pera Angela e pera Limona. Da non confondere invece la pera Angelica con la pera Angys: la qualità Angelys è infatti diversa e ben più diffusa.
L’Angelica è una pera rustica da gustare in autunno, specialmente in ottobre quando il colore giallo della buccia vira su toni rossastri. La polpa succosa e zuccherina ne fa una varietà molto gradevole per il consumo fresco, ma è ottima anche in confettura e nei dolci da forno.
La pianta della pera Angelica è il classico pero da giardino e da frutteto familiare e questo spiega la sua diffusione nel secolo scorso. Si tratta di un albero particolarmente longevo e produttivo, con impollinazione mediante incrocio con varietà di pero locali. Il periodo di raccolta della pera Angelica è a fine estate, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre – mese in cui Serrungarina celebra il suo prodotto locale con la Festa della pera Angelica – mentre la maturazione si protrae fino ad ottobre e talvolta anche a novembre. La durata delle pere Angelica è buona, con la possibilità di conservarla in frigorifero anche per alcuni mesi.
La Angelica è una pera pregiata ed esclusiva non solo in virtù della sua rarità, ma anche per le caratteristiche organolettiche e di gusto che la contraddistinguono. Si tratta di un frutto di pezzatura non molto grande, abbastanza delicato e sensibile alla manipolazione, con buccia di colore giallo-rosso che trasmette vivacità. La polpa della pera Angelica è bianca, soda e cremosa, il suo profumo è intenso e assaggiandola si può scoprire una pera dolcissima, che al palato rivela anche un delicato sentore di amaretto.
Molto interessanti e apprezzati sono anche i valori nutrizionali della pera Angelica: fibre, sali minerali e vitamine in abbondanza come in tutte le varietà di pera (scopri di più sulle calorie delle pere), con una particolare concentrazione di carotenoidi e polifenoli che supportano la rigenerazione cellulare e donano salute alla pelle. Anche per questo la pera Angelica è considerata un perfetto frutto da snack mattutino o merenda pomeridiana, perfetta per l’abbinamento con i formaggi, mentre il suo contenuto naturale di pectina la rende ideale anche come pera per marmellate (scopri tutto sulla confettura di pere).