Origano Volgare | Origanum vulgare L. + sspp
L’origano comune (nome scientifico Origanum vulgare L.) è una pianta perenne aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e alla classe Magnoliopsida. È originaria dell’Europa, dell’Africa settentrionale e dell’Asia centro-meridionale, ma oggi viene coltivata in tutti i continenti. L’origine del suo nome “origanum vulgare” deriva dal greco “oros” ossia monte e “ganos” ossia splendore (splendore della montagna) forse per via del suo habitat.
Simbolicamente, per i greci “l’origanum vulgare” aveva significato di felicità e pace, tant’è che si ornavano gli sposi nel giorno delle nozze.
In Italia sono presenti 4 specie di origano:
- Origano comune (Origanum vulgare)
- Origano meridionale (Origanum heracleoticum)
- Origano maggiorana (Origanum majorana)
- Origano siciliano (Origanum onites)
L’origano è un’erba ampiamente utilizzata in gastronomia come spezia, ma non ha ottenuto l’approvazione ufficiale per alcun tipo d’indicazione terapeutica; tuttavia, al suo olio essenziale sono ascritte diverse proprietà, anche se il suo impiego è limitato a causa del suo basso indice terapeutico, essendo irritante per cute e mucose.
All’olio essenziale formato da varie sostanze aromatiche (terpinene, timolo, carvacrolo) sono attribuite proprietà:
- L’azione antibatterica dell’olio essenziale di origano si esplica sia nei confronti dei batteri Gram-positivi (come, ad esempio lo Staphylococcus aureus), sia nei confronti dei batteri Gram-negativi (come, ad esempio, l’Escherichia coli);
- L’azione antimicotica, invece, è risultata particolarmente efficace contro funghi quali Aspergillus niger, Aspergillus terreus, Candida albicans e varie specie appartenenti al genere Fusarium. Le su citate attività sarebbero imputabili al timolo e al carvacrolo contenuti proprio nell’olio essenziale della pianta;
- Le proprietà antiossidanti sono imputabili sia all’olio essenziale, sia alla frazione non polare del residuo che si ottiene dopo l’estrazione dello stesso olio essenziale dalla pianta. L’azione antiossidante della suddetta frazione non polare sembra sia dovuta al suo relativamente alto contenuto di gamma-tocoferolo;
- antiparassitarie, specialmente nei confronti di parassiti intestinali quali Blastocystis hominis, Entamoeba hartmanni ed Endolimax nana.
Infine, all’acido rosmarinico isolato dall’origano (ma presente anche all’interno del rosmarino) sono state attribuite proprietà antimutagene e antitumorali.
Le sommità della pianta in decotto sono considerate emmenagoghe ed eccitanti, mentre in infuso trova applicazione come antispastico e digestivo.
Nella medicina popolare, l’origano viene utilizzato come rimedio interno per il trattamento di svariate affezioni delle vie respiratorie, quali tosse, infiammazioni bronchiali e affezioni catarrali (rimedio espettorante), nonché nel trattamento della dispepsia, dei disturbi del tratto urinario, dell’artrite reumatoide, della dismenorrea e della scrofolosi; all’interno di preparazioni per uso topico l’origano è stato impiegato per contrastare le infezioni sostenute da Herpes simplex virus.
L’origano è tuttavia una pianta ricca di sostanze benefiche, a partire dalle fibre, che promuovono il buon funzionamento dell’intestino, contrastano la stitichezza e favoriscono il regolare assorbimento di colesterolo e zuccheri, aiutando a combattere l’ipercolesterolemia e l’ipoglicemia. Grazie alla presenza del beta-cariofillene, l’origano ha anche proprietà antinfiammatorie. Inoltre, contiene due fenoli, il timolo e il carvacrolo, che lo rendono un antisettico naturale. La pianta ha un elevato contenuto di vitamina C e di vitamina E, che hanno proprietà antiossidanti e aiutano a rafforzare le difese immunitarie dell’organismo. Inoltre, l’origano contiene un’alta quantità di potassio, che aiuta a mantenere sotto controllo la pressione cardiaca, e di calcio, che favorisce la salute di denti e ossa.
È sconsigliato il consumo di origano a chi è allergico alla pianta e a chi soffre di intolleranza ai salicilati, di gastrite e di ulcera peptica.