Noce Moscata | Myristica fragrans
Myristica fragrans è un albero originario delle isole Molucche (Indonesia) e di alcune isole della Nuova Guinea; è coltivata in numerose zone tropicali: India, Indonesia, America Meridionale, ma la zona di maggior produzione sono le isole Banda nell’arcipelago delle Molucche.
Parti del suo frutto vengono commercializzate come spezie: il seme decorticato è la noce moscata, mentre la parte esterna che lo ricopre fornisce il macis (spezia poco utilizzata nel nostro Paese dal profumo simile alla noce moscata).
La noce moscata (da “noce di Mascate”, capitale dell’Oman, che non è il luogo di origine ma è il posto dal quale cominciò ad essere commercializzata) è una spezia usata in cucina. Il seme della pianta, di forma ovale arrotondata, ha sapore e odore particolari, dovuti alla presenza di un olio aromatico. La specie Myristica fragrans fu descritta per la prima volta nel 1774, dal botanico olandese Martinus Houttuyn. L’epiteto “fragrans” significa “fragrante”, in riferimento al suo aroma.
La Myristica fragrans si presenta come un albero sempreverde alto 8-10 metri che talvolta raggiunge i 20 metri; la corteccia, grigio-nerastra, è liscia negli esemplari giovani e fessurata verticalmente in quelli vecchi;
la chioma è conica. Le foglie persistenti sono inserite alterne, hanno un picciolo corto, il lembo è intero, sono di consistenza coriacea, ovali o ellittiche con la base ristretta a cuneo e l’apice acuminato, il margine è intero ma lievemente ondulato; la superficie è glabra, verde scura e lucente sopra, più chiara e opaca inferiormente; guardata in trasparenza, la foglia presenta numerosi punti traslucidi dovuti alla presenza di ghiandole che producono olio essenziale.
I fiori hanno il calice composto da una porzione tubulare che in alto si divide in tre lobi lanceolati bianco-giallastri; i petali mancano; i fiori sono separati: quelli maschili, disposti in grappoli o in ombrelle all’ascella delle foglie, hanno da nove a diciotto stami; quelli femminili sono solitari. Il frutto è una drupa piriforme o rotondeggiante formata da una porzione carnosa che a maturità si divide in due metà e contiene un seme, la ”Noce moscata”, che deve essere essiccata prima del suo utilizzo; questo è circondato da una formazione, detta arillo, composta da una parte intera e da numerose ramificazioni, di colore rosso vivo che diviene giallo quando è secco e costituisce il ”Macis” del commercio.
È composta per il 40% da grassi, per il 30% da carboidrati, in particolare amido, e per il 6% da proteine. Le sue proprietà sono dovute soprattutto alla presenza di oli essenziali (dal 2 al 16%) e di composti fenolici, resine e pigmenti. Principali componenti:
- Seme:
- Olio essenziale: idrocarburi monoterpenici, derivati del fenilpropano (miristicina, safrolo, elemicina, eugenolo, isoeugenolo, metileugenolo, metilisoeugenolo), alcol terpenici (borneolo, acetato di bornile, linalolo, geraniolo, acetato di linalile)
- Lignani, neolignani e lipidi (trimiristina)
- Saponosidi triterpenici
- Triterpeni e steroli (sitosterolo e campesterolo)
- Tannini e amido
- Macis:
- Olio essenziale: ricco in monoterpeni e derivati del fenilpropoano (miristicina, elemicina e safrolo)
- Diarilpropanoidi, lignani e neolignani (miristicanoli, fragransoli, fragransine)
- Malabariconi e lipidi (amilodestrina, acido plamitico
La miristicina, principale componente dell’olio essenziale ricavato da Myristica fragrans, a elevati dosaggi ha un effetto simil-stupefacente, che provoca allucinazioni e convulsioni.
Le due droghe che si ottengono dalla Myristica fragrans, la Noce moscata vera e propria e il Macis, hanno proprietà simili: aroma fine e fragrante, ricchezza di sostanze volatili e di grassi che possono essere separati e utilizzati a scopo medicamentoso. Il burro di Noce moscata o di Macis, che si trova in farmacia, ha proprietà stimolanti e revulsive e viene utilizzato nella preparazione di unguenti, empiastri e cerotti che attivano la circolazione della zona trattata e sono particolarmente utili in caso di dolori reumatici e nevralgici. Va ricordato che l’olio essenziale, se ingerito a dosi superiori a qualche goccia, scatena fenomeni convulsivi e contrazioni uterine e pertanto non se ne deve fare altro uso di quello previsto. L’olio essenziale ha un impiego specifico contro il mal di denti dovuto a grosse carie: si introduce nella cavità un piccolissimo batuffolo di cotone imbevuto di essenza, con buona pace del dente seriamente danneggiato.
La Noce moscata trova la sua giusta e insostituibile collocazione come aromatizzante di cibi, di dolci, budini e creme e anche della salsa besciamella, di purè e verdure lesse, e di molte preparazioni liquoristiche. Spesso, nella cucina italiana, viene aggiunta nei ripieni, tradizionalmente per tortellini, ravioli e cannelloni fatti a base di carne, formaggio o spinaci. Il suo aroma, in quantità moderate, è gradevole, caldo, piccante, esotico.
Un pizzico di Noce moscata grattugiata è un ottimo complemento stimolante nel vin brûlé e nel punch. Essa è contemporaneamente utile sulla sfera digestiva, dove esercita un’azione stimolante sulla secrezione degli enzimi digestivi, blocca le fermentazioni intestinali, attenua nausea e vomito. Ad elevati dosaggi ha un effetto simil-stupefacente, che provoca allucinazioni e convulsioni.
L’olio di noce moscata è in grado di esercitare un’azione antinfiammatoria e analgesica attraverso l’inibizione dell’espressione della ciclossigenasi di tipo II, ossia dell’enzima deputato alla sintesi delle prostaglandine responsabili dell’insorgenza di infiammazione e dolore.
Alla noce moscata sono attribuite anche proprietà digestive, astringenti e carminative; per tale ragione, la si può ritrovare all’interno di preparazioni impiegate per favorire la regolare funzionalità gastroenterica e/o con indicazioni per il trattamento di disturbi digestivi, diarrea, aerofagia e flatulenza. Inoltre, alla noce moscata sono attribuite anche proprietà antisettiche, sedative e stimolanti.
Secondo la medicina popolare, tra le virtù di questa spezia c’è anche quella di essere considerata un potente afrodisiaco.
Usato in alte dosi, inibisce la produzione di prostaglandine che possono influenzare lo sviluppo del feto e bloccare una gravidanza. La noce moscata ha un effetto stimolante che può rivelarsi dannoso quando questa spezia è usata in quantità eccessive (5-15 g). Infatti, contiene sostanze aromatiche, quali la miristicina, il safrolo e il pinene, che possono anche scatenare crisi convulsive e allucinazioni, come conseguenza di uno stato tossico generale, che può comportare anche cefalea, nausea, vertigini, vomito e tachicardia. Un rischio che non si corre se, come tutte le spezie, viene utilizzata correttamente, cioè solo in piccole quantità. In ogni caso, è bene non abusarne soprattutto in caso di epilessia o disturbi neurologici, e il suo consumo, quando si assumono psicofarmaci, andrebbe evitato: in queste condizioni è opportuno prima consultare un medico.
Una piccola noce moscata stilizzata è raffigurata nella parte sinistra della bandiera dell’isola caraibica di Grenada.