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Mounjaro, il farmaco contro l’obesità – avvertenze

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È arrivato anche in Italia il farmaco più potente in commercio per il trattamento dell’obesità, il tirzepatide, nome commerciale Mounjaro. Il farmaco va iniettato per via sottocutanea una volta la settimana e ha un costo di €346,58 al mese interamente a carico del paziente. Necessita di prescrizione medica ed è indicato per il trattamento dell’obesità, del sovrappeso associato ad altre malattie e del diabete di tipo 2.

A dire il vero, l’indicazione principale del principio attivo tirzepatide è “trattare gli adulti con diabete mellito di tipo 2 solo quando il livello di zucchero nell’organismo (glicemia) sia alto”. Più in particolare è usato:

  • da solo quando non può essere assunta metformina (un altro medicinale per il diabete)
  • con altri medicinali per il diabete quando questi non siano sufficienti per controllare i livelli di zucchero nel sangue.

Mounjaro è anche usato però insieme alla dieta e all’esercizio fisico per il trattamento di adulti con obesità o sovrappeso e più in particolare:

  • Indice di Massa Corporea pari o superiore a 30 kg/m² (obesità) oppure
  • IMC pari ad almeno 27 kg/m² e inferiore a 30 kg/m² (sovrappeso) e problemi di salute correlati al peso (come prediabete, diabete di tipo 2, pressione alta, livelli anormali di grassi nel sangue,problemi respiratori durante il sonno chiamati “apnea ostruttiva del sonno” o una storia di infarto, ictus o problemi ai vasi sanguigni).

La dose iniziale è 2,5 mg una volta a settimana per 4 settimane. Dopo 4 settimane il medico aumenterà la dose a 5 mg una volta a settimana. Il medico può ulteriormente aumentare la dose a 7,5 mg, 10 mg, 12,5 mg o 15 mg una volta a settimana con incrementi di 2,5 mg, se necessario, a passi di 4 settimane alla volta.

In caso di diabete il trattamento è in genere cronico (a lungo termine), mentre in caso di sovrappeso la durata della terapia viene valutata dal medico in base agli obiettivi da raggiungere.

Tirzepatide è stato associato a reazioni avverse gastrointestinali, che includono nausea, vomito e diarrea, reazioni avverse che possono portare a disidratazione, a un deterioramento della funzione renale inclusa compromissione renale acuta.

Il Mounjaro agisce su due recettori, il GLP1 e il GIP, con aumento sia della secrezione di insulina che della sensibilità all’insulina stessa, riducendo l’assunzione di cibo. Promette una perdita di peso sino a 30 kg in un 30% dei pazienti trattati (25% di calo ponderale), un’efficacia simile ai risultati che si possono ottenere con la chirurgia dell’obesità. Altro farmaco già da tempo in commercio in Italia che consente una perdita ponderale del 15% è la semaglutide (nome commerciale Wegovy).

I nuovi farmaci per il trattamento dell’obesità appartenenti alla famiglia degli agonisti del GLP1 sono efficaci, migliorano il profilo metabolico dei pazienti e sono generalmente considerati sicuri. Ma come tutti i farmaci possono avere degli effetti indesiderati. Alcuni degli effetti collaterali più frequenti del tirzepatide sono: nausea, vomito, diarrea, stipsi, aumento della frequenza cardiaca e ritardato svuotamento gastrico.

Per questi farmaci c’è un grande entusiasmo tra gli addetti ai lavori (endocrinologi, internisti, obesiologi, medici specialisti in scienza dell’alimentazione) perché finalmente anche l’obesità, che è una malattia cronica, ha a disposizione dei farmaci di grande efficacia, come è da molti anni per il diabete e l’ipertensione arteriosa. È opportuno però ricordare ai pazienti che questi nuovi farmaci (agonisti del GLP1) non funzionano per tutti: la risposta individuale è molto variabile e quando si assume la massima dose, la perdita di peso si arresta raggiungendo un plateau. Quando il farmaco viene interrotto si ha un recupero ponderale.

Purtroppo c’è il rischio che alcuni medici, che non si sono mai interessati prima di obesità, prescrivano questi farmaci a un gran numero di pazienti, senza un’adeguata presa in carico e senza un programma di trattamento del paziente (educazione, riabilitazione, ecc.). D’altronde la prospettiva di un calo ponderale importante alimenta le speranze di molte persone obese disposte a pagare qualunque cifra pur di risolvere il loro problema.

Ci sono alcuni importanti messaggi da dare alla popolazione generale.

  1. L’obesità è una malattia multifattoriale, influenzata dalla genetica, epigenetica (anche transgenerazionale), uso di farmaci, salute psichica, traumi, livello socioeconomico, uso di alimenti ultra processati, sedentarietà e fattori ambientali… Non è possibile risolvere un problema così complesso solo “con una dieta” e neppure con la sola chirurgia.
  2. Serve un intervento multidisciplinare. Un trattamento serio dell’obesità dovrebbe prevedere l’intervento di più figure professionali che entrano in gioco a seconda delle necessità del paziente: è sempre opportuno che ci sia un medico a fare da regista con una valutazione iniziale. Un medico non può limitarsi a prescrivere un farmaco senza un programma di trattamento personalizzato (attraverso l’uso di terapia cognitivo comportamentale, educazione alimentare, promozione dell’attività fisica…) perché l’uso del solo farmaco non può portare ad alcun successo duraturo.
  3. Non acquistare farmaci come Mounjaro online. Evitare di acquistare via web il principio attivo della semaglutide che si trova in internet a prezzi molto vantaggiosi. Solo i farmaci commerciali venduti tramite le farmacie danno una garanzia.
  4. Evitare i centri di dimagrimento dove chiedono migliaia di euro. L’obesità, che è un problema medico, è in realtà oggetto di business da parte di qualunque imprenditore che può vendere integratori o aprire centri di dimagrimento a piacimento come se fosse un suo diritto ‘fare impresa’ a fini di lucro sfruttando una malattia (l’obesità). In Italia ci sono molti centri di ‘dimagrimento‘ alla luce del sole (dove talora millantano personale sanitario) che in realtà non sono altro che centri gestiti da privati cittadini “senza arte né parte” per spillare soldi (migliaia di euro all’anno) ai malcapitati che finiscono nella rete.
  5. Evitare le farmacie per perdere peso! Non è compito delle farmacie “trattare l’obesità” o il sovrappeso. Ci sono alcune farmacie che vendono diete prescritte da remoto da medici e stilate da remoto da dietisti che non vedono e tantomeno visitano mai il paziente (cliente). Il paziente dopo aver ricevuto la dieta, viene rivisto nel tempo dal farmacista che nei momenti di stallo nel calo ponderale può proporre dei brevi cicli di chetosi tramite prodotti venduti dalla farmacia stessa. Il business sta nel vendere questi prodotti.
Da: ilfattoalimentare.it - Mounjaro, il farmaco contro l’obesità: come va usato e cosa non fare per perdere peso.  https://ilfattoalimentare.it/mounjaro-farmaco-obesit.html#:~:text=Come%20funziona%20Mounjaro,riducendo%20l'assunzione%20di%20cibo.

 

Redazione amaperbene.it

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