Mercorella | Mercurialis annua L.,
La mercorella comune (Mercurialis annua L.), o semplicemente mercorella, appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae; è una pianta erbacea dioica annuale, spontanea, con fusti eretti ramificati alta fino a 40 cm; le foglie sono provviste di picciolo con lamina lanceolata con 3-15 dentelli acuti per lato; i fiori sono di colore verde-giallastro, quelli maschili sono riuniti in spighe erette, i fiori femminili sono raggruppati in fascetti ascellari. Il frutto è una capsula a due valve. Fiorisce da febbraio a dicembre.
La Mercurialis annua è una specie diffusa in tutta Italia; cresce in vegetazioni segetali ed in ambienti ruderali come coltivi, discariche, giardini, vigne, su muretti ecc., su suoli argillosi ricchi in basi e in composti azotati, da freschi a subaridi d’estate, dal livello del mare ai 1300 m circa (avventizia fino ai 1800 m). La pianta è debolmente tossica (saponine) per cui se ne sconsiglia l’impiego in cucina.
Il nome generico allude al mercurio e deriva dal colore un po’ metallico della pianta da secca, per cui essa era un ingrediente essenziale delle pietre filosofali; il nome specifico si riferisce al ciclo vitale annuale. Periodo di fioritura: giugno-dicembre.
Il polline della mercorella è fortemente allergenico per l’uomo, e circa la metà delle persone che soffrono di febbre da fieno sono allergiche al polline della mercorella. La mercorella appartiene alla stessa famiglia della pianta della gomma, ed esiste sensibilità crociata fra gli allergeni delle due piante. In altre parole, chi è allergico ai guanti in lattice, lo è anche al polline della mercorella.
La mercorella è una delle più comuni malerbe, ed è famosa per la misteriosa colorazione blu che si sviluppa quando qualsiasi parte della pianta è immersa in acqua; la colorazione è molto intensa ma transiente, perché vira poi al giallo. La mercorella è, in principio, una pianta edule, almeno dopo cottura; può essere consumata come gli spinaci, ma anche essere facilmente confusa con una sua parente perenne e velenosa, la mercorella bastarda (Mercurialis perennis). Per questa ragione, e per il sapore non certo unico della pianta, se ne sconsiglia l’impiego in cucina, anche se la cottura elimina in parte la velenosità della mercorella bastarda.
I principi attivi comprendono: mercurialina (alcaloide), olio essenziale, principio amaro, glucosidi cianogenici, un colorante azzurro, saponine.
Curiosità: Secondo una tradizione popolare la presenza di mercorella sotto le viti fa andare a male il vino. Il medico greco Ippocrate consigliava gocce di succo fresco di mercuriale, da instillare direttamente nell’orecchio, per curare le sordità parziali o temporanee. La medicina popolare raccomandava l’utilizzo del succo estratto dalle foglie fresche di questa piantina per interrompere la produzione di latte delle nutrici.