Mandorlo | Prunus dulcis
Il mandorlo è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al genere dei prunus. La mandorla è invece il seme di questo albero. Il mandorlo ha altri nomi scientifici come sinonimi Amygdalus communis L. e Prunus amygdalus Batsch.
Il mandorlo, nativo dell’Asia sud-occidentale, è un piccolo albero, caducifoglie e latifoglie, alto fino a 5-7 metri; ha crescita lenta ed è molto longevo, può diventare plurisecolare; presenta le radici a fittone e fusto dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro, le foglie, lunghe fino a 12 cm, sono lanceolate e picciolate; i fiori, bianchi o leggermente rosati e con un diametro fino a 5 cm, hanno 5 sepali, 5 petali, 40 stami (disposti su tre verticilli) e un pistillo con ovario semi-infero. I fiori sbocciano all’inizio della primavera: è tra le fioriture più precoci e dove il clima sia mite, anche tra gennaio e febbraio. Il frutto è una drupa contenente la mandorla, cioè il seme con guscio legnoso ricoperto da un mallo verde. Le mandorle si raccolgono in settembre-agosto a seconda delle cultivar.
Attualmente si distingue il mandorlo dolce, Prunus dulcis, dal mandorlo amaro, Amygdalus communis o Prunus amygdalus. Altri autori suddividono la specie Prunus dulcis, in altre sottospecie, variabili a seconda delle caratteristiche dei frutti:
- Prunus dulcis var. sativa, che comprende la maggior parte delle varietà coltivate, con seme dolce ed endocarpo duro
- Prunus dulcis var. amara, con frutti amari per la presenza di una sostanza amarognola, l’amigdalina
- Prunus dulcis var. fragilis, che comprende le varietà con seme dolce ed endocarpo fragile.
I frutti del mandorlo ovviamente sono le mandorle. Si tratta di drupe ovoidali, al più allungate, composte da un mallo verde e carnoso, solitamente peloso, a volte glabro. Il mallo custodisce il guscio, denominato endocarpo, di consistenza legnosa e superficie bucherellata. Il guscio può essere duro o fragile. All’interno del guscio si trovano i semi (mandorle) commestibili, ricoperti da una sottile pellicina (tegumento) di colore bruno-rossiccia. Questo seme è formato da due cotiledoni bianchi uniti tra loro, che contengono tra l’altro, molto olio. Le mandorle giungono a maturazione dalla fine di agosto e per tutto il mese di settembre. Quando la maturazione è avvenuta, il mallo, diventato coriaceo, si apre e lascia cadere il guscio. Dunque i frutti vengono raccolti man mano che cadono.
Le mandorle sono semi costituiti per il 50% da grassi monoinsaturi e polinsaturi; le mandorle sono una preziosa fonte di energia e hanno un potere calorico elevato (100 grammi di mandorle contengono 600 kcal), per questo vanno consumate con parsimonia.
Le mandorle sono una preziosa riserva di vitamina E e di sali minerali, soprattutto di magnesio, ferro e calcio.
Tra i semi oleosi sono quelli che vantano il più alto contenuto di fibre (12%).
Le mandorle sono ritenute le regine della frutta secca ed hanno numerose proprietà.
Grazie all’alta percentuale di grassi “buoni”, le mandorle sono tra gli alimenti anti-colesterolo più importanti perché abbassano il livello di colesterolo nel sangue, contribuendo alla salute di arterie e cuore. Sono un potente antiossidante naturale, preservano la giovinezza, la bellezza della pelle e il benessere dei capelli.
Grazie alle elevate quantità di ferro sono un buon rimedio contro l’anemia, mentre il calcio le rende preziose per la salute delle ossa.
Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che le mandorle hanno effetti positivi su chi è affetto da diabete di tipo 2, migliorando la sensibilità verso l’insulina.
Dalle mandorle viene estratto anche un olio molto usato nella cosmesi naturale per le sue proprietà lenitive ed emollienti.
Le mandorle in cucina sono davvero buonissime; il loro uso è molto vario: vengono utilizzate per fare dolci ma anche per preparare ricette salate. Sono molto apprezzate come snack, al naturale o tostate al forno. Dalla macinazione delle mandorle secche decorticate, si ottiene la farina di mandorle, ricca di proteine, zuccheri e vitamina E. Nelle regioni dell’Italia Meridionale, le mandorle sono le protagoniste di molte preparazioni gastronomiche, come ad esempio la pasta di mandorle o il marzapane, anche chiamato pasta reale (perché degna di un re!). Una bevanda piuttosto diffusa e preparata con questi gustosi semi è il latte di mandorla: delizioso e nutriente è perfetto come sostitutivo del latte per i neonati che soffrono di intolleranza al latte vaccino o per chi segue una dieta vegana.
Il latte di mandorla è spesso confuso con l’orzata, che invece è una bevanda dolce a base di benzoino.