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L’integrazione mensile di vitamina D potrebbe contribuire a ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori

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L’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori come ictus, infarti, rivascolarizzazione coronarica ed altri potrebbero essere controllati, limitandone cioè l’insorgenza, da interventi suppletivi con integrazione mensile di Vitamina D, associate a terapie più tradizionali. Sono questi alcuni risultati, che tuttavia dovranno essere confermati al fine di ottenere significatività statistica, emersi dal trial clinico “D-Health”, condotto dal QIMR Berghofer Medical Research Institute di Herston, in Australia, e pubblicati sul British Medical Journal.

In teoria esiste una stretta relazione tra cuore e Vitamina D, in quanto il recettore della vitamina D è espresso nelle cellule del sistema vascolare, con la caratterizzazione ulteriore che molte di queste esprimono anche la 1alfa-idrossilasi. “Proprietà” che le rende in grado di convertire la 25-idrossivitamina D in calcitriolo, la forma attiva della vitamina.

Il calcitriolo ha un ruolo importante: riduce l’infiammazione, regola il sistema renina-angiotensina-aldosterone e inibisce la proliferazione di cellule della muscolatura liscia vascolare. Da qui il potenziale ruolo anche in molte patologie cardiovascolari; aspetto su cui ha voluto indagare lo studio clinico D-Health.

Avviato da ricercatori australiani, il D-Health ha arruolato 21.302 adulti, di età compresa tra 60 e 84 anni, con esclusione di pazienti con ipercalcemia auto-riferita, iperparatiroidismo, calcoli renali, osteomalacia, sarcoidosi, assunzione di >500 UI/die di vitamina D supplementare o incapacità di dare il consenso a causa del linguaggio o del deterioramento cognitivo, poi suddivisi in due gruppi.

Il primo composto da 10.658 partecipanti cui veniva somministrata una singola dose di vitamina D all’inizio di ogni mese (60 000 UI/mese) e il secondo trattato con un placebo. Lo studio, della durata di 5 anni, aveva come primo end point la valutazione del tempo di comparsa in soggetti senior – il cluster di pazienti più esposti al rischio – del primo evento cardiovascolare maggiore: infarto, ictus e rivascolarizzazione coronarica, arrivando quindi a una stima prospettica.

Al termine dello studio il 79% dei partecipanti era ancora in somministrazione con vitamina D, mentre più dell’80% aveva assunto almeno l’80% delle dosi consegnate. Nel corso dello studio sono state inoltre rilevate la concentrazione sierica di 25(OH)D, pari a 77 nmol/L nel gruppo placebo e 115 nmol/L nel gruppo che assumeva vitamina.

I risultati dello studio suggeriscono nella somministrazione mensile di Vitamina D una efficace strategia di interventi contro il rischio di eventi cardiovascolari. Pazienti appartenenti a questo gruppo, nei cinque anni di follow-up, avrebbero manifestato minori eventi maggiori (rapporto di rischio 0,91, intervallo di confidenza al 95% da 0,81 a 1,01), soprattutto tra coloro che assumevano farmaci cardiovascolari al basale (0,84, da 0,74 a 0,97; P per interazione=0,12), così come è risultato inferiore il tasso di infarto del miocardio (rapporto di rischio 0,81, intervallo di confidenza al 95% da 0,67 a 0,98) e di rivascolarizzazione coronarica (0,89, da 0,78 a 1,01), a fronte invece di nessuna differenza nel tasso di ictus (0,99, 0,80 a 1,23). Non si sono state rilevate importanti divergenze nei pazienti categorizzati rispetto a età, sesso o indice di massa corporea. Infine, l’analisi sui singoli eventi cardiovascolari ha fatto rivelare una incidenza cumulativa e HR (Hazard Ratio) dell’infarto più bassi nel gruppo trattato con vitamina D, con un HR di 0,81 (IC 95%, 0,67 – 0,98).

In conclusione, da una prima stima emerge che l’integrazione mensile di vitamina D potrebbe contribuire a ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori. Questo dato invita a indagare circa il ruolo dell’integrazione di vitamina D, in particolare in pazienti in trattamento per la prevenzione o il trattamento delle malattie cardiovascolari, potenziandone l’eventuale azione protettiva e terapeutica.

Thompson B, Waterhouse M, English DR et al. Vitamin D supplementation and major cardiovascular events: D-Health randomised controlled trial. BMJ, 2023, 381:e075230. Doi: 10.1136/bmj-2023-075230

Redazione amaperbene.it

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