Latte e derivati

Latte di mandorle

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Tipico della tradizione siciliana, il latte di mandorle è una bevanda analcolica dolce realizzata mettendo in infusione in acqua le mandorle finemente tritate e spremendo poi le stesse per farne uscire tutto il succo. Oggi la bevanda alle mandorle si ottiene spremendo a freddo le mandorle grazie a un estrattore, che ne preserva tutte le qualità organolettiche e nutritive senza passaggi termici se non quello UHT per garantirne la conservabilità anche per molti mesi; per esaltare il sapore delle mandorle queste vengono in precedenza tostate e, solo in seguito, estratte a freddo con appositi macchinari e mescolate con acqua e zucchero.

Perfetto anche in mix con il latte di riso e di avena, quello di mandorla è generalmente più calorico, anche perché in molte versioni industriali viene dolcificato.

Il latte di mandorla siciliano autentico si realizza a partire dal panetto di pasta di mandorle, un   impasto di acqua, mandorle e zucchero. In genere se ne fanno sciogliere 250 grammi in un litro di acqua naturale frullando bene e facendo riposare quanto ottenuto per circa 2 ore in frigo. Ma si può anche usare per preparare i classici biscotti di mandorle siciliani.

La bevanda alle mandorle sarebbe nata nei monasteri, durante il Medioevo, per rispondere all’esigenza di avere un alimento energetico diverso dal latte da consumare durante la Quaresima. Infatti in questo periodo, non è permesso consumare alimenti di origine animale. All’epoca non era pensabile rimanere in forze durante la giornata senza consumare latte e carne. Proprio per questo motivo i monaci iniziarono a sperimentare e a cercare nuove bevande con cui sostituire il latte vaccino. Una soluzione al problema fu ottenuta utilizzando le mandorle. Inoltre questa bevanda poteva essere conservata a lungo senza che diventasse acida o andasse a male.

Per il suo gusto particolare e piuttosto intenso, il latte di mandorla non è concepito tanto per sostituire il latte vaccino, quanto piuttosto come bibita rinfrescante, da consumare di tanto in tanto per vincere la sete in modo gradevole.

Essendo proibito nell’Unione Europea l’utilizzo in ambito alimentare del termine “latte” per prodotti non di derivazione animale, può essere commercializzato chiamandolo ad esempio: bevanda di o alla mandorla.

Il latte di mandorle non ha alcuna similarità con il latte vaccino a livello nutrizionale.  Come il latte di soia, si distingue per il basso contenuto di colesterolo, per cui è un valido alimento per tutti coloro che soffrono di problemi cardiovascolari. Sono presenti antiossidanti come il tocoferolo (la vitamina E), vitamina A, B2 e vitamina D; e inoltre: proteine, omega 6, potassio, zinco, selenio, manganese. La bevanda può costituire un’utile integrazione per quanto riguarda l’assunzione di alcuni principi nutritivi: acidi grassi polinsaturi (dei quali le mandorle sono particolarmente ricche), magnesio, ferro, calcio e vitamine del gruppo B. Anche sotto il profilo energetico, per quelle mamme che soffrono di disturbi digestivi e hanno problemi di inappetenza il latte di mandorla può rivelarsi un utile aiuto, mentre è opportuno che ne limiti il consumo chi tende al sovrappeso. Possiede molte fibre che proteggono le pareti intestinali e che aiutano molto anche contro la gastrite.

Oggi ha trovato largo consumo nel commercio, soprattutto con il diffondersi della dieta vegetariana e vegana. Non contiene né lattosio né glutine, quindi può essere consumato anche da chi soffre di intolleranza al lattosio o celiachia.

La bevanda alle mandorle contiene tra 40 e 50 kcal/100 grammi mentre il latte vaccino ne contiene 64. Un bicchiere di latte di mandorla presenta 2,80 mg di vitamina E, che rappresenta il 20% dell’RDA (dose giornaliera raccomandata). Questa vitamina è particolarmente importante perché svolge un’importante azione antiossidante, contribuendo a proteggere le membrane delle nostre cellule.

È una bevanda dissetante e viene servita, specialmente in estate, ben fredda o ghiacciata come granita, spesso accompagnata dalla brioscia. Oltre che da solo, il latte di mandorla può essere utilizzato per la preparazione di altre bevande come ad esempio il caffè in ghiaccio e altri soft drink.

Chi soffre di calcoli renali non dovrebbe consumarlo in quantità eccessive per il suo contenuto di ossalato di calcio. Blocca l’assorbimento dello iodio per cui un abuso potrebbe favorire l’espansione della tiroide, con gravi conseguenze per la salute.

Redazione amaperbene.it

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