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La geroscienza incontro alla popolazione che invecchia
Le stime suggeriscono che entro il 2030 ci sarà un miliardo di persone di età pari o superiore a 65 anni a livello globale, e la cifra globale potrebbe raggiungere i 2,5 miliardi entro la fine del secolo. Ciò significa anche che l’Uomo vive abbastanza a lungo per dover affrontare la fragilità e le malattie che accompagnano la vecchiaia. Le cellule smettono di dividersi, il DNA si degrada, il sistema immunitario vacilla, e si diventa sempre più vulnerabili alle malattie. Molti trascorrono gli ultimi decenni afflitti da malattie mediche: ossa rotte, debolezza, demenza, cancro, malattie cardiache e altro ancora. I medici possono fare poco più che giocare a “colpisci la talpa”, sconfiggendo le malattie una alla volta.
Per decenni gli scienziati hanno ritenuto che il graduale declino che accompagna la vecchiaia fosse inevitabile. Ma gli esperimenti condotti negli ultimi anni suggeriscono che il processo potrebbe non essere così scontato. Per questo è nata la geroscienza.
Affrontando le cause profonde dell’invecchiamento, i geroscienziati sperano di scongiurare la disabilità e le malattie che possono rendere la vecchiaia così infelice. Essi stanno ricercando potenziali farmaci che potrebbero espandere la durata della salute rallentando il processo di invecchiamento. Sono in sperimentazione i primi agenti: la rapamicina (o sirolimus, un farmaco immunosoppressore usato per prevenire il rigetto nei trapianti d’organo), i senolitici (come dasatinib + quercetina, farmaci che mirano a eliminare le cellule senescenti spingendole al suicidio)
Willyard C. Is aging without illness possible? ScienceNews January 16, 2024