Pillole di Conoscenza

La complessa relazione tra dieta, nutrizione e cancro

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In uno studio recente pubblicato su Cancer Screening and Prevention, i ricercatori hanno esaminato le conoscenze esistenti sugli effetti benefici e dannosi delle abitudini alimentari e degli integratori alimentari sul rischio di cancro.

Un importante fattore di rischio modificabile per il cancro, oltre alle scelte di stile di vita, è la dieta. Un numero crescente di studi sta segnalando non solo il ruolo preventivo ma anche quello causale della dieta nel cancro.

È risaputo che le diete poco sane, composte da cibi ipercalorici, bevande zuccherate, carni rosse e lavorate e cibi ricchi di grassi saturi e trans, aumentano il rischio di obesità, disturbi metabolici e varie forme di cancro.

Il tasso di decessi correlati al cancro legati all’obesità è del 14% tra gli uomini e del 20% tra le donne. Il consumo di alcol e carni lavorate è stato anche associato a tumori del fegato, del pancreas e dell’esofago, nonché al cancro del colon-retto.

Al contrario, abitudini alimentari sane che prevedono il consumo di cibi integrali, frutta, verdura e cereali si associano ad un rischio ridotto di cancro. Inoltre, i fitochimici alimentari si sono rivelati utili anche nella chemioprevenzione, in quanto hanno dimostrato proprietà di soppressione della cancerogenesi e la capacità di modificare i percorsi molecolari metastatici.

Nella presente revisione, i ricercatori hanno discusso il ruolo benefico e dannoso della dieta e degli integratori alimentari nel cancro.

Dieta e cancro

Un’ampia mole di prove supporta un’associazione causale tra dieta e cancro. Tuttavia, i complessi meccanismi del cancro hanno presentato sfide nel trovare correlazioni dirette tra rischio di cancro e fattori dietetici. Inoltre, mentre studi epidemiologici hanno dimostrato che il consumo di specifici alimenti è strettamente correlato a un rischio elevato di alcune forme di cancro, fattori quali il momento, la quantità e la durata dell’esposizione influenzano le risposte cellulari, rendendo difficile identificare i singoli fattori dietetici che possono essere collegati al rischio di cancro.

Le linee guida per la prevenzione del cancro hanno recentemente adottato un approccio più olistico, focalizzandosi sui modelli dietetici piuttosto che sui singoli alimenti. I modelli alimentari sani sono stati associati a minori rischi di cancro al colon e al seno.

Sebbene non vi siano prove concrete che colleghino le carni rosse e lavorate al cancro gastrointestinale, si ritiene che le carni lavorate, come quelle stagionate, salate, affumicate o fermentate, nonché le carni rosse come la carne di manzo, aumentino il rischio di cancro.

Sebbene le ricerche sull’associazione tra vari alimenti e rischio di cancro siano limitate, molti studi hanno segnalato un aumento del rischio di cancro al fegato e all’esofago dovuto al consumo di alcol.

Tuttavia, sulla base delle ricerche attuali, il World Cancer Research Fund raccomanda una dieta ricca di verdura, frutta e cibi integrali e non trasformati per ridurre il rischio di cancro e di mortalità per tutte le cause.

Inoltre, le manipolazioni dei modelli dietetici vengono esaminate anche come potenziali metodi di trattamento del cancro.

La revisione ha anche esaminato il ruolo di vari componenti nutrizionali e integratori nel cancro. I grassi alimentari sono costituiti da acidi grassi mono e polinsaturi e saturi.

Agli acidi grassi polinsaturi come gli omega-3 sono state attribuite proprietà antitumorali. Gli acidi grassi omega-3 si trovano principalmente nei pesci marini e in piccole quantità in piante come i semi di lino.

L’acido docosaesaenoico e l’acido eicosapentaenoico sono due acidi grassi omega-3 con note proprietà antinfiammatorie; studi hanno dimostrato che questi due acidi grassi potrebbero ridurre del 24% il rischio di cancro del colon-retto.

Inoltre, sebbene gli studi clinici abbiano dimostrato un legame tra l’integrazione di acido eicosapentaenoico e la riduzione dei polipi adenomatosi, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere gli effetti dell’integrazione di acidi grassi e del loro dosaggio.

Sono stati esaminati anche i ruoli di micronutrienti come selenio, folato, vitamine D, C, A ed E, calcio e magnesio nel cancro. Gli studi hanno scoperto che il folato ha una relazione dose-dipendente con il cancro, con livelli specifici di folato che hanno effetti benefici ma dosi elevate sono cancerogene.

Allo stesso modo, le vitamine C, A, D ed E e il selenio hanno mostrato proprietà antiossidanti che potrebbero essere utili contro i tumori, ma assumere questi integratori in quantità eccessive potrebbe essere dannoso.

I risultati degli studi che esaminano il legame tra integratori minerali e rischio di cancro hanno anche suggerito che un apporto bilanciato di integratori di micronutrienti potrebbe essere benefico. Tuttavia, un’integrazione eccessiva di micronutrienti può essere dannosa.

La revisione ha anche discusso il ruolo dei polifenoli nella prevenzione del cancro. Polifenoli come la curcumina e il resveratrolo sono stati collegati a effetti antiossidanti e antinfiammatori, e la curcumina è stata esplorata per il suo ruolo nell’arresto del ciclo cellulare e nell’apoptosi per un potenziale trattamento del cancro.

Conclusioni

Nel complesso, i risultati hanno indicato che la dieta e gli integratori alimentari rappresentano importanti fattori di rischio modificabili per il cancro.

Per ridurre il rischio di vari tipi di cancro è stata raccomandata una dieta sana, ricca di cibi integrali e priva di carni lavorate, cibi fritti e bevande zuccherate, insieme a un basso consumo di alcol.

Il ruolo degli integratori alimentari nella riduzione del cancro è stato ampiamente benefico ma dose-dipendente. Livelli eccessivi di integrazione, in particolare per i micronutrienti, si sono rivelati dannosi e i ricercatori ritengono che siano necessarie ulteriori ricerche sugli effetti degli integratori alimentari sulla salute.

Fonte: Khanashyam A.C., Thorakkattu P., Babu K.S., Shah K., Rajput M.S., Nirmal S., et al. (2024). Diet and Supplements in Cancer Prevention. Cancer Screening and Prevention. 2(2):138-147. doi: 10.14218/CSP.2023.00001.  https://www.xiahepublishing.com/2835-3315/CSP-2023-00001

Redazione amaperbene.it

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