Il Dragoncello
Il dragoncello (Artemisia dracunculus) è una pianta perenne della famiglia delle Asteracee originaria della Russia e della Siberia. È conosciuta anche come estragone o con altri nomi popolari come serpentaria, dragone e tragone. Il nome “dragoncello” deriva dal fatto che il cespuglio di questa pianta ha una forma che ricorda quella di un piccolo drago così come quella delle sue radici che formano un groviglio. In realtà un’altra teoria vuole che sia la fama popolare che aveva il dragoncello di guarire dai morsi dei serpenti velenosi a fargli attribuire il nome che ancora oggi si utilizza.
La pianta si caratterizza per avere foglie di un verde acceso, sottili e brillanti e fiori piccoli e giallognoli riuniti insieme a formare una specie di pannocchia. Si distinguono due varietà:
- dragoncello siberiano o russo
- dragoncello francese
Le due varietà si differenziano in particolare per la resistenza della pianta (maggiore nel caso del dragoncello russo e siberiano) e per il sapore (più aromatico del dragoncello francese). Anche in Italia il dragoncello può essere piantato e coltivato, molto difficilmente lo troviamo invece come pianta spontanea.
100 grammi di dragoncello forniscono al nostro organismo 295 calorie. Naturalmente questa erba aromatica si usa in quantità decisamente minori e dunque l’apporto calorico è pressoché irrilevante.
Il dragoncello ha un profumo intenso e gradevole che richiama vagamente quello del sedano e del finocchio o, ancor più, quello dell’anice, infatti le due piante hanno proprietà aromatiche simili a causa della presenza di estragolo. L’estragolo è un fenilpropene, composto organico che compone dal 60 al 75% dell’olio essenziale di dragoncello. Di recente l’IRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) ha messo in evidenza la tossicità di questa sostanza, per tale motivo l’impiego dell’olio essenziale di dragoncello è sconsigliato in cucina.
Ciononostante, il dragoncello è usato nella cucina toscana e in quella francese per insaporire pesce, uova e altre pietanze nonché per esaltare il gusto di portate a base di carne (è infatti uno dei componenti principali della salsa bernese, impiegata per insaporire la carne cotta alla griglia). Il dragoncello in cucina si usa per aromatizzare diversi tipi di piatti grazie al suo caratteristico sapore amarognolo e leggermente piccante (una via di mezzo tra sale e pepe).
Il dragoncello, a seconda dei piatti, può essere utilizzato:
- fresco: ha un sapore più intenso ma non è sempre semplice reperirlo (si può però piantare nell’orto o sul balcone, vedi sotto)
- essiccato: ha un sapore meno deciso ma si trova facilmente nel reparto spezie ed erbe aromatiche di tutti i supermercati
Se si ha a disposizione dragoncello fresco, si può benissimo tritare e poi conservare in freezer utilizzandolo al bisogno. C’è chi consiglia di utilizzare per la conservazione i contenitori del ghiaccio in cui inserire l’erba aromatica unita a un po’ d’acqua.
Avendo un sapore pungente e aromatico, a metà tra il sale e il pepe, ed essendo in pratica un ottimo esaltatore di sapidità naturale, il dragoncello può essere utile per chi non può assumere sale per motivi di salute o anche per ridurre il consumo di sale da cucina.
Il dragoncello, grazie ai suoi principi attivi, può esplicare diverse proprietà terapeutiche, tra cui quelle eupeptiche (migliora l’appetito, facilita la digestione, riduce i gonfiori intestinali); antisettiche; favorisce la depurazione dell’organismo stimolando la diuresi e combatte l’inappetenza. Il dragoncello annovera anche proprietà antisettiche, utili contro il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale. Già al tempo dei Greci si masticavano foglie di dragoncello per alleviare il mal di denti.
Con le foglie, che contengono sali minerali e vitamine A e C, si preparano impacchi e infusi digestivi o per stimolare l’appetito; l’infuso di foglie stimola l’appetito; masticare le foglie riduce la sensibilità delle papille gustative, favorendo l’assunzione di medicine amare. Con le radici si ottengono ottimi rimedi naturali per dare sollievo al mal di gola e infiammazioni alle vie respiratorie .
Solitamente il dragoncello come rimedio naturale si utilizza sotto forma di infuso da realizzare con le foglie fresche o essiccate. Esiste anche l’olio essenziale di dragoncello da usare per via esterna (salvo diverso parere di un esperto) in caso di: ansia e nervosismo (si può diffondere negli ambienti); dolori muscolari e reumatismi (da utilizzare tramite massaggi); cellulite (sempre da massaggiare con l’aiuto di un olio vettore)
E’ però controindicato in gravidanza e allattamento. Non utilizzare neppure sui bambini.