Graziola | Gratiola officinalis L.
La graziella (nome scientifico Gratiola officinalis L., 1753) è una delicata pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
E’ una pianta perenne, erbacea, con rizoma orizzontale bianco e squamoso, fusti eretti, glabri, cavi, cilindrici alla base ed angolari nella parte superiore, poco ramificati; altezza sino a 50 cm. Foglie brevemente picciolate, opposte, lanceolate, con nervature salienti, margine con dentelli arrotondati, lamina lunga fino a 4 cm. Fiori solitari all’ascella delle foglie, peduncolo più breve della foglia, calice penta-partito con alla base 2 brattee lineari più lunghe dello stesso, corolla tubulosa e bilabiata, il tubo di colore giallastro violetto alla fauce, il labbro superiore bilobato, quello inferiore trilobato. I fiori sono inodori, bianco-giallastri, striati finemente di rosa e rosso-violetto. I frutti sono capsule obcuneate a 4 valve.
La graziola è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni dell’Italia salvo le estreme regioni meridionali. Cresce lungo le rive di corsi d’acqua e stagni in zolle pioniere periodicamente inondate, in giuncheti, cariceti anfibi, prati umidi, su suoli da umidi a periodicamente sommersi, basici ma talvolta decalcificati, spesso calpestati, dal livello del mare a 800 m circa (a volte anche più in alto, fino a 1470 m).
Il nome generico (gratiola) deriva dalla parola latina “gratia”; gratiola, diminutivo di gratia, nel senso di piccola dimostrazione di grazia: “ut gratia Dei”; erba concessa dalla Provvidenza per rimediare ai mali, allusione alla proprietà curative, attribuitele dagli antichi. L’epiteto specifico (officinalis) indica una pianta curativa o supposta medicinale. Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778). Periodo di fioritura: giugno-agosto.
La pianta, che un tempo veniva utilizzata come un purgante drastico, è altamente tossica. Contiene: graziotossina (azione digitalica), graziolina, graziosolina, graziolacrina, olio essenziale, acido betulico, amari, resina. Sono stati messi in evidenza anche un composto terpenico graziolone, e una sostanza amara amorfa graziolinina E’ un’erba amara, acre, purgante, diuretica, cardiotonica, ed emetica; stimola il cuore e l’utero.
Il principio attivo esercita una duplice azione: cardiocinetica (simile a quella della digitale) e un’azione diuretica e purgativa estrema; per queste proprietà di purgante violento, diuretico, emetico e vermifugo era indicata dalla fitoterapia in situazioni patologiche quali la stipsi, la cirrosi e gli edemi cardio-renali, la gotta, le dermatosi, le parassitosi intestinali e le febbri intermittenti.
In eccesso provoca vomito, coliche con diarrea, aborto, danni ai reni, emorragia intestinale, tremori delle estremità, arresto cardiaco.
Attualmente il suo impiego terapeutico è desueto.