Piante ed erbe

Gladiolo – Gladiolus

Gladiolus Tourn. ex L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Iridaceae.

Originario dell’Africa e dell’Eurasia, dà piante perenni bulbose o rizomatose, spontanee nell’area mediterranea europea, nell’Europa centro-orientale, in alcune isole tropicali africane e nell’Africa australe.

Tali piante possono avere altezze variabili da 20 cm a 1 m a seconda della specie, con cormi di forma depressa.

Il corpo da cui il gladiolo prende origine non è, come erroneamente viene definito, un vero e proprio bulbo ma è piuttosto un bulbo-tubero detto cormo.

Il nome latino attribuitogli da Plinio il Vecchio è dovuto alla forma delle foglie simili alla corta spada romana, il gladius. Questo fiore è noto anche come “fiore dei gladiatori” per la sua forma che ricorda quella di una spada. Il gladiolo è anche conosciuto anche come “spada di Marte”.

È una pianta dai fiori bellissimi ed è poco esigente. Di facile coltivazione sia in piena terra che in vaso, è in grado di regalare fioriture a stelo lungo che sbocciano da luglio a settembre, a seconda del periodo di piantagione.

Viste le sue caratteristiche, il gladiolo è una delle bulbose più apprezzate dagli amanti dei giardini fioriti. Regala bellissimi fiori da recidere, che, una volta in vaso, durano circa due settimane.

La loro caratteristica forma a “trombetta”’ allargata è sottolineata da foglie di un bel verde intenso, simili ad una spada romana. Le fioriture si presentano in moltissime tonalità pastello di grande effetto scenico. Spesso i fiori hanno più colori e al centro presentano contrasti netti.

I fiori variamente colorati, e poco durevoli, sono portati da spighe erette.

La fioritura avviene in estate e può durare fino a tre settimane. Il gladiolo è spesso utilizzato in giardinaggio per creare bordure colorate o in composizioni floreali grazie alla sua forma elegante e ai suoi fiori vistosi.

Tra le molte specie, ibridi e relative cultivar vanno menzionati:

  • gandavensis che porta una decina di fiori aperti contemporaneamente, produce un basso numero di nuovi cormi intorno al cormo principale.
  • lemoinei caratterizzata da una macchia scura sui tepali inferiori, porta pochi fiori aperti contemporaneamente sullo stelo, ha spesso la spiga ramificata, può portare fiori di colore blu, produce molti cormi.
  • nanceyanus ha fiori di grandi dimensioni con una macchia di colore vivo sui tepali inferiori, poco numerosi quelli aperti contemporaneamente.
  • childsii che ha steli vigorosi e fiori molto grandi.
  • primulinus con il fusto esile che porta piccoli fiori dalle tinte varie e delicate ed il petalo superiore centrale molto piegato in avanti, si presta alla forzatura.
  • colvillei con steli esili che portano fiori piccoli; viene sempre più raramente coltivato per la fioritura invernale, forzandolo in cassoni o in serra nel Nord Italia.
  • tristis che ha steli sottili ma robusti, dai fiori bianco-crema con una macchia rossastra, adatta alla forzatura invernale, può essere riprodotto per seme mantenendo le proprie caratteristiche.

Alcune specie sono spontanee anche in Italia, tra queste la più diffusa è Gladiolus italicus Mill., specie dalla corolla color rosa cremisi, chiamata volgarmente pancacciuola o fil di spada, diffusa dal livello del mare fino ai 1.000 m, nell’Isola d’Elba, in Liguria e in Toscana.

Usi

Come piante ornamentali vengono utilizzati i numerosi ibridi derivati dalla selezione delle ibridazioni, durate più di un secolo, tra le specie esotiche africane, come il G. cruentus, il G. floribundus, il G. oppositiflorum, il G. primulinus il G. psittacinus e il G. quartinianus, dal portamento elegante e la forma dei fiori stilizzata dai colori brillanti, delicati o intensi.

Le varietà in miniatura vengono coltivate in vaso per decorare i terrazzi. I gladioli a fiori grandi sono coltivati nei giardini per bordure miste o macchie di colore, e industrialmente per la produzione del fiore reciso.

Significato nel linguaggio dei fiori

Nell’antica Roma, il gladiolo era considerato un simbolo di forza e di vittoria. Oltre alla forza e alla vittoria, il gladiolo ha anche un significato legato all’amore e alla devozione. Nella mitologia greca, si dice che il gladiolo sia nato dal sangue di Aiace, un eroe che si suicidò per amore. Da allora, il gladiolo è diventato un simbolo di amore appassionato e di devozione incondizionata.

Nel linguaggio dei fiori vittoriano, il gladiolo rappresentava anche l’onestà e l’integrità. Era un fiore spesso regalato come segno di rispetto e ammirazione, e veniva utilizzato nei bouquet nuziali per simboleggiare la fedeltà e l’impegno.

Infine, è considerato il fiore che rappresenta l’ottavo anniversario di matrimonio.

Redazione amaperbene.it

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