Ginestrino | Lotus corniculatus
Il ginestrino è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose). È presente allo stato spontaneo in tutte le regioni italiane e viene coltivato come ottima specie da foraggio o da pascolo. Volgarmente viene chiamato trifoglio giallo o con altri nomi regionali, come ad esempio: erba corallina in Piemonte, scarpine della Madonna in Lombardia, terfojo cavallin in Veneto, orioleina in Emilia-Romagna, loto sottile in Toscana, trifogghiu gialinu in Calabria e trifoglieddu in Sardegna.
Il Lotus corniculatus è una specie erbacea perenne, con radice legnosa e fittonante, ricca di numerosi tubercoli tipici delle piante di legumi. È dunque una pianta azoto-fissatrice, in grado di migliorare le caratteristiche del terreno fissando al suolo l’azoto atmosferico. La ginestrina forma un bel cespuglio, di solito non più alto di mezzo metro. I numerosi fusti non sono molto ramificati e si sdraiano a terra, con la parte terminale più eretta. Sono disposti a raggiera, glabri o poco pelosi, e sono lunghi fino a 50 cm. Le foglie, composte, sono divise in tre foglioline romboidali. I fiori, gialli, sono riuniti in ombrellette di 2-6 elementi (maggio-agosto). Il frutto è un legume cilindrico, diritto, di colore bruno; a maturità si apre nelle due valve che lasciano uscire i semi ovali bruno-rossastri e lucenti.
Il ginestrino appartiene alla sottofamiglia delle Papilionatae, tribù Loteae, genere Lotus, specie Lotus corniculatus L. Nell’ambito della specie sono poi individuati tipi diversi:
- tipo nano o da pascolo
- tipo eretto a foglia stretta
- tipo eretto a foglia larga (forma tipica).
Cresce in prati pingui seminaturali, prati da sfalcio, aiuole, parchi, con un’ampia valenza ecologica, dal livello del mare alla fascia montana superiore. E’ comune in tutta Italia dal mare alla zona alpina; cresce un po’ dovunque nei luoghi aperti, nelle zone erbose e fra i sassi. La pianta, che in passato è stata spesso utilizzata a scopo medicinale, è un’ottima foraggera.
Il nome generico deriva dal greco “lotos” e latino “lotus” che designava diverse Fabaceae foraggere o commestibili fra cui il trifoglio ed il meliloto. Il nome specifico, che significa “munito di cornetto” allude alla forma appuntita della carena (secondo alcuni alla forma del legume). Periodo di fioritura: aprile-settembre.
Il Lotus corniculatus è un’eccellente pianta da pascolo conosciuta già ai tempi di Omero come pianta da foraggio; diversamente dall’erba medica, non dà luogo a fenomeni di meteorismo negli animali. Inoltre, può essere somministrata dagli allevatori come rimedio alternativo per i vermi degli intestini resistenti agli antielmintici. Il difetto di questa pianta come erba da foraggio è che cresce lentamente e soffre molto la competizione di altre essenze. Per questo motivo, viene al limite usata nei miscugli e non come prato monolita perenne. Il fieno che si ottiene con il ginestrino è fine e aromatico, molto appetito dagli animali, se ottenuto con foraggio falciato appena prima della fioritura.
Principi attivi sono: flavonoidi, derivati dell’acido cianidrico, tannini.
Il Ginestrino è un’umile pianta i cui fiori gialli hanno utili proprietà. Essi esplicano soprattutto un’attività sedativa, che interessa sia il sistema nervoso sia quello cardiaco, e un’attività antispasmodica sul tubo digerente. La presenza di composti cianidrici deve indurre a cautela nell’uso di questa pianta, uso che deve essere prudente e moderato. Per uso interno è perciò consigliabile utilizzare infusi diluiti in forma di tisana, come bevanda sedativa di conforto. per gli stati di ansia e di esaurimento, non facendone un uso troppo continuato. Per uso esterno le componenti flavonoidiche dei fiori esercitano un’attività astringente e antinfiammatoria sulle mucose, sulla pelle, sulle zone palpebrali.