Gelsemio | Gelsemium Sempervirens
Il Gelsemio o Gelsemium sempervirens è un rimedio omeopatico che si ottiene dall’omonima pianta rampicante. Si tratta di una pianta velenosa che, se assunta in dosi elevate, blocca la respirazione e il movimento, causando paralisi. Il rimedio omeopatico è molto utile per combattere gli stati d’ansia e quelli febbrili in caso di influenza, cefalea o affaticamento.
Originario del Nord America il Gelsemium sempervirens è conosciuto anche con il nome di gelsomino della Carolina, per via della sua provenienza (in particolare Carolina del Sud), o gelsomino giallo o stellato. La sua crescita spontanea in natura è inoltre registrata nei territori fino al Messico e al Guatemala. La pianta rampicante era già nota ai coloni nord americani e veniva da loro utilizzata in caso di febbre.
Il Gelsemium sempervirens è una pianta sempreverde e rampicante in grado di svilupparsi per diversi metri in altezza e necessita di supporti per arrampicarsi; presenta fusti sottili e in parte legnosi che si ramificano molto liberamente con foglie lucide, lanceolate, di lunghezza pari a 4-5 centimetri e di colore verde scuro. La fioritura avviene in primavera ed estate con la produzione di fiori di colore giallo brillante a forma di imbuto molto profumati e riuniti in gruppo; la fioritura dura circa un mese e comincia tra il finire dell’inverno e l’avvio della primavera. Il Gelsemium non si trova in Europa. Le tre varietà sono indigene di Sudest asiatico (Gelsemium elegans), USA sudorientali (Gelsemium rankinii), America centrale e USA meridionali (Gelsemium sempervirens).
Il termine Gelsemium, viene da Gelseminum (Jasminum) dal greco eusmos = odorifero o derivante dall’ebraico Samin = profumo, arabo = jsmjn, perché i fiori del Gelsomino hanno gradito odore e profumano i luoghi dove la pianta vegeta.
I principi attivi che contiene sono alcaloidi comprendenti la gelsemina e la sempervirina, che si trovano principalmente nel rizoma e nella radice. La preparazione omeopatica utilizza la Tintura Madre, ottenuta con la radice fresca raccolta un po’ prima della fioritura della pianta; si può ottenere anche per triturazione della radice secca. Il rimedio omeopatico si ottiene attraverso le diluizioni e dinamizzazioni a cui viene sottoposta la tintura madre.
Il Gelsemium è molto velenoso e agisce prioritariamente su sistema nervoso centrale, nervi periferici, muscoli oculari, cuore, organi genitali femminili, tratto gastrointestinale.
In omeopatia il Gelsemium viene impiegato per il trattamento della cefalea accompagnata da disturbi alla vista, stanchezza e tremore; è particolarmente indicato per soggetti ipersensibili allo stress psichico (conseguenze di spavento, paura, agitazione, esami). L’assunzione di Gelsemium è anche consigliata in caso di influenza a sviluppo lento con febbre moderata. Il rimedio può anche essere impiegato come profilassi antinfluenzale o quando non ci si riesce a riprendere del tutto dopo un’influenza.
Già gli Otomi, un popolo indigeno del Messico, usavano il veleno dalla radice per preparare la bevanda velenosa «Bebo-sito» (bara trasparente) per utilizzarla in caso di giudizi degli dei e per atti di vendetta. Nella guerra civile americana, il Gelsemium veniva usato in forma di succo in sostituzione dell’oppio, poiché il suo principio attivo è in grado di lenire i dolori.
Il Gelsemium è considerato il rimedio delle persone volubili, timide, emotive, fragili, paurose e ipersensibili, ma anche vigliacche, codarde, passive. Il soggetto è solitamente colpito da intensa ansia, mal di testa, tremori, diarrea, difficoltà a parlare in pubblico. Spesso lo accompagnano tremori e forte ansia. Allo stesso tempo la persona si presenta come poco acuta, debole, svogliata, assonnata, stordita e desidera stare sola. Lo stato di malessere peggiora con il clima tiepido, umido, con il calore del sole o fumando. Pertanto, il Gelsemium viene impiegato in omeopatia per trattare episodi di bradicardia, ipotensione arteriosa e miocardia; in caso di infiammazione delle mucose, perlopiù appartenenti agli apparati respiratorio e digerente; e soprattutto nella cura del sistema nervoso, ad esempio in corrispondenza di episodi di nevrosi, mancanza di coordinazione motoria, tremori, crampi, astenia agli arti accompagnata da pesantezza o rigidità. Può essere inoltre utilizzato per trattare stati febbrili e influenzali, diarrea d’origine psicosomatica, mal di testa e cefalee dovuti a stress e attacchi d’ansia.
In generale l’impiego del Gelsemium sarebbe indicato per i soggetti con:
- disturbi del sistema nervoso, come crampi, tremori, astenia o paralisi degli arti, con sensazione di pesantezza e rigidità, mancanza di coordinazione motoria, nevrosi
- disturbi dell’apparato circolatorio, come miocardia, bradicardia, calo della pressione arteriosa
- infiammazioni alle mucose, soprattutto dell’apparto digerente o respiratorio
stati influenzali, come febbre, intossicazione, intense sollecitazioni emotive, pelle d’oca e brividi lungo la schiena, diarree psicosomatiche, mal di testa e cefalea.