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Gac | Momordica cochinchinensis

Il gac (Momordica cochinchinensis) è un tipo di melone perenne coltivato nei paesi del sud-est asiatico (Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam) e nell’Australia nord-orientale.  I frutti sono usati come ortaggi in Asia.

Poiché gấc ha avuto origine in Vietnam, è comunemente chiamato con il suo nome vietnamita (gấc , pronunciato  [ɣək]). Il frutto può anche essere chiamato trái gấc o quả gấc poiché trái o quả significa “frutto” in vietnamita. Altri nomi comuni inglesi includono il cetriolo amaro cinese, la zucca gigante e la zucca dolce. Il nome della specie cochinchinensis deriva dalla regione della Cocincina nella parte meridionale del Vietnam, sebbene sia coltivato e consumato in molte parti del mondo. La pianta è ancora poco conosciuta in Italia.

Il Momordica cochinchinensis, anche chiamato gac fruit o baby jack fruit  o fruit from heaven, o frutto del cielo, è un rampicante legnoso a foglia larga, semi-selvatico che produce dei frutti a forma di uovo che a maturazione raggiungono circa 15 centimetri di diametro, un peso fino a 1,5 kg e un bel colore arancio. La buccia è ricoperta da piccole punte ed ha una consistenza simile a quella di un palloncino. La polpa (arilli) al suo interno è rosso intenso e si presenta come un gel che nasconde i semi, come avviene in diverse misure per il jackfruit o per il melograno. La membrana giallognola che circonda gli arrilli è ricchissima di luteina e acido gallico.   È quasi privo di sapore, benché il suo consumo sia ritenuto rinfrescante e piacevole.

La produzione, purtroppo, avviene in un periodo relativamente breve dell’anno (con un picco nel mese di dicembre e gennaio), il che rende questo frutto meno comune di altri offerti al mercato, dove per altro viene venduto anche acerbo, e poco utilizzato rispetto ad altri frutti.

I frutti, i semi e l’olio di semi di Gac contengono notevoli quantità di due potenti antiossidanti pigmentati con proprietà antitumorali e numerosi benefici per la vista come beta-carotene e licopene (quest’ultimo circa settanta volte la quantità contenuta nei pomodori) che conferiscono collettivamente il caratteristico colore rosso-arancio ai tessuti del frutto. Sia l’arillo che i semi sono ricchi di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, con l’olio contenente il 69% di grassi insaturi, di cui il 35% come grassi polinsaturi.  Gac ha un’alta concentrazione di acido linoleico (omega-6) e acidi grassi omega-3. Contiene inoltre zeaxantina, ottima per proteggere i tessuti oculari dai raggi UVA, vitamina E e vitamina K.

Gli acidi grassi polinsaturi in aggiunta agevolano la riduzione del colesterolo LDL, abbassando i problemi di coagulazione del sangue ed incentivando lo stato salutare cardiovascolare.

Per tale motivazione, ogni 100 g di polpa gac apporta all’organismo: 10 g di carboidrati; 1,6 g di fibra alimentare; 2 g di proteine; 8 g di grasso; 120 Kcal; contrariamente al consumo di 100 g di sementa di gac, il quale apporta: 7 g di carboidrati; 1,6 g di fibra alimentare; 0,6 g di proteine; 0,1 g di grassi; 30 Kcal di valore energetico.

In aggiunta, il gac risulta essere una sorgente di calcio, potassio, magnesio e manganese. La compresenza all’interno del frutto di minerali, carboidrati, proteine e grassi agevola lo stato salutare della muscolatura, del sistema nervoso e dell’encefalo. In aggiunta, i minerali svolgono funzione tonificante.

Il gac è usato nel corso di festività, cerimonie e periodicità, e in molti piatti nel sud della Cina e nel Vietnam, specie in occasione dei matrimoni e delle celebrazioni per l’inizio dell’anno nuovo.

Il gac si può consumare fresco, tagliando in due la buccia e mangiando il contenuto con un cucchiaio. Crudo viene trattato come una qualsiasi verdura da cuocere ed ha un sapore molto vicino a quello del cetriolo. La buccia è molle e non soda come quella di un melone, pertanto è utile aiutarsi con un piatto. Il tegumento esterno, tuttavia, si presenta tossico, pertanto se ne sconsiglia il consumo. All’interno degli arilli sono contenuti dei semi legnosi e zigrinati di grandi dimensioni, per cui è importante fare attenzione a non morderli con forza. Le cucine tradizionali del Sud Est asiatico lo prevedono come ingrediente di molti piatti a base di riso: la sua polpa funziona perfettamente da gelificante ed addensante. Sia nelle aree d’origine che negli Stati Uniti è venduto anche sotto forma di purea o di succo.

Redazione amaperbene.it

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