Forskolin | Coleus forskohlii (Willd.) Briq.
Il Coleus forskohlii, comunemente conosciuto come coleus indiano, è una pianta dal nome ostico, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae o Labiatae. Coleus significa “guaina” e si riferisce alla parte della radice che appunto è utilizzata e da cui si estrae il principio attivo forskolina.
Il C. Forskohlii è una pianta perenne, aromatica e con tuberi odorosi che può raggiungere l’altezza di 90 cm.; le foglie sono di colore verde chiaro con margini dentellati; i fiori possono essere di colore viola-azzurro oppure possono essere di una tonalità fra il blu e l’indaco. Le radici della pianta sono carnose e aromatiche e costituiscono la droga, intesa in questo senso come la parte di pianta utilizzata che contiene e da cui si ricavano le sostanze attive che rendono questa specie vegetale così interessante. Il coleus è particolarmente diffuso in territorio asiatico e pare essere originario di Paesi come India, Nepal, Thailandia, Birmania. E’ impiegato da secoli nella medicina ayurvedica soprattutto per il trattamento di disturbi che interessano il sistema cardiovascolare, l’apparato respiratorio e il sistema nervoso.
Il Coleus forskohlii deve il suo nome all’esploratore e naturalista svedese Pehr Forsskal che lo ha scoperto e descritto nel 18° secolo. Solo nel XX secolo (1974 per essere precisi) la ricerca occidentale ha identificato il principio attivo contenuto nelle sue radici che è responsabile delle sue proprietà medicinali.
All’interno del coleus sono presenti diverse sostanze capaci di esercitare azioni sull’organismo e presenti in quantità significative, quali:
- Forskolina (è la sostanza attiva che desta maggior interesse e a cui vengono attribuite la maggior parte delle proprietà ascritte al Coleus forskohlii);
- Diterpeni e triterpeni;
- Acido rosmarinico;
- Beta-sitosteroli;
- Luteolina;
- Glicosidi cardioattivi.
La forskolina è un derivato diterpenico, anche conosciuto con il nome di coleonolo. capace di esercitare differenti azioni sull’organismo, come: attività inotropa positiva (aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco); azione ipotensiva; attività vasodilatatoria; azione antinfiammatoria; azione broncodilatatoria; attività rilassante nei confronti della muscolatura liscia; attività antiaggregante piastrinica; azione anti-glaucoma; stimolazione del rilascio di insulina (finora, dimostrata solo in vitro); azione antidepressiva. Nonostante tutto questo, l’attenzione sulla forskolina si è destata soprattutto per le possibili proprietà brucia grassi (azione lipolitica) e stimolanti il metabolismo (stimola la produzione e normalizzazione degli ormoni iodati, senza inibire la produzione endogena di TSH). Inoltre la forskolina è capace di aumentare l’enzima adenilatociclasi e attivare la cascata enzimatica che porta alla scissione dei trigliceridi favorendo l’aumento della massa magra tramite l’attivazione della fosforilasi nei muscoli scheletrici, la liberazione di insulina e la sintesi degli ormoni anabolici. Inoltre, soprattutto in associazione alle xantine (caffeina, teofillina), inibisce le fosfodiesterasi prolungando l’azione del cAMP. Inoltre, inibisce a livello centrale la voglia di consumare zuccheri.
Diversi sono stati gli studi condotti sulla forskolina al fine di dimostrarne le suddette attività, ma ulteriori e approfondite ricerche sono necessarie prima di poter proporre e approvare una qualsiasi applicazione terapeutica della forskolina.
L’uso della forskolina è sconsigliato nelle persone con stomaci sensibili, inclini al bruciore di stomaco e alla malattia da reflusso gastroesofageo; agli ipotesi o soggetti che fanno uso di ipotensivanti; alle donne incinte o che allattano.
Curiosità: Nell’India orientale, in Thailandia e nel Sud-Est asiatico, il Coleus forskohlii viene utilizzato come condimento o spezia; quindi, non trova solo impiego in ambito terapeutico, ma anche in ambito alimentare.