Fiordaliso | Centaurea Cyanus
Il fiordaliso (nome scientifico Centaurea cyanus L., 1753) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Asteraceae originaria dell’America del nord, Europa ed Asia. E’ una pianta annuale con una radice fusiforme di colore giallo; il fusto, abbastanza ramificato e tomentoso, è alto fino a 80 cm.; le foglie sono verdastre o più spesso bianche per un denso tomento; quelle inferiori sono pennato-partite e hanno i segmenti lineari acuminati, fra i quali il terminale è più grande e più allungato degli altri; le foglie superiori, semplici e sessili, sono alterne lungo il fusto, hanno forma lanceolato-lineare e sono lungamente acuminate all’apice; i fiori sono riuniti in capolini solitari all’apice dei rami; questi hanno un involucro di numerose brattee con il margine nerastro e variamente sfrangiato all’apice; i fiori situati alla periferia del capolino hanno la corolla tubulare molto lunga e divisa alla fauce in cinque lobi e sono azzurri; i fiori interni sono molto più piccoli e di colore porporino; il frutto è un achenio biancastro cilindrico, incavato e pelosetto alla base; nella parte superiore è inserito il pappo, lungo quanto l’achenio e formato da numerose serie di setole di differente lunghezza.
Il nome generico, di antico uso, è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi al mitologico centauro Chirone (la leggenda narra che Chirone venne colpito ad un piede da una freccia avvelenata scagliata da Hercules; grazie ad un impacco di fiori di Fiordaliso riuscì a rimettersi in piedi) oppure essere assonante con il greco “kéntron” (pungolo) per la forma dei boccioli; il nome specifico deriva dal greco “kyanos” (turchino), per il colore dei fiori esterni.
Il Fiordaliso è originario delle regioni asiatiche che si affacciano sul Mediterraneo. In Italia è stato introdotto in epoca preromana; cresce dalla regione mediterranea fino a quella montana; si trova nei luoghi erbosi, nelle ghiaie e negli incolti, ma il luogo dove è più comune sono i campi di grano dove però non siano stati usati diserbanti chimici. Per questo motivo è anche chiamato garofano del grano. Il suo nome fa riferimento al fatto che cresce nei campi coltivati o seminati, mentre cyanus fa riferimento al suo colore blu. Il fiordaliso è uno dei pochi fiori veramente blu. Il suo nome inglese è Cornflower; è il fiore nazionale dell’Estonia e rappresenta la resistenza contro il comunismo.
Il fiordaliso contiene soprattutto nei semi il timolo, poi carvacrolo, mucillaggini, resine, tannini, sali, lipidi, centaurina flavonoidi e composti amari.
Le proprietà benefiche del fiordaliso sono note sin da tempi antichissimi. Gli estratti dei fiori, in particolare, svolgono un’azione espettorante ed anti infiammatoria in quanto disinfetta le mucose della bocca e della gola e svolge un’attività decongestionante dei bronchi. Inoltre stimola l’espulsione del catarro e calma la tosse persistente. La pianta inoltre ha effetto diuretico, depurativo, tonico ed astringente intestinale.
In fitoterapia, trova applicazione soprattutto per la cura degli occhi (congiuntiviti, blefariti, orzaioli) e per le palpebre arrossate. I colliri a base di fiordaliso sono ideali per gli occhi arrossati o affetti da congiuntivite.
L’infuso, inoltre, è un ottimo trattamento per combattere la forfora. Utilizzato sui capelli come risciacquo finale dopo lo shampoo dona lucentezza e riflessi azzurri ai capelli grigi o bianchi e attenua le alterazioni del cuoio capelluto.
In cucina, il gusto del fiordaliso ricorda il carciofo. Del fiordaliso generalmente si raccoglie tutta la pianta tenera prima della fioritura (i giovani virgulti si consumano nelle zuppe di verdura). I petali dei fiori sono commestibili e decorativi nelle insalate.
Dai fiori si estrae un colorante utilizzato sia in pasticceria sia in passato dai miniaturisti per ottenere colori dal violetto all’azzurro.