Piante ed erbe

Fior d’ape o vesparia (Ophrys apifera)

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La vesparia o fior di vespa (Ophrys apifera Huds., 1762) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.

Descrizione
È una pianta erbacea che può raggiungere un’altezza variabile tra i 15 e i 50 centimetri con foglie basali ovato-lanceolate o oblunghe, foglie superiori inguainanti e brattee ovato-lanceolate. L’infiorescenza raggruppa da 3 a 12 fiori con sepali grandi, di colore dal bianco al violaceo, con nervatura centrale e petali corti, pubescenti, di colore dal rosa al verdastro. Il labello è trilobato, con due pronunciate gibbosità villose sui lobi laterali; il lobo mediano, villoso, è di colore bruno, con margine giallastro e appendice triangolare; presenta un disegno variabile, che a prima vista richiama la sagoma di un’ape o di una vespa, con un’area basale brunastra, lucida, contornata da macchie dal giallo-verde al violaceo.

Il ginostemio è ad angolo retto, con apice allungato e sigmoide. Le masse polliniche, giallastre, subito dopo la fioritura si distaccano dalle logge polliniche e si ripiegano in avanti verso la cavità stigmatica.

Gli imenotteri maschi continuano comunque ad essere attirati da questo fiore, proprio per via del suo caratteristico disegno, che ricorda un insetto femmina. L’orchidea a forma di ape sarebbe comunque costretta a ricorrere all’auto-impollinazione, poiché l’insetto impollinatore specifico per questo fiore è ormai considerato estinto.

Biologia
È l’unica specie del genere Ophrys che pratica preferenzialmente l’autoimpollinazione: subito dopo la fioritura le caudicole dei pollinii si curvano in avanti favorendo la deposizione del polline sullo stigma sottostante.

Si ritiene che la pianta originariamente si riproducesse come le altre orchidee del genere Orphys sfruttando insetti pronubi attraverso il sistema della pseudocopula. La forma e il colore delle ofridi infatti mimano quelli dell’addome delle femmine di alcuni imenotteri, così che i maschi siano attirati sul fiore, pur privo di nettare, provvedendo quindi all’impollinazione. Lo specifico impollinatore di questa orchidea è tuttavia estinto, costringendo quindi la pianta a ricorrere all’autoimpollinazione, strategia considerata evolutivamente meno vantaggiosa dell’impollinazione incrociata.

Distribuzione e habitat
È una pianta euromediterranea delle regioni temperate, abbastanza diffusa dall’Atlantico sino al Caucaso. Ama le alte temperature. Quindi, anche se è diffusa in tutta Italia, la maggioranza si può trovare in regioni più calde come le isole. Ama l’esposizione ai raggi solari, soprattutto nella stagione fredda, quando si trova nel suo stato di riposo vegetativo e deve cercare di raccogliere più energia possibile per la nuova fioritura.

Cresce in praterie, garighe, macchie, boschi luminosi, ed a volte anche in prati incolti in città, fino ad una altitudine di 1200–1400 m.

Predilige i suoli calcarei e le esposizioni in piena luce o penombra.

Ha radici aeree ma viene anche coltivata in vaso. Naturalmente basterà prepararle un terriccio adatto (calcareo) e innaffiarla nel modo giusto. A questo proposito il terriccio deve essere composto dal 60% da torba, dal 30% da terreno morbido e poi nel rimanente da stallatico. Attenzione all’acqua, invece. In primavera e in estate va innaffiata costantemente e regolarmente. Nella stagione fredda ha bisogno di pochissima acqua.

Varietà
In Italia sono state descritte le seguenti varietà:

  • Ophrys apifera aurita (Moggr.) Gremli, si distingue per i petali stretti e lunghi, di colore verdastro.
  • Ophrys apifera bicolor Nägeli, si distingue per il labello bicolore (giallastro alla base, brunastro all’apice).
  • Ophrys apifera botteronii (Chodat) Asch. & Graebn., labello allungato con macula irregolare
  • Ophrys apifera chlorantha (Hegetschw.) Arcang., labello interamente giallo e petali bianchi.
  • Ophrys apifera fulvofusca M.P.Grasso & Scrugli, labello interamente bruno-rossastro, privo di macula.
  • Ophrys apifera laetitiae J.M.I. Klaver, una nuova varietà rinvenuta nelle Marche e descritta a settembre 2010 [4].
  • Ophrys apifera tilaventina Nonis & Liverani, labello rosato, concavo.
  • Ophrys apifera trollii (Hegetschw.) Rchb.f., labello oblungo, con disegno irregolare

Ibridi

  • Ophrys x albertiana grovesii
  • Ophrys × albertiana grovesii Gennaio,Gargiulo & Medagli
  • Ophrys × circaea Rossi & Prola (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys bombyliflora (Link, 1799))
  • Ophrys × morellensis Danesch & E. Danesch (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora subsp. candica (E. Nelson ex Soó) H. Baumann & Künkele, 1981)
  • Ophrys × albertianaG. Camus (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora (Burm. f.) Greuter, 1967)
  • Ophrys × albertianaG. Camus nothosubsp. grovesii Gennaio, Gargiulo & Medagli, 2013 (Ophrys apifera (Huds., 1762) × Ophrys fuciflora subsp. apulica (O.Danesch & E.Danesch) Buttler, 1986)

Redazione amaperbene.it

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