Epimedio | Epimedium alpinum
L’epimedio alpino (Epimedium alpinum L.) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Berberidacee, una specie dell’Europa sudorientale con areale centrato sull’area carpatico-danubiana, presente in tutte le regioni dell’Italia settentrionale salvo che in Val d’Aosta, Liguria ed Emilia-Romagna; è dotata di rizoma sotterraneo dal quale emerge il fusto eretto, alto 10-40 cm.; foglie biternate; lamine picciolate, ovato-cuoriformi, con margine spinuloso-dentato ed apice acuminato, lunghe anche oltre 12 cm. Dalla base si diparte un racemo peloso e rado, portante i fiori, posti su peduncoli di circa 1 cm; i fiori sono quadrifidi con sepali rossi, petali gialli e quattro stami. Fiorisce in marzo-aprile.
Il nome generico, usato dal botanico italiano Luigi Anguillaria (1571-1570) nella sua unica pubblicazione “Semplici” (Venezia, 1561) è di etimologia incerta; alcuni suppongono provenga dal fatto che gli E. furono trovati allo stato spontaneo in Media. Epimedio dal greco “epí” su, sopra e “médium” genere vegetale; alpinum = delle Alpi, alpino.
In Italia è l’unica specie di Epimedium presente; la gran parte delle specie sono asiatiche; si trova nel nord fino all’Emilia-Romagna dai 100 ai 1000 m. Cresce in boschi e boscaglie di latifoglie decidue, nel sottobosco di querco-carpineti e castagneti, più raramente in faggete termofile, su suoli piuttosto freschi ma ben drenati, ricchi in sostanza organica, dalla fascia planiziale a quella montana inferiore.
L’Epimedio contiene:
- flavonoidi, responsabili principalmente dell’attività antiossidante e cardioprotettiva (capacità di controllare il danno citologico indotto dalle specie reattive dell’ossigeno o dall’ipossia a carico dei miocardiociti) attribuita a questa pianta.
- polisaccaridi dotati di attività biologica; la quota di polisaccaridi presenti nell’Epimedium si attesta tra il 19% ed il 31%; prevalgono monosaccaridi come il mannosio, il glucosio, il 6-deossimannosio, il galattosio, l’arabinosio e l’acido galatturonico. Oltre al ruolo evidentemente energetico, sarebbero responsabili delle proprietà antimicrobica ed immunoprotettiva, antiossidante indiretta e diretta.
- vitamina C efficace sia nel coadiuvare la funzione antiossidante sia nel contribuire alle capacità ergogeniche e metaboliche tipiche dell’acido ascorbico; l’associazione della vitamina C e dei flavonoidi presenti in Epimedium può determinare un abbassamento dei livelli sierici di colesterolo e trigliceridi, una riduzione del danno endoteliale, ed un maggior contributo protettivo nei confronti dei danni indotti dalle specie reattive dell’ossigeno;
- icariina, il principio attivo dotato di maggiore potere fitoterapico e principale responsabile dell’azione antiossidante, neuroprotettiva, osteoprotettiva, cardioprotettiva e rinvigorente dell’Epimedium.
Tale attività è stata generalmente attribuita a due meccanismi differenti, uno di tipo nervoso – per il quale l’icariina potrebbe migliorare le proprietà di conduzione nervosa periferica, rinvigorendo strutturalmente tali nervi e proteggendoli dall’azione ossidante di varie specie chimiche – ed uno di tipo emodinamico, che attribuisce a questo principio attivo la capacità di incrementare la produzione locale di ossido nitrico, aumentando pertanto il flusso vascolare locale.