Enula Campana | Inula Helenium
L’Enula campana o Enula elenio (nome scientifico Inula helenium L., 1753) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, con grosso rizoma carnoso ramificato e con fusto molto robusto alto 100-200 cm. villoso, ramificato e corimbo. Le foglie sono ampie; oblunghe, dentate, scabre superiormente e tomentose sulla pagina inferiore, le inferiori picciolate e le superiori sessili. I fiori hanno capolini giallo-dorati. I frutti sono acheni glabri, privi di pappo.
Originaria dell’Asia centrale, in Europa è diffusa soprattutto nelle zone meridionali dove è stata coltivata nei tempi passati per scopi medicinali e poi si è diffusa spontaneamente nel bacino del Mediterraneo. In Italia è presente al nord, al centro e in parte nell’Italia meridionale. Predilige i luoghi ruderali e boscaglie umide, ambienti cedui e fossi; ma anche i prati e pascoli igrofili.
Il nome generico (Inula) potrebbe derivare da un analogo vocabolo latino usato dai Romani per indicare proprio queste piante. Altri autori propongono un’altra etimologia: una derivazione da un vocabolo greco enàein (= purificare) facendo riferimento ovviamente alle presunte proprietà mediche della pianta. L’epiteto specifico (helenium) potrebbe derivare da Elena, moglie di Menelao, che secondo la leggenda stringeva la pianta in mano quando partì alla volta di Troia. Il binomio scientifico attualmente accettato (Inula helenium) è stato proposto da Carl von Linné nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Secondo Plinio: “Si dice che l’elenio sia nato dalle lacrime di Elena e all’elenio si attribuiscono virtù cosmetiche: mantiene perfetta, nutrendola la pelle femminile, sia del viso che del corpo. Inoltre dicono che il suo impiego, conferisca alle donne bellezza e un fascino sensuale…” Visto che la pianta era in qualche modo collegata alle vicende di Elena di Troia, il grande storico e naturalista romano pensò di attribuire alla pianta virtù cosmetiche, anche se in realtà, non ha nulla a che vedere con la bellezza femminile. Tuttavia l’enula è citata come efficace rimedio in tutti gli autori dell’Antichità (da Dioscoride ad Alberto Magno) e in ogni Farmacopea per le sue proprietà calmanti della tosse espettoranti e diuretiche.
La pianta possiede diversi principi attivi, soprattutto nella radice, e fu coltivata per lungo tempo sia come pianta officinale sia per la produzione di liquori e del “vino d’Enula”, usato quale aperitivo; in Alsazia si produce ancor oggi il “reps”, una bevanda ottenuta facendo macerare la radice nel mosto; in Francia e Svizzera è utilizzata nella fabbricazione dell’assenzio.
Originariamente, le sue radici venivano utilizzate come stomachiche, per agevolare le funzioni digestive, ma anche per le sue proprietà vermifughe, toniche (rafforza l’organismo in generale), diuretiche (facilita il rilascio dell’urina) e risolutive in generale.
. Si impiegava anche sia per tingere gli abiti di cotone o di lino di blue, sia come mordente nelle tinture con l’aggiunta di more di rovo.
Oltre alla presenza di olio essenziale, la pianta è ricca di pectine e acido ascorbico, per cui ha anche proprietà mucolitiche ed espettoranti, utili per bronchite, asma e sindromi da raffreddamento.
La radice dell’enula contiene 1-3% di olio essenziale (composto da lattoni sesquiterpenici, alantolattoni e idrocarburi sesquiterpenici), steroli (beta-sitosterolo, stigmasterolo), mucillagine, pectine, acido ascorbico e rappresenta una delle fonti più notevoli di inulina (44%), un polisaccaride riequilibrante della flora batterica perché in grado di aumentare la densità di bifidobatteri e di diminuire quella di batteri nocivi.
Oggi per la varietà a grandi fiori viene usata anche nei giardini per creare ampie macchie di colore.
In conclusione, l’enula può essere impiegata in vario modo. Per uso interno, la presenza dell’olio essenziale conferisce all’enula azione tonica (rafforza l’organismo in generale), eupeptica (agevola la digestione difficile e combatte l’inappetenza), diuretica (facilita il rilascio dell’urina), vermifuga (elimina i vermi intestinali); ma soprattutto la pianta è rinomata per le proprietà antisettiche, fluidificanti ed espettoranti del catarro, utile per il trattamento dei disturbi delle vie respiratorie, in presenza di tosse e bronchiti da raffreddamento, acute e croniche, asma ed enfisema.
La miscela di alantolattoni è chiamata elenina o canfora di elenio, e oltre ad avere proprietà antifiammatorie ed antisettiche, svolge attività antifungina, antielmintica e diuretica, aiutando l’eliminazione di urea e cloruri, per questa ragione l’impiego dell’enula è indicato anche contro la gotta e alcune forme reumatiche.
Per uso esterno, decotti ed unguenti a base di enula sono rimedi per il trattamento del prurito conseguente ad eczema, dermatosi, dermatiti, herpes labiale (ma anche punture di insetti), eruzioni cutanee in genere.
Controindicazioni
Alcune sostanze di questa pianta (come i lattoni sesquiterpenici) possono tuttavia causare dermatiti allergiche da contatto, prurito, irritazione delle mucose, vomito, diarrea, crampi. Altri possibili reazioni possono essere dovute a ipersensibilità accertata verso uno o più componenti contenuti nella radice. L’impiego dell’Enula è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento. Evitare l’uso di prodotti a base di Enula durante la terapia con farmaci diuretici per evitare interazione ed effetti collaterali.