EFSA 2023, quintuplicati i focolai infettivi nei suini domestici in Europa
Pillola di conoscenza
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Nel 2023 14 Stati membri dell’UE sono stati interessati dalla peste suina africana (PSA), che, in rapporto all’anno precedente, ha fatto quintuplicare i focolai infettivi nei suini domestici. Sono queste le principali risultanze della più recente Relazione epidemiologica annuale dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), pubblicata il 16 maggio 2024.
La peste suina africana (PSA) è una malattia virale infettiva, causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici (nonché i cinghiali). Attualmente non esistono vaccini, e la mortalità può raggiungere il 100% degli animali colpiti da questo virus, caratterizzato da un’elevata resistenza nell’ambiente e da un’alta contagiosità.
Anche se non trasmissibile all’uomo, e quindi non rappresenta alcun pericolo per la salute dei cittadini, la PSA può avere conseguenze gravi sia a livello economico che sociale, incidendo sulla redditività degli allevamenti e condizionando pesantemente le movimentazioni di suini e dei relativi prodotti all’interno dell’Unione Europea nonché le esportazioni verso paesi terzi. In Italia la PSA è soggetta ad un Piano di sorveglianza nazionale.
Per i suini domestici nel 2023 si è registrato il più alto numero di focolai di PSA dal 2014. Croazia e Romania hanno notificato il 96% del numero totale di focolai (1.929). La maggior parte dei focolai di PSA tra i suini domestici sono stati rilevati attraverso il sospetto clinico (94%), seguito dal rintracciamento negli allevamenti colpiti (3%) e dal test settimanale di almeno due suini morti negli allevamenti (3%).
Nel 2023 il numero di focolai nei cinghiali è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente. Un picco invernale è stato osservato solo in Polonia, Slovacchia e Ungheria. Il virus fu introdotto per la prima volta in Svezia e Croazia diffondendosi poi a nuove aree in Italia. Riapparve anche in Grecia dopo una pausa di due anni. Quanto alla diffusione della PSA tra i cinghiali, l’Italia è seconda solo alla Polonia per numero di focolai. Il nostro Paese è tra quelli, insieme a Grecia, Croazia, Germania e Polonia, dove la peste suina tra i suini domestici si è affacciata per la prima volta in nuove aree, sintomo di una diffusione più ampia tra le regioni. L’agenzia spiega ancora che in Italia, un piccolo focolaio si è verificato al Nord, un focolaio è stato notificato anche in Sardegna e alcuni focolai sono stati notificati per la prima volta nella regione meridionale del Paese.
Tra gli Stati membri, l’Italia è al secondo posto per numero di notifiche (1.051), preceduta dalla Polonia (2.686) e seguita dalla Germania (888).
La Germania, l’Ungheria e la Slovacchia hanno visto migliorare la situazione epidemiologica nei loro Paesi, con una diminuzione del numero di focolai nei cinghiali selvatici.
Gli esperti dell’EFSA raccomandano di dare priorità alla sorveglianza passiva, compresa la ricerca e l’analisi delle carcasse di cinghiale, piuttosto che alla sorveglianza attiva, compresa l’analisi dei cinghiali cacciati per individuare i focolai di PSA.
La sorveglianza passiva, in particolare l’osservazione dei segni clinici della malattia, rimane la modalità principale di individuazione della PSA anche negli allevamenti di suini domestici. Pertanto agricoltori e veterinari hanno un ruolo particolarmente importante nel segnalare eventuali casi sospetti.
Nell’ottobre 2024 l’EFSA emanerà un parere scientifico che rivedrà i fattori di rischio per la comparsa, la diffusione e la persistenza del virus della PSA nelle popolazioni di cinghiali selvatici e nei suini domestici. Il parere sarà di ausilio ai gestori del rischio per continuare a elaborare misure per prevenire, controllare ed eradicare la diffusione del virus della PSA.
Fonte: European Food Safety Authority (EFSA); Ståhl K, Boklund AE, Podgórski T, Vergne T, Abrahantes JC, Cattaneo E, Papanikolaou A, Mur L. Epidemiological analysis of African swine fever in the European Union during 2023. EFSA J. 2024 May 16;22(5):e8809. doi: 10.2903/j.efsa.2024.8809. PMID: 38756349; PMCID: PMC11096997.