Pillole di Conoscenza

Dieta Mediterranea e «cibi Cenerentola»

Pillola di conoscenza

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Una ricerca pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti spesso sottovalutati, o in qualche modo “dimenticati”, che però contribuiscono significativamente a rendere la Dieta Mediterranea. Promuovere una piena e corretta conoscenza di questo tipo di alimentazione è allora fondamentale, come sottolineato dal Festival dei Cinque Colori organizzato a Napoli dal 15 al 19 maggio, un’iniziativa a carattere nazionale che abbraccia il mondo della Dieta Mediterranea, dell’agroalimentare, della promozione dei prodotti tipici e locali di ogni Regione Italiana a 360 gradi.

Non solo olio extravergine di oliva, legumi, frutta e verdura di stagione. La dieta mediterranea è fatta di molti altri alimenti troppo spesso trascurati, quasi dimenticati, ma che sono centrali nel regime alimentare più salutare per eccellenza. Uova, latticini, noci, semi, spezie e anche vino rosso sono componenti “vitali” della dieta mediterranea e che sarebbero invece sottovalutati. Inoltre, si sente forte l’esigenza di promuovere stili di vita sani in generale, che prevedono una regolare attività fisica e anche un costante nutrimento culturale, fatto di cinema, letteratura, arte, musica.

In effetti sono moltissimi gli studi che hanno evidenziato l’efficacia protettiva della Dieta Mediterranea contro malattie come il diabete, l’obesità, le patologie cardiovascolari e persino il cancro. Tuttavia, un’ampia varietà di alimenti è rimasta inesplorata durante lo studio dell’aderenza a questa dieta. Gli studi che decifrano l’impatto sulla salute di una dieta mediterranea infatti si sono concentrati principalmente sul consumo di frutta e verdura, olio d’oliva e cereali. I fattori dietetici rimasti inesplorati includono il consumo di cereali integrali, legumi, noci, semi, erbe e spezie, uova e latticini e vino rosso. Altri fattori inesplorati che possono avere un impatto significativo sull’aderenza alla dieta includono i metodi di cottura, di produzione, di lavorazione e di conservazione degli alimenti. Nello studio i ricercatori hanno esplorato aspetti dietetici importanti e inesplorati per identificare e caratterizzare meglio la dieta mediterranea nel mondo moderno.

  • Uova

Le uova sono ampiamente percepite come una delle principali fonti di colesterolo e un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. In realtà, l’uovo è una fonte economica e nutriente di proteine, vitamine e minerali. Le evidenze scientifiche indicano che le proteine dell’uovo sono facilmente digeribili e forniscono molti aminoacidi essenziali. Le uova sono una ricca fonte di peptidi bioattivi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Oltre al colesterolo, il grasso dell’uovo contiene fosfolipidi, acidi grassi mono e saturi, luteina, lecitina, colina e una varietà di vitamine e minerali. In particolare, alcune persone potrebbero sperimentare avversità cardiovascolari legate a un aumento del colesterolo a causa della produzione di trimetilammina N-ossido (TMAO). Tuttavia, il consumo di uova è associato a molti benefici per la salute.

  • Latticini

Il latte e i suoi prodotti, come burro, yogurt, cagliata e latticello, fanno parte di una dieta tipica nelle regioni mediterranee da almeno 9.000 anni. Tuttavia, gli acidi grassi saturi presenti nei latticini ne hanno limitato il consumo nel corso del tempo a causa del rischio colesterolo. Le evidenze scientifiche, tuttavia, indicano che gli acidi grassi saturi derivati dai latticini possono aumentare solo parzialmente i livelli circolanti di colesterolo LDL. Al contrario, questi acidi grassi hanno molti effetti benefici, tra cui l’induzione dei livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), cioè il cosiddetto colesterolo buono; il miglioramento della funzione metabolica e la prevenzione della disbiosi del microbiota. Gli studi, inoltre, suggeriscono anche che il consumo di latte e di prodotti lattiero-caseari è associato a un minor rischio di complicanze cardiovascolari, inclusa l’ipertensione, nonché a un minor rischio di cancro del colon-retto.

  • Noci e semi

Alcuni tipi di frutta secca, come mandorle, noci e pistacchi, nonché semi, come semi di lino, semi di zucca e di girasole, fanno parte della dieta tipica delle regioni mediterranee da migliaia di anni. Un’ampia serie di evidenze scientifiche suggerisce che il consumo di noci è associato a un minor rischio di malattie cardio-metaboliche. Tuttavia, i risultati degli studi clinici indicano che la frutta secca può aumentare i livelli di LDL nel sangue. Al contrario, solo pochi studi hanno analizzato gli effetti dei semi sulla salute e hanno prodotto risultati contrastanti. L’analisi nutrizionale di questi alimenti ricchi di energia indica la presenza di acidi grassi essenziali, sostanze fitochimiche con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e fitosteroli con proprietà ipo-colesterolemizzanti.

  • Erbe e spezie

Il consumo di erbe e spezie è documentato da tempo nelle regioni mediterranee. Questi componenti di origine vegetale vengono utilizzati per migliorare il gusto, il sapore e l’aroma degli alimenti. Tuttavia, questi componenti difficilmente sono stati riscontrati nelle scale di valutazione relative all’aderenza alla dieta mediterranea. Le evidenze scientifiche indicano che erbe e spezie possono ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. Sono ricchi di sostanze fitochimiche con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali, ipolipemizzanti e ipotensive. Possono migliorare la digestione ed esercitare effetti neuroprotettivi.

  • Vino rosso

Il consumo moderato di vino è parte integrante della dieta mediterranea tradizionale. Tuttavia, le attuali linee guida dietetiche consigliano di escludere l’alcol dalla dieta a causa dei suoi effetti cancerogeni e di altri effetti dannosi sulla salute. Molti studi osservazionali indicano chiaramente che un consumo moderato di alcol può ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Tuttavia, il suo impatto sul rischio di cancro al seno, al fegato e al colon rimane poco chiaro.

Redazione amaperbene.it

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