Crisantello | Chrysantellum indicum DC. subsp. Afroamericanum B. L. Turner
Il Chrysantellum americanum, o chrysantellum indicum, è il nome scientifico del crisantello americano, una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria del Perù e della Bolivia; fu introdotto anche in Africa. Si trova soprattutto in luoghi montani ma anche su altopiani e savana africani. Presso ruderi, luoghi incolti, strade abbandonate e in prossimità di pozze d’acqua poco profonde. Preferisce terreni silicei o di laterite. Il suo ciclo vegetativo è legato alla stagione delle piogge.
Il crisantello nasce spontane; è una piccola pianta da 10 a 30 cm, con rami prostrati, ascendenti o eretti; le foglie cauline alterne, bi-tripennate hanno lunghi piccioli, quelle inferiori con una grossa nervatura mediana e punta sottile all’estremità, sono raccolte a rosetta negli esemplari giovani; i piccoli fiori di colore giallo arancio diventano più grandi con la crescita dei frutti e sono posti su un peduncolo di 5-6 cm.; i frutti sono acheni bruni, piatti, bordati da un’ala chiara.
Costituenti chimici: flavonoidi (calconi, auroni); saponine (crisantellina A e B); olio essenziale; acido clorogenico; acido caffeico, triterpeni, diterpeni, sesquiterpeni,
Proprietà: coleretico, epatoprotettore, capillaro-protettore, antiflogistico, antitrombotico, analgesico
Il Crisantello americano è ritenuto utile nella calcolosi biliare, salivare e renale, nelle epatiti, nella steatosi e nella cirrosi, nelle dislipidemie e nelle turbe del comportamento alimentare; tuttavia, la sua efficacia non è mai stata clinicamente dimostrata nell’uomo (né sono mai state riportate prove di tossicità acuta o subacuta).
Ulteriori indicazioni terapeutiche, perlopiù derivate dalla tradizione popolare, configurano il crisantello americano come rimedio utile in presenza di ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, aterosclerosi, varici, emorroidi e disturbi del microcircolo (diminuzione significativa della permeabilità e un aumento relativo delle resistenze capillari). Per il loro contenuto in acido fenilpropenoico, flavonoidi e saponosidi gli estratti di crisantello hanno documentate proprietà vasoprotettive e risultano efficaci nel trattamento di alcune patologie dermatologiche quali l’acne rosacea. L’azione antalgica ed antinfiammatoria del crisantello americano è documentata soprattutto per i disturbi renali e reumatici. La pianta agisce sul citocromo P 450.
In seguito all’uso sono possibili irritazioni della mucosa gastroduodenale e reazioni allergiche.
Controindicazioni: l’assunzione di Crisantello americano è sconsigliabile in pazienti con gastrite e ulcera o ipersensibilità individuale verso uno o più componenti.