Corniolo | Cornus Mas
Il corniolo (Cornus mas L., 1753) è un arbusto forestale autoctono, appartenente alla famiglia delle Cornaceae e al genere Cornus.
Originaria della regione mediterranea, questa specie si trova allo stato spontaneo in tutta la Penisola, anche se un po’ più difficile ritrovarlo nelle Isole.
Il corniolo è una specie apprezzata da sempre, sia per il suo legno che per i suoi frutti, le cosiddette corniole.
Persino Omero nelle sue opere parla di queste drupe oblunghe di color rosso, sottolineando come nel tempo passarono da esser cibo per i maiali ad essere consumate dalle famiglie.
Virgilio invece ne parla nell’Eneide narrando il fatto che il famoso cavallo fu costruito proprio grazie al legno di questa pianta, che serviva anche per la costruzione di aste e lance.
L’etimologia del nome a cui afferisce il genere ha origini varie. Indoeuropee, dalla parola sanscrita kar = ”essere duro”, oppure dal latino cornus = ”corno”. Ad ogni modo, la radice sembra voler evidenziare la durezza e la robustezza del legno, cosa confermata dall’uso del il suffisso latino mas = maschile, forte, robusto.
Il corniolo è un arbusto di media grandezza con foglie caduche, alto fino a 6 metri. Ha un tronco contorto e pieno di nodi, con ramificazioni che gli fanno assumere un portamento ascendente. Ha l’aspetto di una vecchia scorza, di colore grigio giallastra, che si differenzia in piccole scaglie ocracee o bruno ruggine, specie alla base del fusto. Il legno, come accennato, è inoltre famoso per la sua durezza e resistenza, e infatti noto per essere il più duro tra le specie arboree presenti in Europa. Proprio per questo, viene utilizzato diffusamente nella falegnameria di precisione, tra l’altro, per la produzione di pipe, o per costruire le bacchette magiche, almeno secondo quel che dice J. K. Rowling, autrice del famoso Harry Potter. Nel passato era usato per la fabbricazione di pezzi di macchine soggetti a forte usura (per es. raggi e denti da ruota). La sarissa, picca usata dalla falange macedone, era in legno di corniolo.
Le foglie sono ovali, opposte, a punta allungata, lunghe da 6 a 10 cm e con 3-5 nervature convergenti verso l’apice. Sono più chiare e hanno una leggera peluria nella pagina inferiore.
La caratteristica più vistosa della pianta di corniolo è la fioritura, la quale avviene prima della formazione delle foglie. I fiori sono gialli, iniziano a ingrossarsi nel mese di febbraio e sbocciano a marzo, per durare fino ad aprile. Hanno un lieve odore di miele e sono di tipo ermafrodito (cioè hanno organi per la riproduzione sia maschili sia femminili). Inoltre, presentano una corolla con 4 petali, si trovano riuniti in un’infiorescenza a corimbo e sono portati da robusti peduncoli.
I frutti sono invece drupe di forma ovoidale chiamate corniole; sono carnosi, di colore rosso scuro e contengono un duro nocciolo, caratteristiche che li rendono visivamente simili alle ciliegie. La maturazione ha inizio nel mese di agosto e dura per tutto ottobre.
Il corniolo è specie propria dell’Europa centro-orientale sino al Caucaso e all’Asia minore; in Italia si trova in tutta la penisola, fatta eccezione per le isole, ma è più frequente nelle regioni settentrionali. È una specie che predilige i terreni calcarei e il clima temperato, e vive in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi del piano sino a 1300 (anche 1530) metri.
Il corniolo è coltivato come pianta ornamentale in orti e giardini, e per i suoi frutti commestibili. Ama terreni freschi e ombreggiati, calcarei, per cui è facile trovarlo nei boschi d’alta collina o di montagna. Si tratta di un albero perfetto per occupare zone marginali del frutteto, dove altre specie più delicate soffrirebbero. Da sottolineare inoltre che è una specie molto longeva.
Esistono diverse varietà con frutti rossi o gialli, più o meno grandi. È un arbusto che non teme le gelate tardive, rustico e resistente agli attacchi di molte malattie.
Tutta la pianta ha proprietà tintorie (in giallo). Il corniolo è un’erba officinale.
I piccoli frutti rossi vengono lavorati, oltre che per la produzione di succhi di frutta e confetture (ottime come accompagnamento al bollito di carne), anche per aromatizzare alcuni tipi di alcolici, come, ad esempio, la grappa. I prezzi di questi prodotti sono relativamente alti a causa della bassa fertilità e del piccolo contenuto di alcool.
Si possono mangiare i frutti anche freschi, quelli che si staccano dallo stelo con un leggero tocco di mano, cioè quando sono a piena maturazione, o anche appena caduti; storicamente venivano utilizzati canditi nel miele o conservati in salamoia, come si fa attualmente con le olive.
Ai frutti del corniolo vengono attribuite proprietà febbrifughe, astringenti e antidiarroiche. In fitoterapia, inoltre, la pianta è usata a scopi medicinali, per sfruttare la sua azione tonico-astringente, contro enteriti lievi, nella cura delle malattie della pelle, dei dolori articolari e dei disturbi del metabolismo. Inoltre, essendo una preziosa fonte di antiossidanti fenolici, ha importanti effetti neuroprotettivi.