Copaiba | Copaifera officinalis (Jacq.) L. + spp.
Copaifera è un genere di piante della famiglia delle Fabacee (sottofamiglia Cesalpinioidee), che comprende piccoli alberi tropicali noti per le resine che ne vengono estratte (genericamente indicate come Copaiba, nome utilizzato anche per indicare comunemente diverse specie), particolarmente ricche di terpeni e altri idrocarburi (ogni albero di Copaifera langsdorffii può produrre qualche decina di litri di idrocarburi per anno).
L’estratto di copaifera, detto “balsamo copaibe“, venne utilizzato fino alla scoperta della penicillina come rimedio contro la gonorrea e altre infezioni sessuali. Tra i molti farmaci realizzati in Europa, ricordiamo le “Capsule D’Emilio al balsamo copaibe“, primo farmaco italiano a base di copaifera, prodotto a Napoli nella seconda metà del XIX secolo.
- officinalis è una specie di albero perenne, alto 2-6 m. diametro di 1 m., che ha alcune caratteristiche spesso associate a specie invasive. Ad esempio, è una specie tollerante all’ombra nella fase della piantina che le consente di invadere ecosistemi forestali relativamente intatti. Gli arilli carnosi sui suoi semi duri sono associati alla dispersione degli uccelli e di altri animali, che è un tratto che si verifica comunemente in molte altre specie di alberi invasivi. Ad oggi, è considerato invasivo solo nella Repubblica Dominicana, ma si verifica in molte altre località. Appartiene alla famiglia delle Fabaceae, una delle più grandi famiglie di piante da fiore (comprende circa 745 generi e 19.500 specie che si possono trovare in tutto il mondo, crescendo in molti ambienti e climi diversi).
Il C. officinalis è originario del Nord America del Sud, probabilmente Venezuela, Guyana e Brasile; è stato introdotto in Sierra Leone, India, Sri Lanka e nelle Indie Occidentali. Preferisce gli habitat tropicali della foresta pluviale, sebbene possa crescere sia nelle foreste secche che umide. Nelle aree aride, questa specie cresce meglio nelle zone ripariali dove l’umidità del suolo è elevata.
Il C. officinalis viene principalmente utilizzato per l’estrazione della sua resina oleosa (oleoresina) che si accumula nelle cavità all’interno del tronco, che possono essere raccolte toccando o praticando dei fori nel legno. L’oleoresina viene esportata nel mondo industrializzato, dove viene utilizzata nei profumi e nei preparati cosmetici e come fissativo in vernici, vernici e lacche. Il legno di questa specie viene utilizzato in piccole costruzioni, mobili e come combustibile per cucinare. La pianta è anche utilizzata nella medicina tradizionale per il trattamento di disturbi digestivi, respiratori, genito-urinari e del sistema nervoso. C. officinalis è anche coltivato per scopi di amenità come albero da ombra e nei programmi di rimboschimento rurale e urbano.
L’olio di copaiba
L’olio di copaiba – come accennato – è ricavato dalla pianta tropicale Copaifera officinalis che cresce nella foresta pluviale amazzonica e nelle zone del sud America. L’albero ha tronco molto alto e si estende con la chioma folta dalle infiorescenze a pannocchie, che portano molti fiori bianchi. La cavità del tronco secerne un liquido appiccicoso e viscoso chiamato oleoresina da cui si estrae – utilizzando il processo di distillazione a vapore – l’olio essenziale di Copaiba che possiede molte proprietà e permette svariate applicazioni. Una volta terminato il processo di lavorazione, il prodotto si presenta di colore giallo pallido, con un profumo molto simile a quello della resina della pianta stessa e con un gusto leggermente amarognolo.
In Amazzonia, già 4 secoli orsono, questo olio veniva utilizzato dai curanderos, figure paragonabili a degli sciamani delle tribù indigene, che popolavano le regioni settentrionali e nord-orientali del Brasile e che furono i primi a scoprirne le potenzialità e le proprietà curative dai poteri magici. In effetti, ancora oggi, l’olio di copaiba è ritenuto uno degli antinfiammatori naturali più potenti.
Anzitutto, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche è ottimo per alleviare i dolori osteoarticolari, dolori muscolari, da stiramenti. Tuttavia, la sua caratteristica principale è quella di rendere la pelle più giovane e lucente e di combattere disturbi della cute quali la psoriasi e l’acne. A livello topico è un balsamo speciale per l’epitelio e il derma, adatto a tutti i problemi di irritazione, arrossamento, desquamazione, eczemi, psoriasi, lacerazioni. E’ astringente e antisettico, specifico per pelle grassa e mista, acne e pelli impure. Ma i componenti dell’olio aiutano anche a rinforzare la cute, riducendo le rughe e coprendo i segni dell’invecchiamento, curando lesioni, ferite e cicatrici, accelerandone la guarigione.
In aggiunta, è un ottimo astringente e antimicrobico intestinale, così come un efficace antisettico ed un efficace energizzante, esercitando un’azione adattogena e favorendo un profondo senso di benessere. Infine, sostiene e migliora la salute del sistema immunitario, di quello cardiovascolare e anche di quello digestivo. In quanto calmante, inoltre, agisce sul sistema nervoso, riducendo lo stress e i sintomi dell’ansia.
Il suo componente principale è il cariofillene, un sesquiterpene biciclico che si trova anche nel Pepe nero e in altri oli essenziali e che è una sostanza neuroprotettiva e antisettica dalle forti proprietà antiossidanti. Altri principi attivi, i terpeni, degli idrocarburi che possono produrre altrettanti effetti positivi sul funzionamento del nostro corpo e diversi acidi diterpenici biologicamente attivi, tra cui acido copalico, acido kaurenoico, acido alepterolico e acido polialtico, oltre all’acido oleico e linoleico che partecipano sia alla rigenerazione che alla reidratazione epidermica.