Confermata la pericolosità dell’alluminio per quanto riguarda la cottura e la conservazione dei cibi
Pillola di conoscenza
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L’alluminio della carta stagnola, messo a contatto con determinati cibi e in determinate condizioni, può risultare tossico, per niente sicuro per il nostro organismo, e quindi da evitare; particelle possono infatti “migrare” e rimanere sulle pietanze che poi vengono consumate diventando potenzialmente pericolose. Per questo motivo il Ministero della Salute lancia un monito ai consumatori.
L’alluminio è un metallo leggero, contenuto anche in prodotti di consumo come alcuni deodoranti, dentifrici, prodotti di make up e farmaci. Interferendo con diversi processi biologici, l’alluminio può indurre effetti tossici in diversi organi e sistemi, soprattutto in caso di accumulo nell’organismo.
Inoltre, visto che l’eliminazione di questo metallo avviene essenzialmente tramite i reni, la sua tossicità è nettamente superiore nei soggetti con funzionalità renale immatura o diminuita, come i bambini al di sotto dei tre anni, gli anziani, le persone con problemi renali e le donne in gravidanza.
L’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito dei limiti massimi di esposizione all’alluminio: una persona che pesa 60 chilogrammi, ad esempio, non dovrebbe ingerire più di 60 milligrammi di alluminio alla settimana.
Ma dato che le fonti di alluminio sono diverse, ed essendo un materiale che viene largamente utilizzato per la realizzazione di contenitori, vaschette, pentole, caffettiere e recipienti, che vengono a contatto con il cibo, è importante limitare il più possibile l’esposizione a questo composto e, soprattutto, utilizzarlo correttamente in cucina.
Dopo che le ultime analisi, condotte dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Milano e dall’Iss, hanno evidenziato che la carta di alluminio a contatto con alcuni alimenti e durante la cottura rilascia particelle, che migrano al loro interno, rimanendo nei cibi, che infine mangiamo, il Ministero della Salute ha lanciato una campagna di informazione sul corretto uso dell’alluminio in ambito alimentare.
Il rilascio di particelle di alluminio dai materiali a contatto con gli alimenti dipende da diversi fattori, come la modalità d’uso, la composizione dell’alimento, la temperatura e il tempo di conservazione. Per evitare un utilizzo scorretto dell’alluminio in cucina che può arrecare, nel tempo, danni alla salute, basta osservare alcune semplici norme:
- leggere l’etichetta: verificare che i contenitori, le vaschette e i recipienti in alluminio acquistati siano idonei al contatto con gli alimenti e seguire le istruzioni per l’uso;
- evitare di utilizzare i contenitori in alluminio e la carta stagnola per alimenti fortemente acidi o fortemente salati, come succo di limone, aceto, alici marinate, capperi sotto sale e simili;
- gli alimenti possono essere conservati nei contenitori in alluminio e nella carta stagnola oltre le 24 ore solo a temperatura di refrigerazione o congelamento;
- gli alimenti solidi secchi (come caffè, cioccolato, frutta secca, spezie ed erbe per infusi, pasta secca, cereali, legumi secchi, pane) possono invece essere conservati a temperatura ambiente anche oltre le 24 ore;
- non riutilizzare i contenitori monouso;
- non graffiare pentole, padelle e altri contenitori durante il loro utilizzo e non pulirli con prodotti abrasivi.
Ministero della Salute - Campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina. https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=140