Comprendere il ruolo del glutine nell’autoimmunità e nell’infiammazione
Pillole di conoscenza
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L’interazione tra gli esseri umani e il loro ambiente, mediata dall’alimentazione, svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle risposte infiammatorie. Le malattie infiammatorie croniche sono in aumento e la comunità scientifica ha esplorato attivamente i nutrienti pro-infiammatori come potenziali bersagli terapeutici. Il glutine, un componente principale del grano, dell’orzo e della segale, è stato implicato in numerosi problemi di salute, in particolare nella celiachia (CD). Questo saggio di revisione riassume i risultati chiave di uno studio recente pubblicato sul Journal of Translational Gastroenterology, incentrato sugli effetti pro-infiammatori del glutine e sulle sue implicazioni nell’autoimmunità.
Glutine e i suoi componenti
Il glutine è una miscela proteica complessa composta principalmente da glutenina e gliadina. La gliadina, che costituisce circa il 70% del glutine, è particolarmente rilevante nell’indurre risposte immunitarie dannose nella CD. Il glutine è abbondante nella dieta occidentale e può portare a vari effetti avversi oltre alla CD, suggerendo il suo ruolo più ampio nelle malattie infiammatorie e autoimmuni.
Infiammazione indotta dal glutine nella celiachia
La celiachia è un disturbo cronico, autoimmune e infiammatorio caratterizzato da lesioni intestinali, sistemi immunitari attivati e citochine pro-infiammatorie elevate. Il glutine, in particolare i peptidi della gliadina, agisce come fattore scatenante di questa malattia. I peptidi della gliadina inducono infiammazione della mucosa, danni epiteliali e disbiosi intestinale. L’astinenza dal glutine con successo migliora queste caratteristiche infiammatorie, sottolineando il ruolo cruciale del glutine nella patogenesi della celiachia.
Oltre la celiachia: glutine e altre malattie autoimmuni
Gli effetti nocivi del glutine si estendono oltre la celiachia, colpendo più compartimenti corporei e organi. I peptidi del glutine possono compromettere la permeabilità intestinale, consentendo alle molecole immunogeniche di raggiungere compartimenti interni e innescare risposte autoimmuni in organi remoti. La distribuzione dei peptidi della gliadina in questi organi porta a disfunzioni e patologie d’organo attraverso modifiche post-traduzionali, che trasformano i peptidi naïve in molecole immunogeniche e proinfiammatorie. Si ritiene che questa cascata infiammatoria mediata dal glutine sia coinvolta in una serie di malattie autoimmuni, tra cui la dermatite erpetiforme, l’atassia da glutine, l’allergia al glutine e potenzialmente altre condizioni autoinfiammatorie e neurodegenerative non celiache.
Il posto del glutine nell’alimentazione umana
Nonostante le sue proprietà proinfiammatorie, il glutine è da tempo un alimento base nell’alimentazione umana, poiché fornisce fibre alimentari, vitamine del gruppo B e minerali. Tuttavia, il glutine non apporta nutrienti essenziali e il suo eliminazione non compromette il benessere umano, se non in condizioni ben definite dipendenti dal glutine. La crescente popolarità delle diete senza glutine, guidata da affermazioni pseudoscientifiche, ha avuto un impatto significativo sulle abitudini alimentari. Tuttavia, una dieta mediterranea senza glutine, che combina i benefici di entrambi gli approcci, può essere un’alternativa più sana.
Effetti collaterali e patogenesi del glutine
Il glutine ha molteplici effetti collaterali, tra cui attività proinfiammatorie e pro-ossidative, che portano a disfunzioni intestinali e risultati sanitari inadeguati. I peptidi di gliadina possono indurre stress cellulare, attivare meccanismi proliferativi, innescare una tempesta pro-infiammatoria e inibire canali ionici critici e traffico vescicolare. Inoltre, i cambiamenti correlati al glutine nel microbiota intestinale e le modifiche enzimatiche potenziate possono portare all’induzione di autoimmunità attraverso il mimetismo molecolare.
Conclusioni
Il glutine, in quanto molecola proinfiammatoria, svolge un ruolo cruciale nella celiachia e potenzialmente in altre malattie autoimmuni e infiammatorie. L’identificazione degli effetti nocivi del glutine evidenzia la necessità di un’indagine completa sul suo ruolo nelle condizioni autoimmuni non celiache. L’astinenza dal glutine può alleviare l’attività della malattia nella celiachia e potenzialmente in altri disturbi infiammatori cronici, metabolici e autoimmuni. Mentre l’evitamento del glutine può essere benefico nelle condizioni dipendenti dal glutine, si raccomanda una dieta mediterranea senza glutine per garantire un’adeguatezza nutrizionale complessiva.
Questa revisione riassume i risultati principali del recente studio sugli effetti proinfiammatori del glutine e le loro implicazioni nelle malattie autoimmuni, fornendo approfondimenti sui meccanismi alla base dell’infiammazione mediata dal glutine e sulle potenziali vie terapeutiche.
Fonte: Lerner A, Benzvi C, Vojdani A. Gluten is a Proinflammatory Inducer of Autoimmunity. J Transl Gastroen. 2024;2(2):109-124. doi: 10.14218/JTG.2023.00060.