Cola nitida – Cola nitida (A. Chev.) Schott. et Vent.
Cola è un genere di piante che annovera all’incirca 125 specie spontanee, sempreverdi e ad alto fusto, appartenenti alla famiglia delle Sterculiaceae; le più note sono la Cola acuminata, la Cola nitida, la Cola verticillata e la Cola vera.
Nativo delle foreste tropicali dell’Africa occidentale, e con precisione di un’area che comprende Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria, la pianta di Cola è un albero di pianura ma può essere trovato fino ad altitudini di circa 300 metri s.l.m. in aree con suoli profondi e ricchi e piogge uniformemente distribuite.
La Cola nitida è un albero sempreverde che cresce fino a un’altezza da 12 a 20 metri. Il tronco ha un diametro massimo di 1,5 m e gli alberi più vecchi sviluppano contrafforti. Le foglie sono cuoiose, oblunghe, glabre, con margini ondulati non dentati e lunghe fino a 33 cm. I fiori sono a geometria pentamera e crescono in pannocchie dalle ascelle delle foglie e non hanno petali. I fiori maschili hanno un calice a forma di coppa profondamente lobato di circa 2 cm di diametro con due vortici di stami. I fiori femminili sono più grandi con un diametro di 5 cm con cinque carpelli. Il calice è di colore giallo con parti rosse. I frutti sono carnosi e lunghi fino a 13 cm e larghi 7 cm. Quando sono maturi, i baccelli si aprono rivelando i semi che possono essere chiazzati di bianco, grigio-rossastro o marrone; tali semi, chiamati impropriamente “noci di cola“, hanno un sapore particolarmente amaro e astringente, dovuto all’abbondante presenza di vari alcaloidi e tannini, quando sono freschi ma diventano più aromatici con l’invecchiamento.
Il termine Cola proviene dal nome vernacolare sudanese kóla. L’epiteto specifico nitida viene da nitido, lucente, lucido, pulito, splendente.
Principi attivi presenti nella pianta: caffeina (da 1,5% a 5%), teobromina, teofillina, xanteina, adenina, ipoxantina, tannino, potassio, fosforo, magnesio, ferro, calcio, silicio. Questi principi conferiscono alla pianta proprietà: toniche, stimolanti, broncodilatatrici, antiasteniche, afrodisiache, antiossidanti, ergogeniche (aumento della performance sportiva), anoressizzanti, dimagranti, antiossidanti.
In effetti, la cola viene tradizionalmente impiegata come rimedio antifatica e diuretico, ma in realtà è sfruttata come fonte di caffeina. E’ presente in numerosi preparati di tipo erboristico, anche insieme all’efedra, come dimagrante e stimolante neuromuscolare. Inoltre, viene impiegata anche contro sindromi depressive, in presenza di cefalea e durante la convalescenza.
Dal momento che la cola esercita un comprovato effetto stimolante a livello del sistema nervoso centrale, il suo utilizzo ha ottenuto l’approvazione ufficiale per il trattamento dell’astenia, della stanchezza fisica mentale e della debolezza. L’effetto stimolante esercitato dalla pianta è imputato alle metilxantine in essa contenute, in particolar modo alla caffeina, che stimola il sistema nervoso centrale e il muscolo cardiaco aumentandone la forza di contrazione (effetto inotropo positivo), ma non solo. La caffeina, infatti, esercita anche un debole effetto cronotropo positivo, promuove la lipolisi e la glicolisi, esercita un’azione lievemente diuretica e stimola la secrezione dei succhi gastrici.
Pertanto le indicazioni terapeutiche della Cola comprendono: astenia, affaticamento intellettivo, ipersonnia, obesità, calo delle capacità di concentrazione, depressione; anticellulite (applicazione topica in fitocosmesi)
Le foglie, i frutti e le radici sono usati come tonico o contro dissenteria, diarrea.
La noce di cola viene utilizzata nella composizione di vino, sciroppi, caramelle, cioccolatini e pasticceria. Per il suo sapore amaro, è inoltre impiegata, specialmente in associazione con preparati di altre droghe, per la preparazione di bevande analcoliche amaro-toniche ed eupeptiche. Le noci oltre alla caffeina contengono teobromina e tannini. La frutta secca viene utilizzata nella produzione di bevande “cola”.
Nella medicina popolare, i semi di cola vengono masticati per prevenire la nausea mattutina e per il trattamento del mal di testa; si dice che riduca la fatica, prevenga i morsi della fame, aumenti l’attività mentale e riduca la necessità di dormire. I semi polverizzati, invece, trovano impiego come rimedio antidiarroico. Esternamente, la cola viene utilizzata dalla medicina tradizionale all’interno di cataplasmi per il trattamento di infiammazioni cutanee e ferite.
La cola è sfruttata anche dalla medicina omeopatica, dove la si può trovare sotto forma di granuli, tintura madre e gocce orali. In quest’ambito, la pianta viene utilizzata in caso di riduzione delle prestazioni fisiche e mentali, diminuzione dello stato di vigilanza e depressione.
La quantità di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l’altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e in funzione del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s’intende impiegare.
Effetti collaterali e controindicazioni
Se correttamente impiegata, la cola non dovrebbe provocare effetti indesiderati. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbero insorgere ipereccitabilità, difficoltà di addormentamento, irrequietezza e disturbi gastrici.
L’uso sistematico e continuativo della cola è controindicato – come del resto tutte le droghe a metilxantine – in caso di cardiopatia ischemica, ipertensione, ipertiroidismo ed insonnia. Inoltre, l’utilizzo della cola e delle sue preparazioni è controindicato anche nei pazienti affetti da ulcere gastrointestinali, in gravidanza e durante l’allattamento.
È fortemente sconsigliato il ricorso a prodotti contenenti cola ed efedra (Ma Huang) a scopo anoressizzante e dimagrante; tale raccomandazione si basa sui frequenti effetti collaterali a livello cardiocircolatorio e sulle numerose interazioni farmacologiche.
I preparati a base di cola non devono essere assunti alla sera in quanto possono provocare insonnia.
Interazioni farmacologiche
- I-MAO: crisi ipertensive;
- contraccettivi orali, cimetidina, verapamil, disulfiram, fluconazolo e chinolonici inibiscono il metabolismo della caffeina, con possibile aumento dei suoi effetti stimolanti;
- ormoni tiroidei, adrenalina, alcaloidi della segale cornuta, efedra, sinefrina: ne potenzia gli effetti;
- anticoagulanti orali: ne riduce l’attività;
- fenilpropanolamina: aumento della pressione arteriosa;
- litio: riduzione dei livelli di litio nel sangue;
– benzodiazepine: riduzione degli effetti sedativi;
- antiaritmici: aumento della concentrazione plasmatica di caffeina;
- ferro: ne riduce l’assorbimento;
- aspirina: la caffeina contenuta nella cola ne aumenta la biodisponibilità;
- fenitoina: aumenta il metabolismo della caffeina;
- fluorochinolonici: aumentano la concentrazione di caffeina nel sangue;
- ipriflavone: possibile aumento della concentrazione di caffeina nel sangue;
- induttori enzimatici: riduzione della caffeina nel sangue;
- macrolidi: aumento della caffeina nel sangue;
- ticlopidina: aumento della caffeina nel sangue.