Clementina | Citrus
La clementina (Citrus × clementina) è un agrume, appartenente al gruppo degli ibridi fra mandarino e arancio amaro. Per questo motivo è anche comunemente conosciuta col nome di mandarancio.
Il suo nome deriva dal francese clèmentine da Fra Clément Rodier, il padre missionario che ne individuò la pianta nel 1892 durante una missione in Algeria. Sebbene la scoperta risalga a quegli anni e a quel luogo, pare che le clementine esistessero già nel 1000 a.C. in Cina e in Giappone. Oggi, la pianta delle clementine viene coltivata soprattutto in Marocco, in Tunisia, nel Sud Italia ed in Spagna.
Le clementine cominciano a formarsi intorno alla metà di ottobre, per poi maturare durante i mesi invernali. La maturazione delle clementine, infatti, avviene tipicamente in autunno, mentre la disponibilità del frutto prosegue fino a febbraio. Fiorisce e fruttifica lentamente e irregolarmente, in quanto molto suscettibile agli sbalzi di temperatura, e la raccolta avviene una volta l’anno.
L’albero della clementina è molto simile a quello del mandarino, ma ne differisce perché più alto, foglie più grandi, profumo è meno intenso. Le differenze principali si notano nel colore della polpa, decisamente più aranciato, e nella forma non appiattita come i mandarini, ma rotonda. Come il mandarino, si sbuccia e si divide in spicchi con facilità; il gusto è più simile all’arancia, con un perfetto equilibrio tra l’agro e il dolce. A differenza del mandarino, gli spicchi della clementina sono quasi completamente privi di semi. Molto profumate e dolciastre, le clementine vengono consumate fresche o utilizzate per la preparazione di sciroppi, succhi, marmellate, e in molte ricette di pasticceria per la preparazione di torte e crostate, o per ottenere gelati sorbetti e gelatine.
A livello di proprietà organolettiche le clementine, come tutti gli agrumi, sono ricche di vitamina C, utili a rafforzare il sistema immunitario contro i malanni stagionali, come aiuto a prevenire patologie cardiovascolari, e nel processo di disintossicazione dell’organismo da sostanze nocive accumulate nel tempo.
Inoltre, contengono vitamina A – e il suo derivato retinolo –, che ha un’importanza fondamentale per la vista poiché, insieme ai carotenoidi, fa parte dei componenti della rodopsina, la sostanza presente sulla retina che garantisce all’occhio la sensibilità alla luce. La vitamina A è utile per lo sviluppo delle ossa e per il loro rafforzamento nel tempo, oltre che per la crescita dei denti, e si distingue per la sua capacità di fornire una risposta immunitaria al nostro organismo.
Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che la vitamina A ha anche significative proprietà antitumorali. Inoltre, grazie alla presenza di antiossidanti come la naringina, le clementine, così come gli agrumi in generale, possono contribuire a ridurre il colesterolo; o come l’esperidina, proteggono le cellule da agenti ossidanti, riducendo il rischio di tumori e malattie cardiovascolari; o come la narirutina, potrebbero aiutare a migliorare la salute mentale.
Ne esistono tre varietà principali: senza semi, clementine comuni (con un massimo di 10 semi) e Monreal (con più di 10 semi).
Si conoscono anche:
- Clementine primo sole: con un periodo di maturazione che va da ottobre fino ai primi di novembre, le clementine primo sole nascono dall’incrocio tra il Miyagawa (o Citrus unshiu, un mandarino di origine cinese) e il mandarino, ereditando la precocità dal primo e la dolce succosità dal secondo. La sua polpa si presenta di colore arancione e priva di semi, e viene consumato fresco, o destinato alla produzione di succhi, marmellate e gelati.
- Clementine Nova: nate da un incrocio tra il tangelo Orlando e la clementina comune, si presenta con una forma oblata e schiacciata ai poli, un colore arancio intenso e un calibro medio grosso; la polpa molto succosa, a differenza del mandarino normale, ha un colore più aranciato e un gusto più acidulo, simile a quello delle arance ma con un piacevole contrasto tra acidità e dolcezza; in effetti, le clementine Nova possiedono un piacevole bilanciamento tra acidità e zuccheri, che conferisce al frutto un sapore molto particolare; è inoltre priva di semi e profumatissima, come i mandarini.
La ricerca negli ultimi anni ha di molto intensificato le proprie attività, sia in risposta alle mutate condizioni climatiche, sia per prolungare il calendario di produzione delle clementine. Attualmente le innovazioni varietali più significative sono state raggiunte dalla ricerca all’estero, in primis in Spagna, dove sono state selezionate varietà precoci come l’Orogros, e medio tardive (Sando), ma anche in Marocco (mandarino tardivo Nadorcot), USA (mandarino tardivo Tango), Israele (mandarino Orri). Anche l’Italia si è attivata promuovendo un programma di miglioramento genetico della clementina italiana. Primo risultato sono le Clementine Perrina, una varietà di clementine il cui costitutore è l’agronomo calabrese Francesco Perri; si tratta di una selezione clonale, ottenuta da una mutazione gemmaria derivante dalla clementina comune, a maturazione tardiva
In cucina, le clementine si possono utilizzare per preparare spremute, marmellate e dolci e si abbinano molto bene al cioccolato, ma anche alle preparazioni salate. Se aggiunte alle insalate a base di foglie leggermente amare come indivia e/o radicchio ne smorzano il sapore bilanciando così la pietanza. Si sposano bene anche a pietanze a base di pesce e crostacei e in particolare il loro succo può rendere più interessanti i risotti.
A Natale, inoltre, sono spesso utilizzate in abbinamento alla faraona, sia per insaporirla che per decorare i piatti.
Dalle clementine si può estrarre un olio essenziale che si presta all’aromaterapia (viene usato per combattere l’affaticamento, per migliorare l’umore e per rivitalizzare il corpo e la mente e per migliorare la qualità del sonno) e all’uso topico (può dare benefici in soggetti con pelle grassa e/o acne)