Chloranthus Spicatus (Thunb.) Makino
Originario della Cina, ma ampiamente coltivato nell’Asia orientale, ad esempio nel sud della Cina, in Vietnam, in Giappone, in Malesia a Giava e a Sumatra, il C. spicatus viene coltivato per le sue foglie e fiori aromatici che vengono utilizzati per preparare una bevanda simile al tè o mescolati con il tè durante l’essiccazione per aumentare la sua fragranza. Dopo l’essiccazione, vengono rimossi.
Arbusto eretto o leggermente prostrato da 30 a 150 cm di altezza con steli glabri. foglie opposte picciolate e lamina fogliare ellittica o ellittico-obovata di 5-11 × 2,5-5,5 cm, cartacee, verde intenso e brillante con margine crenato-seghettato, apice acuto o ottuso. infiorescenze in pannocchie, di solito terminali, raramente ascellari e brattee triangolari. fiori giallo-verde, piccoli, molto profumati con 3 stami ovali. Fiorisce a fine primavera, da giugno a settembre.
L’origine del nome del fiore dipende da quello che veniva usato per preparare il tè aromatizzato. Il nome del genere Chloranthus è una parola composta da una parola greca chloros (giallo-verde) e anthos (fiore); l’epiteto spicatus, significa spighe: dai fiori verdastri con infiorescenze disposte a spighetta.
In Indocina viene preparata un’infusione da fiori e foglie e somministrata per trattare la tosse. In Cina la radice contusa è raccomandata come impiastro su carbonchi e bolle. È diaforetico ed eccitante, noto per curare la malaria, ma velenoso in caso di sovradosaggio.
Dai fiori può essere estratto l’assoluto, un liquido viscoso dal colore giallo-scuro ambrato con un delizioso profumo legnoso-floreale, che è prezioso per l’industria dei profumi.