Chinotto | Citrus myrtifolia
Il Citrus myrtifolia, comunemente detto chinotto, è un agrume del genere Citrus (famiglia Rutaceae). La sua origine non è esattamente accertata. Prevale l’opinione che si tratti di una mutazione dell’arancio amaro che col tempo si è sviluppata nella specie oggi conosciuta.
Il termine Citrus deriva dal nome latino del cedro e limone, dal greco κέδρος cedro e κίτρον limone. L’epiteo specifico myrtifolia proviene dal genitivo del genere Myrtus (che a sua volta deriva dal greco μύρτος mirto, e questo da μύρω stillare, gemere) e da folium foglia: con foglie da mirto. Il nome comune di chinotto avrebbe a che fare con la presunta provenienza dalla Cina.
Il Citrus myrtifolia è una specie arborea di piccolo taglio che può raggiungere i tre metri di altezza, con chioma compatta, lenta crescita e, a differenza di altri agrumi, privo di spine. Le foglie ricordano quelle del Mirto (da cui l’epiteto specifico) e sono piccole, ellittiche, appuntite, cuoiose e di color verde lucente. I fiori sono piccoli, di color bianco, molto profumati, solitari o riuniti in gruppi e in posizione ascellare o terminale. I frutti hanno di questo agrume hanno dimensioni modeste e sono schiacciati alle due estremità; a maturazione sono di color arancio intenso. La polpa è amara e acida e suddivisa in 8-10 segmenti.
Il chinotto è un agrume particolarmente sensibile al freddo ma non ama nemmeno il caldo eccessivo, la temperatura ideale è compresa fra 18 e 32 °C, e non resiste assolutamente sotto lo zero. La pianta desidera posizioni soleggiate e riparate dai venti, su terreni sciolti, di medio impasto, fertili, profondi, ben drenati; non ama i suoli argillosi perché è sensibile ai ristagni idrici.
I piccoli frutti amari del chinotto vengono tradizionalmente usati per produrre marmellate, canditi e sciroppi, liquori e digestivi,, mostarde e la classica bibita gassata conosciuta appunto come chinotto
Il frutto è ricco di molecole dalle proprietà antiossidanti, fra cui la vitamina C (alleato del sistema immunitario e dei tessuti contenenti collagene), il beta-carotene (precursore della vitamina A), la naringina, che determina il tipico gusto amarognolo del chinotto e possiede proprietà digestive, antiossidanti e antinfiammatorie, e la sinefrina, che aiuta la motilità dell’intestino. Sia la scorza che i fiori del chinotto vengono utilizzati in fitoterapia come digestivi, contro l’insonnia, per combattere i cali di energia (astenie), per dare sollievo alle gambe pensanti; i fiori vengono utilizzati in erboristeria per realizzare saponi e prodotti profumati; le foglie possono essere impiegate anche per la preparazione di infusi e tisane. Considerata anche un toccasana per la circolazione, sembra capace di donare una sensazione di diffuso benessere.