Cavolo cinese o pak-choi
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Il cavolo cinese, noto anche come bok choy o hakusai o pak-choi, è una cultivar di Brassica rapa diffusa in estremo oriente ed originario della Cina.
Etimologia
Il termine bok choy deriva dalla lingua cantonese e significa letteralmente “verdura bianca”.
Caratteristiche
Come il nome lascia facilmente intuire, il cavolo cinese è originario della Cina, e più precisamente della regione di Canton. Molto probabilmente si tratta di un incrocio tra pak choi e una varietà di rapa. Coltivato in Cina già nel V secolo, il cavolo cinese occupa da sempre un ruolo di primo piano nella cucina asiatica. Questo ortaggio è arrivato in Europa solo all’inizio del XX secolo, e nel frattempo viene coltivato anche in Svizzera e, grazie alla sua conservabilità, è disponibile tutto l’anno da produzione locale.
Come la maggior parte dei cavoli, anche il cavolo cinese è ricco di vitamina C; apporta inoltre minerali quali potassio e ferro; rappresenta una fonte eccellente di vitamina A (>20% RDA), di vitamina C (27 mg) e di vitamina K (>40 % RDA); contiene anche quantità moderate di folati, vitamina B6, calcio e manganese. E’ privo di colesterolo, mentre le fibre sono apprezzabili. Con un contenuto d’acqua pari a quasi il 95% e sole 15 calorie per 100 g, uno degli alimenti meno calorici in assoluto. Il cavolo cinese è inoltre ricchissimo di fibre e contiene alti livelli di glucosinolati, composti glucosidici contenenti zolfo. Questi composti sembra che, assunti a piccole dosi, aiutino nella prevenzione del cancro; tuttavia, come avviene con molte sostanze, possono essere tossici per gli esseri umani in grandi dosi, in particolare per le persone che sono già gravemente malate.
Il cavolo cinese è il superalimento diuretico che abbassa lo zucchero nel sangue e aiuta a perdere peso.
Pur appartenendo alla famiglia dei cavoli, il cavolo cinese ha un sapore delicato, simile al cappuccio, adatto anche a chi non è un grande appassionato di verdure, e non emana gli odori caratteristici – e sgradevoli – di altri cavoli e verze; inoltre è facile da digerire. Le foglie hanno un gusto leggermente amarognolo e molto più pronunciato rispetto a quello del gambo. In commercio si trova già pronto al consumo, quindi il lavoro di preparazione, al pari degli scarti, è praticamente pari a zero. Le sue foglie croccanti sono ottime crude in insalata, saltate nel wok o cotte al vapore come contorno. Dalla lattofermentazione del cavolo cinese si ottiene anche il kimchi, l’equivalente coreano dei nostri crauti.
Il cavolo cinese fresco si riconosce dalla compattezza e dall’assenza di macchie scure. Dopo l’acquisto, avvolto in pellicola traparente, si conserva fino a una settimana in frigorifero, nello scomparto delle verdure. Il cavolo cinese si può anche congelare, ma prima va tagliato a listarelle e sbollentato. Nel freezer, in apposito sacchetto di plastica, si conserva per circa sei mesi.
Utilizzo
L’hakusai è un tipo di cavolo simile alla lattuga, conosciuto anche come cavolo cinese, cavolo di Pechino o cavolo Napa, che ha guadagnato molta popolarità negli ultimi tempi in quanto considerato un “superfood” fondamentale nella cucina cinese e giapponese. È povero di calorie ma ricco di fibre e con un’altissima percentuale di acqua, il che lo rende ideale da introdurre nella dieta quando si cerca di perdere peso, poiché favorisce una buona digestione e aiuta a sentirsi sazi, oltre ad avere proprietà anti-fiammatorie. Pertanto, è molto diffuso nelle cucine orientali: lo si può trovare negli stufati o nelle zuppe. Spesso lo si trova anche in piatti di spaghetti, in brodo o semplicemente sbollentato e condito in maniera opportuna.
Il cavolo cinese è un alimento diuretico, il che significa che aiuterà l’organismo a eliminare i liquidi e i sali in eccesso attraverso l’urina. A sua volta aiuterà a combattere la ritenzione di liquidi – riducendo così il gonfiore e la pesantezza – e contribuirà a controllare e ad abbassare la pressione sanguigna, oltre ad alleviare l’edema