Calafate | Berberis microphylla Forst.
Berberis microphylla (G.Forst., 1789), comunemente noto come calafate, o anche come crespino a foglia di scatola e Crespino di Magellano, è un arbusto appartenente alla famiglia delle Berberidaceae, diffuso nelle zone meridionali dell’Argentina e del Cile (Patagonia e Terra del Fuoco) ed è un simbolo della Patagonia stessa.
Il calafate è un arbusto, sempreverde e latifoglia, spinoso di altezza approssimativa di 2-3 metri con molti rami ed aspetto cespuglioso. Ha piccole foglie lanceolate con punte spinose di colore verde scuro.
I fiori ermafroditi sono piccoli, di colore giallo-arancio e la fioritura avviene in aprile-maggio. I frutti sferici, di colore dal blu al porpora, sono bacche commestibili (cioè eduli), maturano in settembre-ottobre, della grandezza di 1–2 cm.
Il calafate è un arbusto molto rustico, resiste ottimamente sia alla siccità e negli ambienti caldi, sia al freddo. Cresce ottimamente in qualsiasi tipologia di terreno.
È usato anche pianta ornamentale per il bel colore delle bacche, che rimangono a lungo appese sui rami. Il suo legno è usato per produrre un colorante rosso.
Il frutto è commestibile, può essere mangiato fresco o impiegato per la produzione di marmellate: una leggenda vuole che chiunque mangi una bacca di calafate tornerà sicuramente in Patagonia.
Lucas Bridges, che visse nella Terra del Fuoco per quarant’anni, lo ricorda così: «Il suo sapore ricorda molto quello dell’uva, ma il frutto è pieno di semini duri e contiene molto meno succo. È più grande del ribes nero e ha un colore blu scuro. Gli Yaghan lo chiamano umushamaim (da umush, “biancospino”, e amaim, “bacca”) e sul diario di mio padre se ne parla sempre come del “crespino dolce”».