Pillole di Conoscenza

Ben 32 effetti avversi sulla salute umana provocati da una alimentazione ricca di cibi ultra processati

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Uno studio pubblicato sul “British Medical Journal” attribuisce 32 effetti avversi sulla salute umana ad una alimentazione ricca di cibi ultra processati che contengono coloranti, addensanti, emulsionanti, edulcoranti, stabilizzanti ed altro ancora. I danni sono di natura cardiovascolare ed epatica, al sistema endocrino ed anche a quello nervoso con depressione ed ansia.

È quanto emerge dai dati dello studio pubblicato sul “British Medical Journal” che ha visto protagonisti una serie di ricercatori Usa, con la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ricercatori australiani, irlandesi e francesi con la Sorbona. Lo studio ha utilizzato uno strumento scientifico tra i più avanzati, attraverso una revisione ad “ombrello” sul consumo di cibo ultra processato, prendendo in considerazione il meglio della letteratura scientifica che ha coinvolto 10.000 persone negli ultimi tre anni, passando in rassegna 45 tecniche di analisi statistiche usate in 14 studi precedenti. E il merito e il valore di questo studio credo stia proprio nell’aver valutato quanto solide siano le 32 relazioni trovate fra consumo di alimenti ultra processati ed effetti sulla salute.

In questo quadro, l’Europa appare divisa in due dal punto di vista alimentare: il Nord più succube di prodotti che non fanno bene alla salute e un Sud che resiste, con punte di eccellenza come l’Italia ad eccezione di Malta, Spagna e Cipro. Ma anche l’Italia, patria della Dieta Mediterranea, rischia ora di diventare terra di conquista su cui hanno messo le mani le multinazionali del cibo, facenti capo ad “Union Food”, un’alleanza che promuove stili alimentari che non rientrano nella “Classificazione Nova” con prodotti che fanno solo ingrassare. In “compenso” sono facili da consumare, ultra gustosi, creano dipendenza, costano meno, e fanno guadagnare oltre un miliardo di dollari al giorno alle multinazionali all’insegna del Profit Over People.

Attraverso Confagricoltura esse intenderebbero promuovere lo stile di vita e il modello alimentare, riconosciuto e sostenuto dall’Unesco, attraverso il sodalizio denominato “Mediterranea”. Una promozione che non trova riscontro, tuttavia, nella “Classificazione Nova” del prof. Monteiro, secondo la quale le produzioni ultra processate − si tratta di sostanze commestibili simili agli alimenti, asserisce Michael Pollan − non possono essere considerati alimenti. Si tratta, in poche parole, di prodotti che fanno solo ingrassare, un insieme di ingredienti in cui l’alimento, che non c’è o e presente in minima parte, viene destrutturato e ricostruito con addensanti, emulsionanti e additivi, che aumentano le calorie del cibo ingerito. In “compenso” sono facili da consumare, ultra gustosi, creano dipendenza, costano meno, e fanno guadagnare oltre un miliardo di dollari al giorno alle multinazionali all’insegna del motto: Profit Over People. A scanso di equivoci, è appena il caso di affermare che la Dieta Mediterranea riconosciuta dall’Unesco è invece basata sulla specificità dei suoi prodotti e sui valori nutrizionali ad essi riconducibili. Ed essa assume come riferimento fondante la filosofia della sostenibilità. L’accostamento dei prodotti ultra processati alla Dieta Mediterranea rappresenta piuttosto un “ossimoro” che non ha nulla a che vedere con il benessere e la salute messo alla base dell’auspicato progresso della nostra società.

Lo studio del British Medical Journal mette in guardia in particolare dal fare in modo che i bambini, sin da piccoli evitino una dieta a base di cibo spazzatura con prodotti ultraprocessati che possono provocare dei seri danni alla salute soprattutto con il passare degli anni.

Con forza va anche esplicitato quanto emerge dall’ultimo report dell’Oms, laddove si invitano i governi dei 53 Paesi membri della Regione Europea ad implementare i meccanismi che possono identificare i conflitti di interesse e proteggere le politiche pubbliche dalle interferenze dell’industria multinazionale, che sta causando problemi di salute e mortalità prematura in Europa e in Asia centrale. È necessario, in altri termini, attivarsi con forza per contrastare la strategia con cui quattro settori industriali sono finiti sul banco degli imputati di OMS Europa per la morte di 2,7 milioni ogni anno nel nostro Continente. È il “libro dei giochi dell’industria”, come viene definito nel report citato.

Monteiro CA, Martínez-Steele E, Cannon G. Reasons to avoid ultra-processed foods. BMJ. 2024 Feb 28;384:q439. doi: 10.1136/bmj.q439. PMID: 38418096.

Redazione amaperbene.it

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