Astragalo | Astragalus membranaceus
L’astragalo appartiene alla famiglia botanica delle Leguminosae. Si tratta di una pianta erbacea perenne, che può raggiungere un’altezza massima di circa 80 centimetri. Alle estremità dei fusti si trovano infiorescenze riunite a grappolo e i frutti che sembrano molto simili a baccelli (tanto che contengono semi). Pianta dalle origini orientali, cresce nelle zone della Cina, del Tibet e della Mongolia, del Giappone e della Korea.
Nel linguaggio comune, l’astragalo è anche conosciuto con i nomi di astragalus, astragali, Beg Kei, Bei Qi e Huang Qi.
Rinomato per le sue proprietà benefiche, assume un posto d’onore nella medicina tradizionale cinese di cui è una delle piante protagoniste.
La droga dell’astragalo è costituita dalla radice. Fra i principali costituenti chimici sono presenti nell’astragalo: Saponine (astragalosidi); Glicosidi triterpenici; Isoflavonoidi; Steroli;
Amminoacidi; Acidi grassi; Polisaccaridi (astragaloglucani e astragalani).
L’astragalo è una pianta cui vengono attribuite numerose proprietà, fra cui ricordiamo quelle immunostimolanti, antiossidanti, antivirali, cicatrizzanti, fibrinolitiche ed epatoprotettive.
Le proprietà benefiche sono dovute soprattutto alla presenza di alcuni componenti, come polisaccaridi, flavonoidi, triterpenici, saponine, minerali e aminoacidi. Le parti della pianta utilizzate per la preparazione dei composti curativi sono le radici: coriacee all’esterno, ma dotate di una polpa morbida all’interno.
Utilizzato soprattutto in caso di sindrome influenzale e raffreddore, l’astragalo è ricco di proprietà immunostimolanti attraverso la regolazione dei linfociti T e B e di numerose citochine. Isolati anche nuovi composti, isoliquiritigenina e liquiritigenina, con effetti inibitori la produzione di IL6 e IL12 indotta da LPS nell’infiammazione cronica.
Per questo viene impiegata in presenza di malattie infettive (di tipo virale), ma anche quando si presentano malattie neoplastiche (come tumore o cancro). Questo perché svolge una funzione antitumorale, o meglio, ritardante nei confronti dell’evoluzione della patologia cancerogena; mostra altresì il miglioramento della qualità della vita di pazienti con tumore della mammella dopo co-somministrazione di un estratto di radice di astragalo; infine dimostrata l’efficacia di un estratto arricchito in polisaccaridi in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in terapia con cisplatino e vinorelbina, con riduzione della loro tossicità (effetti avversi) e possibile incremento della loro efficacia e della spettanza di vita.
E’ opportuno tuttavia ricordare che tutte queste proprietà non sono supportate dalle opportune verifiche sperimentali.
Nella medicina popolare, l’astragalo è utilizzato per il trattamento di infezioni virali, miocarditi acute di origine virale, insufficienza cardiaca, disturbi epatici e renali. Inoltre, l’astragalo è impiegato dalla medicina tradizionale anche come rimedio diuretico e come rimedio per aumentare le difese immunitarie.
La medicina cinese, invece, sfrutta la pianta – sia da sola, sia in associazione ad altre piante medicinali – per il trattamento di svariati disturbi, quali miocarditi di origine virale, insufficienza cardiaca, amenorrea, fibrosi epatica e perfino per il trattamento del cancro polmonare a piccole cellule. Oltre a quanto finora detto, la medicina cinese utilizza l’astragalo anche come rimedio tonico ed antivirale.
In commercio lo si può trovare l’Astragalo in forma di estratto all’interno di numerosi integratori alimentari o altri prodotti, sia in negozi fisici (come ad esempio, erboristerie, parafarmacie, ecc.) che in negozi online. A questo proposito, si raccomanda di acquistare sempre da rivenditori seri ed affidabili.
Spesso questi prodotti vengono consigliati come rimedi tonico-adattogeni e/o per rinforzare le difese immunitarie, in particolare, durante la stagione fredda. Ad ogni modo, prima di utilizzarli, è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.
L’astragalo è altresì dotato di attività fibrinolitica dell’astragalo, esercitata dall’astragaloside contenuto nella pianta; tale composto, infatti, sembra essere in grado di favorire lo scioglimento dei coaguli di sangue attraverso un meccanismo d’azione che prevede l’incremento della sintesi dell’attivatore tissutale del plasminogeno da parte delle cellule endoteliali.
L’azione antiossidante dell’astragalo, invece, sembra essere svolta tramite l’inibizione della perossidazione lipidica.
L’uso dell’astragalo deve essere effettuato, sempre sotto consiglio del medico, con estrema cautela in pazienti che hanno subito trapianti d’organo e che sono in trattamento con farmaci immunosoppressori.