Pillole di Conoscenza

Associazione tra assunzione di zucchero aggiunto e incidenza di malattie cardiovascolari

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Gli effetti negativi esercitati sulla salute dall’assunzione di bevande zuccherate sono ben noti. Nel presente lavoro, pubblicato su Frontiers in Public Health, un team di ricerca ha studiato le associazioni tra l’assunzione di zucchero aggiunto e vari alimenti e bevande zuccherati e il rischio di 7 malattie cardiovascolari. I risultati sottolineano gli effetti negativi sulla salute del consumo di bevande zuccherate: bere bibite zuccherate aumenta il rischio di venire colpiti da ictus, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e aneurisma, mentre i rischi di malattie cardiovascolari sono inferiori con un’assunzione ogni tanto di dolcetti, il che giustifica ulteriori indagini.

Lo studio

La ricerca ha coinvolto 69.705 partecipanti di età compresa tra 45 e 83 anni (47,2% donne) della coorte di mammografia svedese e della coorte di uomini svedesi; la loro dieta è stata monitorata dal 1997 al 2019; gli scienziati hanno analizzato tre categorie di consumo di zucchero – guarnizioni come il miele, dolcetti o bevande zuccherate – e sette malattie cardiovascolari: due tipi di ictus, infarto, insufficienza cardiaca, aneurisma, fibrillazione atriale e stenosi aortica. Quasi 26.000 partecipanti hanno sviluppato una malattia cardiovascolare durante il periodo dello studio.

I risultati hanno evidenziato che chi consumava bibite zuccherate era più a rischio degli altri di soffrire di ictus ischemico, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e aneurisma dell’aorta addominale. «Gli zuccheri liquidi che si trovano nelle bibite danno un minore senso di sazietà rispetto a quelli in forma solida, e questo fa sì che ne consumiamo di più», spiega Suzanne Janzi, una degli autori del lavoro. Anche il contesto è importante, aggiunge: dolci e pasticcini vengono normalmente consumati in occasioni particolari, mentre le bibite fanno spesso parte dei pasti giornalieri. «La cosa più sorprendente è stata scoprire che diverse fonti di zucchero aggiunto hanno un impatto differente sul rischio di malattie cardiovascolari», commenta Janzi sottolineando l’importanza di considerare non solo quanto zucchero consumiamo, ma anche di che tipo.

Un dolcetto ogni tanto va bene. Se è vero che un maggiore consumo di zucchero corrisponde a un aumentato rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, una scoperta apparentemente sorprendente dello studio è che non mangiare affatto dolci è peggio che concedersi uno sfizio ogni tanto. Un consumo occasionale è infatti stato associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari rispetto a un consumo nullo. Perché? «Potrebbe essere perché chi consuma pochissimo zucchero ha delle diete molto restrittive o soffre di patologie preesistenti», ipotizza Janzi.

Il tutto, tuttavia, va preso con le pinze (i partecipanti erano esclusivamente svedesi, notoriamente amanti della fika – la tradizionale pausa caffè + dolcetto) per cui questo non è un invito a consumare dolci, ma è importante notare che potrebbe non essere necessario eliminare del tutto lo zucchero dalla nostra dieta affinché la salute cardiovascolare ne benefici.

Janzi S, González-Padilla E, Ramne S, Bergwall S, Borné Y, Sonestedt E. Added sugar intake and its associations with incidence of seven different cardiovascular diseases in 69,705 Swedish men and women. Front Public Health. 2024 Dec 9;12:1452085. doi: 10.3389/fpubh.2024.1452085. PMID: 39717036; PMCID: PMC11663681.

Redazione amaperbene.it

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